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Strategia Occupy Museums

Insomma, a quanto pare la protesta contro la finanza globale che ha distrutto le prospettive di crescita dell’economia reale in Occidente ha rivolto l’attenzione contro un obiettivo inaspettato. Perdendo improvvisamente di mordente e comprensibilità. Occupare Wall Street era chiaro e quella manifestazione aveva generato ondate di approvazione e imitazione in molte parti del mondo. Ma ora il movimento americano si rivolge contro i musei d’arte accusandoli di far parte della stessa logica. Nelle spiegazioni di chi protesta, la finanza avrebbe preso possesso dell’arte...

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Perché possiamo non dirci jobsiani. And move on

La celebrazione della vita di Steve Jobs alla Apple è stata un rito fenomenale, commosso e commovente, in onore di un uomo eccezionale, di fronte alla cui vita in molti si sono riuniti in ammirazione. Il video si può vedere sul sito della Apple ed è uno straordinario spettacolo. Ci sono gli amici, c’è Nora Jones, c’è Al Gore e molti altri ospiti. Un gesto culturale profondamente americano applicato a un momento umano importante. Il rito costeggia le due possibilità che l’iTeam, la squadra costruita da Steve Jobs, può cogliere ora. Una è sbagliata. Una è giusta. La prima è...

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L’Italia dov’è? A Genova. E dove va?

La mostra l’Italia dov’è, al palazzo della Borsa di Genova, organizzata per il Festival della Scienza e realizzata da Codice e CarloRatti Associati, descrive tra l’altro l’innovazione tecnologica italiana e le connessioni tra gli innovatori italiani e il resto del mondo. Moltissima Europa, molti Stati Uniti, ma naturalmente anche Sudamerica e Asia… Una rete globale di relazioni scientifiche e tecniche unisce gli innovatori italiani a molte aree geografiche e culturali del pianeta. E oggi un po’ se ne parla al Palazzo Ducale. Il tema esplicito della mostra è...

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Come va la vita?

L’Ocse ha chiesto ai cittadini di mezzo mondo: «Come va la vita?» E ha raccolto i dati nel rapporto How’s life? I dati riguardano la percentuale di persone che hanno dichiarato di avere emozioni più positive che negative in un giorno medio del 2010. Per Norvegia e Islanda i dati sono del 2008. Per Estonia, Israele, Svizzera e Sudafrica i dati sono del 2009. Le domande riguardavano 11 argomenti che definiscono la qualità della vita, dal reddito al lavoro, dalla casa alla salute, dall’educazione all’ambiente, dalle relazioni sociali all’impegno civile, dalla...

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David Gelernter: il flusso digitale nel tempo analogico

David Gelernter è uno scienziato informatico a Yale. I suoi interventi su Edge sono importanti. La sua idea di fondo è che mentre crescono le opportunità offerte dalla tecnologia digitale, il nostro corpo e il nostro tempo restano analogici. «Internet è stata finora una demo di quello che diventerà» dice Gelernter. «È ora di prenderla sul serio». Nel suo pezzo su Edge parla del flusso di informazioni che emerge dal web e dal modo in cui verrà instradato per servire al tempo lineare delle persone. Una visione possibile, lontana apparentemente, che però dimostra ancora una volta il carattere...

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Libri – JOHN BROCKMAN, EDGE – Cultura e mente: la rete delle reti neurodigitali

Edge è un fantastico gruppo di persone che riflettono sul futuro che stiamo costruendo. E si manifesta in un sito ricchissimo di lezioni, dibattiti e saggi che vanno a esplorare le dimensioni più affascinanti della vita intellettuale contemporanea; organizza convegni e lezioni dal vivo; sostiene i partecipanti che scrivono un libro sulla loro materia. L’anima di Edge è John Brockman. Che ora è riuscito anche a pubblicare alcuni libri che raccolgono alcuni tra i saggi più interessanti del gruppo. I primi che ho in mano sono Culture e Mind. John Brockman lavora a New York, in un ufficio...

Economia Felicità perplessità visioni

Il paradosso della scelta di Barry Schwartz. È un modo per valutare le promesse politiche.

Perché troppa scelta aumenta l’insoddisfazione? Un tabù occidentale è sempre forte. Ma la storia che Barry Schwartz racconta è molto convincente. Troppa scelta vuol dire troppa responsabilità su chi deve scegliere, troppa paura, troppa autocolpevolizzazione, aspettative troppo elevate. Troppa scelta non è libertà è paralisi, dice Schwartz. Può essere per questo che se qualcuno si prende la responsabilità di qualcosa noi gli siamo grati. Limita la nostra libertà, ma ci aiuta a scegliere. La libertà non è essere competenti su tutto, ma scegliere nella convinzione di avere fatto tutto il...

innovazione partecipazione perplessità visioni

Perché gli italiani non si ribellano. Che altro possono fare…

Vorrei dar conto di una discussione che si sta sviluppando intorno a un tema emozionante. Grazie per tutti i commenti che sono stati proposti su questo blog, su Twitter, su Facebook, su Google+. Mi scuso in anticipo per la lunghezza di questo post e per gli errori che inevitabilmente contiene. Si tratta di un nuovo capitolo, non certo del finale della storia… Puntate precedenti – Il tema della ribellione in Italia visto dall’estero Viaggiando all’estero, dicevo in due post di qualche giorno fa, mi chiedono spesso: «perché gli italiani non si ribellano?». Non voglio...

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The case for an Italian rebellion. Why it doesn’t happen. And what could happen

The case for an Italian rebellion is not insane. I had the chance to speak with many foreign observers, recently, and I found that an Italian rebellion is considered a real option. (I will not quote their names, but if they want they can comment here). An Italian rebellion? Other Mediterranean countries have done just so, lately. Tunisia and Egypt, for example, have chosen to rebel against their dictators and the world has appreciated. Considering the Italian political situation as a sort of authoritarian regime and thinking that it is not reformable through the normal democratic process, one...

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Una lezione di Daniel Kahneman

Daniel Kahneman, il cui nuovo libro è prossimamente in uscita, ha tenuto una lezione a Edge che va letta e ascoltata. Il Nobel per l’economia venuto dalla psicologia fa ricerca intorno al raginamento e all’intuizione, le due modalità con le quali prendamo decisioni. Il ragionamento è lento e controllato. L’intuizione è immediata e incontrollata, deriva da impressioni forti ma non troppo consapevoli. Ed è un’ottimo aiuto per prendere decisioni veloci, che però sono talvolta sbagliate. (Non che ragionando a lungo non si sbagli… Ma il ragionamento è quasi sempre...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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