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Venerdì, 11 gennaio 2008
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Riflessioni progettuali
Stiamo discutendo un sacco in questi giorni. Per molti tutto questo è una sofferenza. Perché ci si trova a confrontarsi su questioni che appaiono ripetitive e un po' troppo rumorose. Abbiamo bisogno di vedere oltre il caos (più o meno creativo) e di sentire maggiore consapevolezza per lo scenario progettuale nel quale ci stiamo muovendo.
Penso che ci siano alcune cose da dire in proposito. Riassumo e propongo alcune ipotesi:
1. E' nato un medium orizzontale fatto di persone in rete nel quale ognuno è lettore, creatore e antenna di trasmissione. Il pubblico attivo è una nuova dimensione del sistema dei media. 2. Il fatto che sia nato questo medium che ci piace tanto è una novità strutturale che in quanto esiste ha una conseguenza: trasforma il potere assoluto della tv e dei media gerarchici in un potere relativo. I media gerarchici saranno tendenzialmente tanto meno autoreferenziali quanto più crescerà la qualità del pubblico attivo. 3. Questo impone ai media gerarchici alcuni passaggi: prendere consapevolezza della propria relatività, scegliere il proprio nuovo ruolo, dialogare con il pubblico attivo. La competizione strutturale che ne emerge potrebbe generare un nuovo spazio per i media gerarchici più orientati alla qualità. 4. Se il medium orizzontale si estendesse indefinitamente a un sempre più ampio insieme di persone, allora tenderebbe a diventare sempre più simile alla società nel suo complesso assumendone le contraddizioni, le divisioni e le caratteristiche più diverse. E' improbabile che il pubblico attivo e la società nel suo complesso arrivino mai a sovrapporsi del tutto. Ma possiamo aspettarci che l'estensione del pubblico attivo generi una qualche forma di frammentazione culturale. E di questa vediamo già più di un segnale. 5. Emerge chiaramente la necessità di luoghi di sintesi che garantiscano forme di discussione regolata in modo consensuale, con una cultura comune e con scopi progettuali abbastanza definiti. Ma in questo contesto, si tratterà di luoghi che emergono per la loro capacità di mettersi al servizio dell'insieme (le sintesi che tentano di imporsi con la forza - dei soldi o delle gerarchie o delle ideologie - non funzioneranno più di tanto). Imho.
Ho l'impressione che una progettazione di questo tipo, emergente dall'evoluzione della rete e non calata dall'alto, sia di per se una storia da vivere fino in fondo. Ma perché la sua forza vitale non sia dispersa ci vuole consapevolezza della prospettiva generale di ciò che stiamo facendo. Sono sicuro che le opinioni espresse in questo post non sono per nulla esaurienti: con questo post volevo solo testimoniare l'esigenza sempre più grande di una visione d'insieme di ciò che accade e casomai contribuire un po' a delinerarne alcuni aspetti.
6:30:43 PM
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Spigolatura Apple
Ho preso il mio primo Mac nel 1984. Ci ho messo tre anni per pagarlo. Da allora ho usato qualunque computer mi sia capitato tra le mani. Ma il punto di riferimento è sempre restato quella Mela. Sicché quando mi capita una bella storia sulla Apple, la leggo.
A proposito. Tra qualche giorno c'è il MacWorld. Quindi è il momento di immaginare che cosa annuncerà Steve Jobs. Che ne dite, tra l'altro, di un Mac portatile leggerissimo e super-piatto, senza disco rigido ma con un bel po' di memoria flash, con la batteria che dura tutto il giorno e, magari, tutte le connessioni wireless possibili (compreso l'Umts)? Troppo, eh?
10:10:34 AM
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Guerrino assediato?
Spero che le voci sulla possibile acquisizione della Logitech da parte della Microsoft siano false. Guerrino De Luca ne ha fatto un'azienda bella e divertente. Ma indipendente. Fosse acquisita, non resterebbe probabilmente altrettanto creativa.
9:56:12 AM
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Vanno di moda le lacrime
Pure lui: "Bush, con il capo chino e gli occhi pieni di lacrime". Ma forse, persino un coccodrillo si commuoverebbe in quel luogo.
9:47:00 AM
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Last minute. Thinking blogger
Un meme si può interpretare come si vuole se si sta alle regole? Ebbene questo lo vorrei un po' stravolgere. Massimo Maugeri è stato così gentile da volermi nominare per questo terribile meme. Terribile perché invita a scegliere cinque blog che fanno pensare. Innanzitutto, a me i blog fanno pensare tutti in quanto esistono come medium orizzontale generando una dimensione mediatica concorrenziale con quella gerarchica tradizionale. E poi molto spesso i blog mi fanno pensare per motivi di volta in volta diversi... Lo so, è ovvio. Ma date queste premesse, come si possono segnalare cinque blog? E dunque ho pensato di stare al gioco, ma solo fino a un certo punto. Segnalando i cinque blog che non cito abbastanza spesso e che proprio negli ultimi giorni hanno raccontato una storia che mi ha stupito: Cabaret Bisanzio, Federico Mello, Orientalia4all, Blog a progetto, Uh!.
9:41:39 AM
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2008
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Last update:
1-02-2008; 11:05:59.
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