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Mercoledì, 23 gennaio 2008
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Agenda setting 2.0 Discussione sull'elaborazione di un progetto
Fantastico. Grazie. I commenti a questi ultimi post stanno alimentando la discussione su un argomento fondamentale. Come procediamo? Ovviamente, non si trova la soluzione a un problema del genere in un paio di post. E' già buona che ci si scambino le idee. Ma per andare avanti, la prima questione è quella di mettersi d'accordo sulle domande che ci poniamo, le parole che usiamo e le tecnologie che potranno essere messe in campo. Qui non immagino neppure lontanamente di risolvere il problema: penso solo che questo sforzo di tutti vada alimentato e quindi contribuisco nella piena consapevolezza dei limiti di quanto scrivo.
La domanda di partenza: l'informazione che emerge dal medium che stiamo costruendo mettendoci in rete può arrivare a influire sull'agenda del paese?
Per rispondere occorre prima di tutto avere un linguaggio comune.
1. Agenda: è una sorta di lista delle priorità per una larga comunità sulla quale c'è un notevole consenso tra le persone che appartengono a quella comunità (storicamente è di solito imposta dall'alto per via di potere, di ricchezza o di influenza mediatica; difficilmente, se non in casi di rivolta o di rivoluzione, è imposta dal basso; noi ci stiamo ponendo il problema di creare un sistema non violento e stabile per proporre un'agenda bottom up; ma abbiamo la realistica possibilità di arrivarci se comprendiamo il potenziale del medium orizzontale che stiamo creando e che prima non c'era)
2. Informazione: è l'insieme di notizie su quanto avviene realizzato nell'interesse del pubblico e non delle fonti (questo influisce sulla formazione, la selezione e la credibilità delle notizie); l'informazione è la materia prima dell'opinione fondata sui fatti, mentre la comunicazione è la materia prima delle opinioni pregiudiziali (e in effetti, non ci può essere agenda bottom up che sia prodotta in base a informazioni imposte dall'alto)
3. Politica: non è l'attività dei partiti, è l'insieme dei modi attraverso le quali una comunità prende decisioni condivise; è composta dalle regole istituzionali che proteggono l'interesse comune (repubblica), dalle decisioni dei rappresentanti eletti che agiscono in funzione dell'interesse della loro parte politica e dei loro rappresentati, dall'articolazione degli interessi specifici che viene realizzata dai movimenti organizzati, dalla libera circolazione delle informazioni e delle opinioni che viene alimentata dagli specialisti delle varie materie e dal pubblico che attivamente le assorbe, le critica, le discute e le trasmette.
Ebbene, con quali sistemi possiamo far crescere la capacità della rete di influire con le sue informazioni sull'agenda politica del paese? L'opportunità nasce dalla ricchezza di informazioni che i blogger mettono in rete, un problema (non il solo) sta nel fatto che ciascuno scrive sul proprio blog e i modi per mettere insieme le informazioni in modo organico sono ancora piuttosto artigianali. Qual è la soluzione? Dobbiamo mettere a confronto le conseguenze dell'adozione di una di queste architteture: un sistema fondato su algoritmi trasparenti; un insieme di wiki tematici alimentati e amministrati da persone; forme di aggregazione semi-automatica delle informazioni sulla base delle tag concordate con le quali si etichettano i singoli post e grazie a siti che le aggregano in pagine organizzate. (Promemoria: l'aggregazione anche delle notizie che vengono dai giornali, selezionate e criticate, potrebbe forse essere un punto in più per l'architettura emergente).
Vabbè. Queste sono considerazioni del tutto preliminari, ovviamente. Spero che possano servire. So che ci sono molti di noi che stanno lavorando alla wiki-democracy, alle diverse forme di aggregazione dei post, persino ai software di gestione automatizzata delle informazioni. Credo che tutte le idee innovative vadano testate. Credo anche per pensare strategicamente in questo settore sia una chiave fondamentale del successo. Credo infine che il consenso attorno a qualcuna di queste idee emergerà in base a una quantità di variabili tanto grande che il risultato finale è piuttosto imprevedibile. Ma questo Ë il bello della rete. Imho.
6:54:56 PM
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