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Giovedì, 10 gennaio 2008
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Battaglie di standard
Blue-ray e hd-dvd si fronteggiano ancora, pare
Un confronto tra standard tecnologici è sempre, da un certo punto di vista, affascinante. Ma questa volta, nel caso del Blue-ray e dell'hd-dvd, lo è particolarmente, dal punto di vista intellettuale. Perché in campo non ci sono solo i giganti dell'industria dell'elettronica di consumo. E da questa esperienza, secondo me, saranno segnate tutte le prossime battaglie per lo standard.
Ai tempi della definizione, per esempio, del cd ha giocato soprattutto l'industria dell'elettronica di consumo. E un po' i produttori di contenuti. In particolare, la Philips e la Sony sono riuscite a imporre con la loro forza di mercato quasi tutto. Al content provider è restato qualche particolare. Per esempio la lunghezza del diametro del cd. In quel caso, la storia ricorda che la Philips decise di chiedere a Herbert Von Karaian di registrare per il cd digitale tutte le sinfonie di Beethoven e il grande maestro accettò a condizione che il cd fosse largo abbastanza da contenere tutta la sua Nona e non un minuto di più. Sapeva Von Karaian di essere il direttore d'orchestra che faceva la Nona più velocemente: tutti i suoi concorrenti avrebbero avuto bisogno di due cd e il suo avrebbe avuto più mercato... Ma a parte quello, la definizione dello standard fu decisa dall'industria della tecnologia.
Oggi contano molto di più i content provider. Tanto che la scelta di Warner è stata considerata un po' una svolta a favore del Blue-ray. Ma ancora non basta.
L'altro grande protagonista della scelta è il pubblico. I consumatori si possono permettere di dire di no a uno standard che non sia sicuro. E che non sia necessario. Per cui aspettano a comprare fino a che non c'è una definizione definitiva dello standard. E soprattutto fino a che non vedono la necessità di passare a un rinnovamento delle loro macchine.
Da questo punto di vista il concorrente del nuovo sistema ad alta definizione è internet con la sua grande disponibilità di contenuti, non paragonabile a nulla di ciò che avviene con il nuovo standard. Questo serve anzi soprattutto a tenere a distanza la rete dalla dimensione a maggiore qualità del mercato dei video. Ma quella qualità deve ancora dimostrarsi come necessaria. E nel frattempo i consumatori si concentrano sull'enorme mare di cose che possono fare con quello che hanno già. La strategia dei produttori deve tenerne conto.
10:45:09 AM  ;
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Una buona notizia
Alla ricerca della convivenza pacifica...
10:24:05 AM ;
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Gilioli e Grillo
Alessandro Gilioli è un giornalista. Beppe Grillo è un comico. L'intervista non c'è stata. La notizia però è venuta fuori. Qualcuno non ha capito nulla. E non è Alessandro Gilioli.
(Forse spero di essere io a non aver capito).
Certo: si potrebbe dire che non abbiamo la versione di Grillo. E probabilmente è per questo che non ci viene per niente da ridere. Quello che abbiamo letto è solo il resoconto di Gilioli. Ma anche Luca, Massimo, Giuseppe e tanti altri in modi diversi la vedono con lo stesso stupore, forse la stessa ammirazione tradita che traspare dalle parole di Alessandro. Vanno peraltro letti anche i commenti critici al post di Gilioli.
Forse Grillo dice che Gilioli non ha capito niente perché si sente preso troppo sul serio mentre vorrebbe essere trattato come un comico che deve solo fare ridere? Forse Grillo dice che Gilioli non ha capito niente perché non si può fare teatro comico di grande qualità come il suo rispondendo a domande piattamente orientate a capire le battute? Forse il suo punto di vista è più profondo e non ci arrivo. Ma se avesse voglia di ascoltare direi a Grillo di ripensarci...
12:42:13 AM ;
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1-02-2008; 11:05:58.
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