La disinformazione non è nata con internet e tanto meno su Facebook. Gli esempi non mancano. Il caso Boffo è stato costruito sui giornali di carta e da giornalisti che non avevano molte idee sul digitale (Feltri su Repubblica). Il caso Telekom Serbia fu ingigantito dalla televisione posseduta dal capo di un importante partito italiano (Wikipedia). Ma ci sono anche casi più importanti e recenti: se la Brexit è un disastro politico tra le sue cause c’è la disinformazione portata avanti nel tempo dai giornali di carta più popolari in Inghilterra e Galles (questo blog). Il problema non è...
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La Guerra Fredda si è trasformata nella Guerra Digitale. Le spie sono ovunque. E non si sa chi vince
E il gruppo di spie digitali Shadow Brokers ha messo in vendita all’asta online molti file che dovevano restare segreti, comprese alcune cyberarmi. A quanto pare, gli Shadow Brokers si fanno così vanto di aver violato la NSA e Equation Group l’organizzazione di spie digitali che si vocifera fiancheggi l’agenzia segreta per la sicurezza americana – famigerata per l’iperspionaggio ai danni di più o meno tutti reso noto da Edward Snowden. Equation Group è stata leader per vent’anni nel cyberspionaggio e si dice che abbia infettato con i suoi sistemi di...
La cultura del piagnisteo. Un passaggio del pezzo di Scott Anderson che si può generalizzare
Il grande reportage-storico di Scott Anderson con le foto di Paolo Pellegrin, della Magnum, è stato pubblicato dal New York Times Magazine ed è disponibile online. Una traduzione in italiano è stata riportata ieri su Repubblica. È un grande pezzo di giornalismo. Con qualche angolo che va oltre. Come quando Anderson trova le parole per descrivere “la cultura del piagnisteo, dove a giocare un ruolo centrale non era quello a cui aspiri, ma quello a cui ti opponi”. In inglese suona più pulita: One of the Arab world’s most prominent and debilitating features, I had long felt, was a...
A ferragosto pensando al lavoro… Industria 4.0 a cura di Annalisa Magone e Tatiana Mazali
Il dibattito internazionale sul futuro del lavoro continua, anche a ferragosto. Perché probabilmente è uno dei temi più appassionanti, preoccupanti, definitori della prospettiva che abbiamo di fronte, almeno in Occidente. Uno studio fin troppo famoso pubblicato nel 2013 da Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne, due ricercatori dell’università di Oxford, ha preconizzato la possibilità che addirittura il 47% dei posti di lavoro siano a rischio di essere sostituititi da macchine basate sull’intelligenza artificiale. L’Ocse ha contestato questo calcolo e ha parlato casomai di un 9% di posti di...
Immigrazione. Dati e decisioni
Una ricerca di Pew (Number of Refugees to Europe Surges to Record 1.3 Million in 2015) racconta con i numeri l’immigrazione in Europa. Le proporzioni tra le popolazioni locali e il numero di immigrati spiega quanto è grave la situazione in paesi apparentemente esagerati nelle reazioni come Austria e Ungheria. Il rancore di tutti gli europei è evidente. E in qualche misura il numero di persone che entrano con lo status di rifugiati e richiedenti asilo non può che dimostrare che il problema esiste. L’operazione EUNAVFOR MED serve a ridurre il numero di vittime in mare tra coloro che...
La scoperta della ruota complessa sorprende un mondo che affonda in modo lineare
Beh, sì il titolo è un gioco con sei chiavi di lettura. Non importa incaponirsi a decifrarle tutte. Non ci riesce neppure chi le ha scritte. Comunque, stiamo parlando del ruolo intellettuale e politico del lavoro di ricerca di chi indaga intorno al concetto di “economia circolare”, cercando di incrementare la rilevanza percepita di quell’approccio in un periodo storico particolarmente grave. Il mondo di chi pensa in modo lineare sta affondando. Dopo trent’anni di scomposizione sociale ed economica dettata dall’ideologia finanziaria – Thatcher, Reagan...
La sicurezza del software si può valutare. I bachi possono essere dovunque. E Microsoft…
Peiter Zatko, hacker conoscito come “Mudge”, ha messo a punto un sistema per valutare la sicurezza intrinseca in un software. Potrebbe rendere possibile quello che un paio d’anni fa era stato proposto da Dan Geer: che le software house siano responsabili della sicurezza del loro software, sicché o lo mantengano sicuro, o se non riescono pagano una penale, o se non sono in grado di tenerlo sicuro lo mettano in open source perché la comunità lo sviluppi in modo più sicuro (Intercept). La cybersicurezza non è più quella di una volta. Non si tratta di fare firewall che tengano fuori i...
Separati dalla pubblicità. Concentrati sui lettori. I giornali che ce la fanno
Dieci anni dopo abbiamo qualche conferma e qualche idea in più. È sempre più chiaro che: 1. Il giornale non è la sua carta 2. Gli editori tradizionali sono il cuore del problema 3. Il rapporto con il pubblico attivo è strategico Inoltre sappiamo che: 1. Il giornalismo è il suo metodo 2. I giornali servono la comunità che cerca un senso 3. La pubblicità è un business tecnologico 4. Le notizie si trovano 5. La ricerca di qualità scarseggia Nell’information overload esiste una domanda per il servizio di filtro. Questo può essere fornito automaticamente dagli algoritmi delle grandi...
Eccoci di nuovo: perché Apple non dà in licenza il suo software? Un dibattito che dura da 30 anni ma sempre interessante
Vivek Wadhwa, che ora insegna a Carnegie Mellon, prende in considerazione la diminuzione delle vendite di iPhone dalle quali dipende per ora il fatturato e l’utile della Apple e propone una sua idea: che la Apple dia in licenza il suo software IOS ai produttori di hardware per ottenere un numero maggiore di utenti e vendere più servizi in sottoscrizione (Vivek). Sarebbe un po’ quello che Google ha fatto con Android. Il dibattito sulla licenza del software della Apple non è una novità. Nel 1985 la Apple si trovò di fronte a una scelta analoga. John Sculley aveva appena cacciato...
Telecom Italia, Mediaset, Fastweb, Metroweb, ecc. Il consolidamento delle telecomunicazioni
Telecom e Fastweb (Sole). Enel e Metroweb (Sole). Non si è capito che cosa ne pensa l’Antitrust. Anche perché queste manovre non appaiono del tutto come riduzione della concorrenza ma si presentano come aumento degli investimenti nella rete. E poi Telecom e Mediaset (Sole): qui l’Antitrust non parla e non pensa anche perché per ora è tutto frutto di fantasia. In tutta Europa le telecomunicazioni consolidano da anni. Ovvio: hanno lasciato la tecnologia ai fornitori e il valore del servizio agli over-the-top, pur di mantenere posizioni di vantaggio con le quote di mercato nei...
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