Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
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Sabato, 26 gennaio 2008
 

Ricapitolando: i commenti tutti insieme per comodità di lettura

Stiamo parlando da qualche giorno di come rispondere a questa domanda: l'informazione che emerge dal medium che stiamo costruendo mettendoci in rete può arrivare a influire sull'agenda del paese? Link precedenti: 1, 2, 3, 4, 5. Molti i commenti. Li riporto in questo post prima di procedere con il ragionamento. E intanto segnalo questo post su "a casa di Isa" proprio sull'agenda setting.
Caro Luca, Seguo con molto interesse i tuoi tentativi di approfondire l[base ']impatto delle comunita[base '] di blogger Italiani. Io navigo da un blog all[base ']altro, non sento l[base ']esigenza di avere un mio blog e navigo nella rete alla ricerca dib log interessanti e dove e quando posso mi p mi permetto di aggiungere i miei commenti in base al mio tempo, alle mie [^]limitate- capacita[base ']. La mia limitata esperienza non mi consente di offrirti suggerimenti apprezzabili dal punto di vista tecnico per questo tuo nuovo progetto, ma posso garantirti che seguiro[base '] con interesse i tuoi sforzi di sintesi.
Aldo [apple] 1/25/08; 1:46:57 PM #

Volevo farti i complimenti per questa iniziativa, che credo rappresenti uno degli esempi migliori di co-costruzione di significato a mezzo blogosfera. Io sono uno studente dell'Università di Firenze, e sto cercato di diffondere anche nel mondo accademico questa tua proposta, a dimostrazione dell'effettiva possibilità di inserimento del medium blog all'interno delle dinamiche mediali Italiane, possibilità spesso enormemente sottovalutata in alcuni ambiti universitari. Indubbiamente la situazione politica odierna rappresenta un perfetto case-study per analizzare i flussi di informazione e le relative influenze sui media tradizionali (e quindi sull'Agenda Setting); così come suggerisci, le potenzialità sono enormi. Purtroppo però credo che per poter raggiungere un livello di influenza sensibile, almeno in questa fase, sia indispensabile un richiamo delle conversazioni in atto sulla stampa cartacea, in modo da raggiungere un pubblico ben più ampio ed acquisire una maggiore legittimazione. Volenti o nolenti infatti, l'unica legittimazione di ampia portata di cui ha beneficiato il mezzo blog è venuta dal fenomeno Grillo, prepotentemente passato dalla blogosfera agli onori della cronaca. Un richiamo della stampa tradizionale, anche di iniziative come questa, gioverebbe non poco alla possibile visibilità delle conversazioni e quindi alla loro potenziale efficacia. In ogni caso, complimenti per l'impegno ed il lavoro svolto.
Regolo [apple] 1/25/08; 2:10:36 PM #

confesso di non riuscire a capire.
Ovviamente - ma su questo credo che siamo tutti d'accordo - i giornali soprattutto ma anche la televisione sono indispensabili per avere le notizie, e tutto quello che si può fare nell'Agenda Setting è distinguere le notizie dalle non-notizie (nelle due categorie di "cose inutili" e di "cose false").
Nella mia limitatezza, l'unico movimento "dal basso" che riesco a immaginare consiste nel partire da un concetto e trovare un modo per sviscerarlo e accrescerlo insieme, cose che non è già facile di suo ma temo sia assolutamente impossibile in un campo come la politica. Però magari c'è chi è molto più bravo di un povero piccolo matematico come me...
.mau. [apple] 1/25/08; 2:54:52 PM #

"E' però molto utile pensare a queste cose" concordo pienamente
fede mello [apple] 1/25/08; 3:12:44 PM #

Si potrebbe condividere un obiettivo di lungo periodo e chiamarlo [base "]Agenda per l[base ']anno 2100[per thou] con un unico obiettivo semplice e condivisio. Ad esempio ci si potrebbe prefiggere di: [base "]Consegnare alle generazioni future un mondo migliore[per thou]. In seguito si potrebbero individuare alcune leve su cui intervenire per promuovere questo obiettivo: 1. Relazioni interpersonali e solidarieta[base '] 2. Ambiente 3. Economia e felicita[base '] 4. Istruzione e innovazioni tecnologiche 5. Spiritualita[base ']. Da li poi si potrebbero sviluppare i wiki tematici di cui alcuni parlano.
Aldo [apple] 1/25/08; 3:23:20 PM #

Adesso non esageriamo con il 2100, anche perchè ho l'impressione che un sacco di giovani under-18 ci direbbero: "vedetre di farvi i c**** vostri, che al nostro futuro ci pensiamo da soli". E poi, sbrigatevi, che il Grillo si è già messo in moto con il suo partito, con le presunte liste civiche come braccio operativo e il suo blog come medium di propaganda e Agenda setting. Mi dispiace dirvi (non è vero, godo come un riccio) "ve l'avevo detto che era entrato in politica", ma tant'è. Ormai lo spazio blog è occupato "manu militari" dal più grosso, ogni altra iniziativa blog-based apparirà come una dependance. Ho motivo di immaginare che stia per partire anche il Wiki-Grillo. Anche perchè i suoi consulenti sono tra di voi.
Marco [apple] 1/25/08; 3:35:29 PM #

Siccome però (che inizio scorrettissimo, che non piacerebbe a Severgnini, ma chi se ne frega) non posso lasciarvi senza un consiglio (con la s), direi questo: a parte l'agenda setting, per indirizzare l'opinione pubblica bisognerebbe utilizzare in politica qualche tecnica di marketing innovativa. Fino ad oggi il percorso è sempre stato al contrario (il marketing è guerra, etc), come le idee e le tecniche dei situazionisti e degli agitprop trasformate in "guerrilla (e daglie) marketing". Non ho un'idea precisa, anche perchè probabilmente non condivido molto dei punti dell'agenda che avete in mente, però pensate a qualcosa come una "viral politics" decentrata (Grillo fa agenda setting accentrata, il motore è il suo blog, gli altri amplificano e basta, e okkio al copyright). Forza.....
Marco [apple] 1/25/08; 3:45:50 PM #

Io non credo che Grillo occupi totalmente l'immaginario relativo alla blogosfera, anche se, obbiettivamente, al momento ne è l'esempio più conosciuto. Secondo me non bisogna considerare l'enorme impatto delle sue attività in rete come un fenomeno monopolizzante, al contrario credo rappresenti una possibilità da non perdere di attirare l'attenzione sul medium; il suo apporto può rivelarsi estremamente utile.
Regolo [apple] 1/25/08; 4:23:35 PM #

Mi sembra alcuni stiano già pensando alla strategia. Certo, è necessaria, però credo che adesso serva avviare un[base ']elaborazione di idee e progetti, cosa che viene prima. Ma forse ho capito male io.
Marco Delugan [apple] 1/25/08; 5:06:59 PM #
Il solo pensiero di entrare in un periodo di campagna elettorale mi fa star male. Malissimo.
Axell [apple] 1/24/08; 11:44:40 PM #

Non ci entriamo in campagna... faranno presto un governo inciucio con la scusa della necessità di una legge elettorale... perche' nessuno dalle elezioni ha garanzia di spuntarla... quindi gli conviene fare un governo istituzionale senza tornare al voto... e con la scusa della necessita' della legge elettorale, ci saranno nuovi indulti, nuove leggi sulla Tv, sul conflitto d'interesse e quant'altre smerdate riusciranno a fare prima di prendere la pensione e poi tornare alle urne. Dopo i 35 mesi, ne riparliamo.
mfp [apple] 1/25/08; 12:08:31 AM #

io parto lunedì. seguirò tutto fuori dall'Italia, tanto non potrà essere peggio che viverci costantemente, in questa situazione. sono quasi sicuro che quando tornerò, in agosto, non avranno ancora fatto una legge elettorale degna di un Paese civile. che non siamo.
Davide Tarasconi [apple] 1/25/08; 2:16:46 AM #

Ieri la Bindi ad annozero ha criticato molto il Pd, il suo partito, Dipietro ha fatto i meaculpa, siamo già in campagna elettorale, ma, a mio parere forse ci siamo da quando Veltroni "è sceso in campo". Ora, sarebbe bello se qualche riforma costituzionale venisse completata, e sopratutto, non si creii quell'idea che basta una riforma elettorale a cambiare i problemi del paese, come ha ricordato in questi giorni Ritanna Armeni e non solo. Ieri Berlusconi ha detto che questa è un ottima legge elettorale. Per il resto, ci vuole pazienza e ascolto critico.
Paz83 [apple] 1/25/08; 10:46:25 AM #

Luca, lo sai come la penso. La distinzione tra informazione e comunicazione non fa una grinza, ma non credo assolutamente che tutto quanto passa per informazione lo sia veramente (anzi). Il problema sta tutto qui. Se esistesse una certificazione "terza" delle informazioni, il tuo discorso starebbe in piedi, ma sicome non c'è e non ci può essere (alla fine si va sulla fiducia, e io che non mi fido impiego una marea di tempo a controllare quello che mi interessa, sul resto, tiro a indovinare). Quindi, il tuo programma va ancora bene se i "wiki" sono di parte, ossia servono a fornire stimoli (a influenzare, o almeno a provarci) una certa parte, a cui sono vicini i loro compilatori. Sono insomma dei "think tank" diffusi (un po' più diffusi) di quelli che già esistono. Da noi sono comunque una novità, perchè a differenza di altre parti del mondo, da noi i think tank sono partitici o comunque ispirati da partiti. Se chi ci legge vuole farsi un'idea di come funzionano i think tank in un altro Paese, si legga "la destra giusta" (orribile traduzione di "The right nation", dell'attuale direttore dell'Economist.
Marco [apple] 1/24/08; 12:14:54 AM #

La butto lì. Ci sono dei social site tipo http://elifelist.com/ dove le persone elencano i propri obiettivi personali. E se invece di essere impostato in modo narcisistico lo si traformasse in obiettivi condivisi e veramente sociali? Non saprei come progettare una tale architettura, è giusto un'idea.
Ivo Quartiroli [apple] 1/24/08; 6:25:10 AM #

credo che in qualche ci si debba interrogare sul modello cui puntare. rimanendo nel campo delle cose messe sul tavolo, senza pretese, dovremmo definire: - il prodotto/servizio e flussi di informazioni da veicolare - le architetture tecnologiche (che mi sembra il problema minore) - gli attori e i loro ruoli (quale il ruolo dei singoli blogger, quale dei blogger professionisti/giornalisti, eventuali aggregatori e/o abilitatori di canali, quale il ruolo di eventuali media tradizionali magari più sensibili alla rete, quale il ruolo del pubblico e non ultimo, quale il ruolo della politica tradizionale; - i benefici potenziali per i vari attori coinvolti; la definizione di una agenda (volesse il cielo che la politica in italia avesse una agenda diversa dai mal di pancia dell'uno o dell'altro leaderino) credo che sia una cosa valida, ma dovrebbe forse anche passare di qua. ciao. sergio
sergio [apple] 1/24/08; 11:55:49 AM #

Chiamiamo l'IBM !
Marco [apple] 1/24/08; 3:22:17 PM #

Seguo con molto interesse queste discussioni, che mi hanno ricordato le riflessioni che feci qualche tempo fa. Ho provato a descriverle in questo post: http://abropek.blogspot.com/2008/01/democrazia-meccanocrazia-tecnocrazia.html

Se qualcuno ha la voglia e la pazienza di leggerlo e commentarlo mi farebbe molto piacere, ma non chiedo tanto. Le mie riflessioni riguardano il tentativo di rendere oggettivo la scelta e il comportamento democratico. C'e' molto della mia esperienza informatica e scientifica.

Scusate se ho aprofittato dello spazio concessomi, ma desideravo mettere a disposizione le mie riflessioni personali.

Abro [apple] 1/24/08; 4:16:40 PM #

Credo che il problema della "fiducia" sollevato da Marco sia cruciale. Posto che si potrebbe arrivare a un algoritmo trasparente in grado di raggruppare le informazioni e, di conseguenza, le priorità, quale filtro darebbe credibilità alle diverse informazioni? Il meccanismo del wiki potrebbe davvero bastare? Detto ciò, caro Luca, credo che la strada intrapresa sia quella giusta. Personalmente fatico ancora ad orientarmi, ma ti seguo.
mauro migliavada [apple] 1/24/08; 7:33:44 PM #

wikidemocracy is coming...
Stefano Quintarelli [apple] 1/22/08; 10:16:14 PM #

grande !!! wikidemocracy..chi comincia???
Alessandro Guidi [apple] 1/23/08; 12:07:06 AM #

wikidemocracy, io ci sto
Edoardo Danieli [apple] 1/23/08; 8:42:31 AM #

Mi9 pare interessante la tua proposta di aprire wiki tematici, aperti z tutti, che siano un precipitato delle conversazioni su molti blog si tegono (sull'ICT non ci sarebebro problemi, imho). Sarebbe un utile contributo a individuare idee-forza. Questo però non risolve il problema di come trasferire la riflessione all'èlite. I wiki andrebbero moderati, per evitare gli sfoghi grilleschi. Andiamo!
Antonio Santangelo [apple] 1/23/08; 9:12:52 AM #

E se ogni blog aprisse una sua pagina wiki su un dato tema, il moderatore sarebbe di fatto il tenutario del blog, con possibilità di farne entrare altri. Poi queste pagine potrebbero essere linkate l'una all'altra in un wiki virtuale unitario. Il sottoscritto, per esempio, sarebbe interessato a mettere in discussione la questione della riforma della pubblica amministrazione, della spesa e del debito pubblico.
beppe [apple] 1/23/08; 10:01:40 AM #

La democrazia è possibilità per tutti di partecipare. Nella realtà, come nella virtulità vi sono intere generazioni e settori sociali esclusi. Una agenda per avere efficacia, secondo me, deve incentivare una discussione sulle problematiche che interessano la gente, ma al tempo stesso a questa deve tornare. Inoltre, come si ottiene "attenzione" anche sulla rete. Avere dubbi è un buon esercizio di democrazia? ;) angela
angela [apple] 1/23/08; 10:18:39 AM #

Un altro tema importante è come innescare, anche in Italia, un nuovo ciclo di sviluppo, e non solo economico e industriale, ma anche nelle vite personali, basato sulle tecnologie pulite e sull'equilibrio con l'ambiente. Anche su questo sono disponibile a collaborare.
beppe [apple] 1/23/08; 10:39:54 AM #

Ciao, secondo me un tema bi-partisan di interesse comune per tutti gli Italiani di oggi e di domani da inserire in una wiki agenda virtuale, sarebbe la riduzione del debito pubblico. In passato le parti politiche si sono trovate d'accordo su questa esigenza, ma una volta al governo si sono scontrate con interessi particolari. Come possiamo sconfiggere tali interessi partiolari in favore dell'interesse generale?
Aldo [apple] 1/23/08; 11:00:52 AM #

Luca, Parli di un un meccanismo per la selezione dei problemi e per la loro elaborazione. Sono sempre più convinto - vista la vastità e la frammentarietà della blogosfera - che non sia umanamente possibile moderare e sintetizzare tutto. Meglio, è un compito in cui l'umano dovrà avvalersi del robotico. Tu stesso parli di "meccanismo" e credo che la soluzione sia in un ibrido - coerentemente con lo spirito del web 2.0 - tra l'energia della moltitudine in rete e l'algoritmo. Il risultato sarà un condensato che non appartiene a nessuno ma cui tutti hanno contribuito; d'altra parte, l'affidabilità di motori di ricerca come Google sta proprio nella capacità del loro algoritmo di ricerca e registrazione delle informazioni di intercettare e sfruttare l'energia umana profusa (i links). La coda lunghissima dei contenuti di un programma politico che può svilupparsi in rete necessita di una forma automatizzata di condensazione. Al proposito, mi permetto di rinviare a un recente post di Chris Anderson: qui
Robert Castrucci [apple] 1/23/08; 11:42:09 AM #

E' una bella prospettiva quella che metti sul piatto, Luca. Faccio quasi fatica, come credo molti, a credere che vi sia la possibilità di risalire dal pozzo in cui questo paese è scivolato. Una delle conseguenze è che sto all'estero il più possibile e anche tramite la rete ho più contatti con stranieri che con italiani. Ma la tua idea mi piace anche se ritengo che non è facile progettare un'architettura per la condivisione e la diffusione di idee guida, tantomeno mettere d'accordo le persone. Non è facile progettarla, come diceva Mitch Kapor, "l'architettura è politica" e quando c'è di mezzo la politica o l'ideologia si sa in Italia come va a finire. Ma voglio per un giorno buttare il mio cinismo alle ortiche. Per definire l'agenda proporrei un questionario che potrebbe essere linkato dai blog e da altri siti. Chiedere quali sono le problematiche non solo politiche ed economiche, ma anche ideali, etiche, esistenziali da mettere sul tavolo? Da dove ripartire? Cosa DAVVERO vogliamo? Ho l'impressione che, dovendo scegliere tra maggior benessere o maggiore umanità, molti preferirebbero fare a meno di tanti oggetti che simulano ricchezza. Per varie ragioni storiche e politiche l'italiano medio non è mai stato un campione di responsabilità sociale, mentre è disposto a fare sacrifici per la sua famiglia e ad essere connesso generosamente con il suo ristretto ambito di amici e conoscenti. Questo atteggiamento, che in origine era un atto di amore, ha dato spazio ai favoritismi, ai meschini campanilismi, alle caste che conosciamo. I miei spunti di riflessione sono: come italiani possiamo allargare questa generosità all'intera nazione, in modo non settario? Possiamo raggiungere una consapevolezza allargata che vede gli interessi dell'intera nazione o dell'intera umanità come fossero quelli del nostro piccolo ambito? Possiamo far leva sugli onesti e sulla profondità di molti individui per ridare un'anima al paese? E' possibile farlo senza sbraitare, con un messaggio sottile, vero che penetra in profondità? La gente riesce ad escoltare ancora le parole al di sotto di una certa soglia di decibel? E quanto la rete può essere determinante in questo? Leggevo ultimamente che i neuroscienziati hanno scoperto che la stimolazione di un SINGOLO neurone può attuare trasformazioni comportamentali che coinvolgono l'intera persona. Questo dà speranza.
Ivo Quartiroli [apple] 1/23/08; 12:29:58 PM #

Idee per quando saremo dall[base ']altra parte del guado. Io credo che la decrescita felice non sarà solo un[base ']interessante campo di riflessione. Sarà quello che dovremo fare perché la ricchezza si trasferirà altrove, come già sta facendo. Dovremo trovare nuovi modelli di ricchezza, meno materiali.
Marco Delugan [apple] 1/23/08; 2:08:34 PM #

Ossia, abituiamoci ad essere poveri. La felice miseria, meravigliosa prospettiva. La consiglio come tema della campagna elettorale del PD. Garanzia di successo.
Marco [apple] 1/23/08; 2:34:58 PM #

seguendo il discorso, ho cercato di immaginare un sistema utile al legislatore nel momento in cui deve esprimere il suo voto su un dato argomento. ho pensato ad un simil-wikipedia dove al posto delle definizioni ci siano leggi da approvare. stavo per ironizzare anche sul nome e mi è venuto in mente: wikilex ma prima di commentare qui ho cercato su google puntualmente c'era già qualcosa con questo nome http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Dirittoe dalla definizione di questo progetto cito: "Questo progetto non è volto [...] ad ospitare dibattiti su riforme non ancora approvate dal legislatore. Ecco, se loro non l'hanno voluto noi si.
presveva [apple] 1/23/08; 4:18:47 PM #

Forse bisognerebbe fondare un partito, il partito di coloro che non si preoccupano dei sondaggi e che cominciano a riflettere ciò che è bene e ciò che è male. E per questo futuro lavorano.
Alessandro Guidi [apple] 1/21/08; 11:15:16 PM #

Bello: 2,3 per cento, basta ?
Marco [apple] 1/21/08; 11:28:18 PM #

Il partito della conoscenza del bene e del male ? Poi dicono che la Bibbia non la legge più nessuno...
Marco [apple] 1/21/08; 11:34:19 PM #

Sono d'accordo con te, ma non credi che questo media orizzontale fino a oggi abbia solo rincorso le notizie dei media tradizionali? I temi trattati, nella maggior parte dei casi, prendono spunto dalla cronaca, dai principali quotidiani nazionali. Se informano poco quelli, informano poco anche i blog. Forse l'informazione dovrebbe scendere un più in basso. Io lavoro in un Tg regionale e vedo che siamo "costretti" a occuparci di ciò che interessa ai cittadini, piuttosto che ai grandi temi. Più fatti e meno notizie, per dirla con Travaglio. Forse, ritrovare una dimensione locale anche sul web potrebbe aiutare.
Alfredo [apple] 1/22/08; 1:59:26 AM #

oops... mi sembra di capire che il sistema dell'informazione ha una certa responsabilità, o sbaglio?
sacha [apple] 1/22/08; 4:22:22 AM #

Mi trovi d'accordo,il problema è ciò che si definisce l'agenda politica. Fortunatamente non possiedo una televisione da una vita e compro raramente i giornali. E' deprimente vedere come la visione dei media sia cronicamente miope. Occuparsi delle piccole beghe politiche di tutti i giorni è come fare pettegolezzo, non politica. Siamo di fronte a cambiamenti epocali a livello ecologico e sociale che richiederebbero ben altre presenze dei nostri piccoli politici narcisisti e giornalisti compiacenti attenti ai loro piccoli ammuffiti feudi ed interessi senza alcun rispetto per il futuro comune. Mi viene in mente un passaggio di Hillman che riporto: "Non siamo più sicuri di quale, fra le due espressioni 'sottosviluppato' e 'ipersviluppato', sia quella con la connotazione ecologicamente più negativa. Probabilmente nessuna delle due, mentre negativo è piuttosto quel modo infantile di vedere la crescita come buona.[...] Oggi abbiamo bisogno di eroi della discesa e non di maestri della negazione; di maestri della maturità, che siano capaci di reggere la tristezza, che diano amore all'invecchiare, che possano manifestare l'anima senza ironia o imbarazzo. Di maestri, non di capi-claque; di maestri, non di sostenitori o di filistei."
Ivo Quartiroli [apple] 1/22/08; 5:34:34 AM #

Luca, ma davvero credi che ci conviene spostare il centro del dibattito da queste diatribe paesane degne di un condominio.Vogliamo alzare il livello del discorso? Vogliamo parlare della prossima recessione negli USA? Parliamo del fatto che Putin grazie al gas e al petrolio spadroneggia in Europa e fa il bello e il cattivo tempo? Vogliamo parlare della prossima disgregazione politica della Gran Bretagna e forse anche della Spagna? Vogliamo parlare di una nuova possibile guerra con la Serbia a causa dell'indipendenza del Kosovo? Vogliamo parlare del fatto che i governucoli nazionali sono ormai un lusso che non ci possiamo più permettere e che è giunto il momento di avere un vero governo a Bruxelles? No forse è troppo forse facciamo meglio a continuare a occuparci dei problemi del quartierino. Ah dimenticavo un commentatore sul sito della CNN a proposito dei rifiuti di Napoli chiedeva perché la monnezza non la buttassero dentro il vulcano. Ecco vogliamo parlare dell'immagine del Made in Italy che stiamo dando in questi giorni? Ops scusa mi correggo Made in Italy/China/Romania.
Roldano De Persio [apple] 1/22/08; 8:12:21 AM #

onori a uno dei blgger più importa nti del Belpaese! giulio
Giulio [apple] 1/22/08; 9:28:02 AM #

Mi piace questo blog, tornerò spesso.... buona giornata a tutti !
tiziana [apple] 1/22/08; 10:02:27 AM #

Roldano: Vogliamo parlare del fatto che i governucoli nazionali sono ormai un lusso che non ci possiamo più permettere e che è giunto il momento di avere un vero governo a Bruxelles? In quel caso propongo una amministrazione controllata per l'Italia. Da soli NON CE LA FACCIAMO :-)
Ivo Quartiroli [apple] 1/22/08; 10:03:39 AM #

Nun gliela famoooo ??? Gliela famo, gliela famo... Prodi si è ricandidato alle prossime elezioni. A proposito, nel partito della conoscenza del bene e del male, chi fa Eva ? E chi il serpente ?
Marco [apple] 1/22/08; 11:19:42 AM #

penso che sia importante che uno dei nostri più famosi giornalisti e blogger come luca ponga e si ponga questi spunti di riflessione. responsabilità una parola che andrebbe, che dovremmo (anche quelli come me che appartengono alla schiera dei semplici blogger) usare più spesso. possiamo e dobbiamo farlo. pensare in termini progettuali, e ricostruire una forma di cultura e di pensiero che, sarà che oggi è una giornata di pessimismo, mi sembra che stia andando perduta. sursum corda.
sergio [apple] 1/22/08; 12:18:55 PM #

Si è vero. Chi come noi pensa che il nuovo ordine sociale debba nascere dalle relazioni orizzontali. Chi come noi non accetta lo status quo. Chi come noi ritiene che il nostro sistema politico sia ormai "alla frutta", ha sicuramente una responsabilità. Ma per assumersela in pieno le parole non bastano ed è necessaria un'azione. Un'azione di coloro che credono a questa trasformazione epocale e di coloro che intendono portarla avanti. Per questo è importante organizzare l'azione, anche per non far scemare i nostri pensieri e i nostri intendimenti. Qualcuno ha pensato ad un'azione congiunta e condivisa? Come si potrebbe fare? Ciao Vincenzo
vincenzo [apple] 1/22/08; 12:45:34 PM #

Luca De Biase for president ;-)
Roldano De Persio [apple] 1/22/08; 1:29:59 PM #

Borse asiatiche in calo fino all'8% Wall Street teme un "11 settembre" Sempre tempisti eh! Oggi pomeriggio ci potrebbe essere una carneficina finanziaria mondiale e qui si fanno le crisi di governo al buio in allegria ueh ueh ueh jamme jamme. Ad aprile mentre il mondo occidentale precipita come un'astronave in fiamme noi potremmo essere coinvolti in una guerra civile virtuale che con eufemismo chiamiamo elezioni anticipate. Ma non è che stiamo tutti dentro Second Life e non ce ne siamo accorti? O è invece Matrix? Come dice Batman: sai perché cadiamo? Per imparare a rialzarci. Ecco in un momento di follia generale questo è il mio contributo folle. Speriamo che presto ritorni l'età della ragione!
Roldano De Persio [apple] 1/22/08; 1:46:17 PM #

Bum !
Marco [apple] 1/22/08; 2:28:48 PM #

bisogna far mancare la terra sotto i piedi a questa classe politica. lancio un appello a non andare a votare alle prossime elezioni. bisogna ricostruire il legame cittadini-politica a livello locale partendo dal basso.
ettoregg [apple] 1/22/08; 4:54:09 PM #

Bravi, bene! Su le maniche e pedalare. Di solito ci si impiegano vent'anni. E bisogna che qualcuno faccia il politico, almeno locale. Volontari ? Intanto stiamo tranquilli.
Marco [apple] 1/22/08; 5:40:41 PM #

La riflessione sul bene e sul male significa ripristinare una riflessione sul senso. Le riflessioni politiche sono guidate da riflessioni "tecniche". Non si capisce quali passioni possano animare l'uomo nell'età della "tecnica" E senza passione per il cambiamento, affinchè il mondo (come dice Galimberti) non cambi senza di noi
Alessandro Guidi [apple] 1/23/08; 12:02:37 AM #

Il mondo siamo noi, e scusate se la citazione è strafrusta. La politica è decidere cosa è "meglio", qualunque politica. Quindi fare una politica che decida cosa è meglio (ossia distingua tra bene e meno bene, se non vogliamo parlare di "male", che brutta parola signora mia) non ha senso, tutte le politiche sono così, magari semplicemente non lo proclamano ma è implicito nelle scelte. Diciamo che ad alcuni non piacciano le scelte, ma anche questo è normale. Questo è il senso della battuta sulla conoscenza del bene e del male: visto che la mela ce la siamo mangiata, ormai sappiamo.
Marco [apple] 1/23/08; 12:04:34 PM #



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