Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
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Venerdì, 1 febbraio 2008
 

Discorso impossibile
Mi avevano invitato a parlare a un convegno della Telecom ma non ci andrò. Che cosa potevo dire? So come avrei cominciato...

Nel Dopoguerra l'Italia si trasforma velocemente. Da paese agricolo, diventa paese industriale. Fino alla guerra, oltre il 50 per cento della popolazione lavorava in agricoltura. Ma nel giro di 10-15 anni, con un processo di urbanizzazione ed emigrazione di massa, l'Italia diventa un paese industriale. Tante iniziative: dalle lavatrici alle macchine perr scrivere, dal tessile alla fabbricazione delle sedie, cambiano il volto di intere regioni. Autostrade, ferrovie, elettricità, siderurgia, pneumatici. Edilizia. Ma al centro del processo c'è l'automobile: il suo peso gravitazionale attrae nella sua orbita un indotto gigantesco, dirige l'infrastrutturazione, modifica i modi di vivere e i codici di consumo, condiziona le leggi, indirizza la finanza. Chi ha deciso le strategie dell'auto in Italia allora ha influito sullo sviluppo del paese per i quarant'anni successivi.

Oggi, l'Italia si trasforma velocemente. Da paese industriale, diventa paese post-industriale ed entra nell'economia della conoscenza. Tante iniziative: start-up universitarie e parchi scientifici, laboratori per le nanotecnologie, open source e biotech, energia pulita e aerospaziale. Ma al centro del processo ci sono le telecomunicazioni: il loro peso gravitazionale attrae nella loro orbita un indotto gigantesco, dirige l'infrastrutturazione, modifica i modi di vivere e i codici di consumo, condiziona le leggi, indirizza la finanza. Chi decide le strategie delle telecomunicazioni in Italia oggi influisce sullo sviluppo del paese per i prossimi quarant'anni.

Le responsabilità di chi conduce le telecomunicazioni oggi in Italia sono immense. Dopo anni di incertezze strategiche è giunto il momento di scegliere.

E ci sono due grandi possibilità. O puntare sulla conservazione il più a lungo possibile delle posizioni conquistate in passato, rallentando l'innovazione e controllando l'evoluzione del sistema; o puntare sul rinnovamento, accettando il rischio di perdere una parte del controllo esercitato sul mercato, ma favorendo lo sviluppo dell'intero ecosistema dell'innovazione.

Perseguire una via di mezzo tra le due alternative è sostanzialmente impossibile.

(...)


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