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Le regole aiutano il mercato, la deregolamentazione aiuta il potere capitalista

Un periodo trentennale di deregolamentazione ha aumentato i profitti delle grandi corporation, ha sostenuto il potere delle banche globali, ha favorito l’abbattimento delle tasse delle multinazionali. L’intervento statale ha salvato le banche e le corporation fallite sotto il peso della montagna di debiti fasulli che hanno voluto vendere e accendere nei primi anni del millennio. Secondo McKinsey la crescita dei profitti delle corporation è agli sgoccioli proprio per come si sta evolvendo il sistema competitivo, con una quantità di nuovi soggetti che distruggono valore aggiunto...

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A.I. una narrativa e una tecnologia

La narrativa che parla dell’intelligenza artificiale come di una sorta di competitore dell’intelligenza umana, diventa argomento di romanzo – come nell’ultimo Dan Brown – il che va benissimo. Coltivare l’immaginazione su quello che può significare una macchina che sa pensare autonomamente è un’attività di enorme importanza. Ma le proiezioni immaginifiche non dovrebbero coprire troppo la consapevolezza diffusa della realtà dei fatti attuale. Che è un’altra. L’intelligenza artificiale sa fare una cosa alla volta e deve essere allenata in...

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I luoghi della fiducia. Rachel Botsman da commentare

Rachel Botsman ha scritto What’s Mine Is Yours: The Rise of Collaborative Consumption. Una delle intuizioni del libro riguardava la fiducia: una vera e propria “moneta” nella economia emergente. Una sorta di patrimonio, un deposito di valore, e molto di più. Ora Botsman esce con un nuovo libro dedicato a indagare proprio sulla fiducia: Who Can You Trust?: How Technology Brought Us Together – and Why It Could Drive Us Apart. Ci sono tre tipi di fiducia, dice Botsman. Il primo è la fiducia tradizionale, quella che tutti hanno sempre coltivato con la prossimità fisica...

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Esperimenti di valutazione dell’apprendimento: carta vs. digitale

Gli studenti preferiscono leggere su schermo digitale. Ma alla prova dei test, comprendono meglio quando leggono su carta. È l’evidenza che hanno raccolto Patricia A. Alexander, psicologa della University of Maryland, e Lauren M. Singer Trakhman, ricercatrice in psicologia dell’educazione alla University of Maryland (The enduring power of print for learning in a digital world, The Conversation). Può essere che lo scrolling affatichi gli occhi e il cervello. Può essere che tutte le altre cose che si possono fare con un computer oltre a leggere abbiano un effetto di distrazione. Può...

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Lavoro del futuro: andiamo avanti scrivendo Lettere al Sole

Finisce oggi questa lunga serie di articoli pubblicati dal Sole 24 Ore e dedicati al lavoro del futuro. Incontri straordinari e letture profonde. Soprattutto l’approfondimento di un tema che trasforma l’economia e il futuro in qualcosa di caldo e concreto, urgente e lungimirante. In questo post, continuerò a raccogliere i commenti di chi vorrà contribuire per poi pubblicarli tra le lettere al Sole 24 Ore il sabato. Ecco intanto alcune regolarità che sono emerse per la stesura dell’ultimo articolo (appena lo vedo online lo linko anche qui): 1. La legge di Moore mostra come la...

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Lavoro del futuro: artigiano, mediatico, tecnologico

Dimensioni del lavoro del futuro. Forse di qualunque lavoro del futuro. In un mondo nel quale gli umani possono creare macchine alle quali insegnare una grandissima quantità di “mestieri”, il lavoro creativo resta, apparentemente, appannaggio dei creatori. Sapere come si fanno bene le cose, sapere raccontare perché le cose vanno fatte in quel modo, saperle produrre e distribuire nel mondo contemporaneo. Un mix di artigianato, media e tecnologia. Non c’è contraddizione tra artigiania e industria, ma di certo la loro convivenza questo sfida i sistemi produttivi a cercare un...

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Imparare il lavoro del futuro: il mezzo è la formazione

Non esiste formazione per un lavoro che non si conosce? Esiste preparazione. Come si organizza una scuola che prepara nel contesto della rete? Pensando la matrice culturale della rete, risponde Stefano Moriggi. Il mezzo è la formazione. La rete è nata dalla matrice culturale della scienza. Insegnare nel mondo della rete significa mettere insieme piccole comunità di ricerca. È una delle scoperte che si fanno indagando sulla relazione tra formazione e trasformazione del lavoro, almeno secondo gli intervistati per la nona puntata della serie dedicata al lavoro del futuro sul Sole… Molti i...

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Due scenari per il lavoro del futuro

Sono passati quasi vent’anni dalla pubblicazione de “Il lavoro nell’epoca della fine del lavoro” di Ulrich Beck. Il sottotitolo dell’edizione italiana curata da Einaudi era “Tramonto delle sicurezze e nuovo impegno civile”: la prima parte della frase si è avverata. Il corpo del libro era dedicato all’analisi di scenari collegati all’emergere di un’economia basata sull’informazione. La discussione non si è molto allontanata dalle questioni sollevate da Beck: l’informatica modifica le logiche del lavoro, mette in discussione i posti di lavoro tradizionali, aumenta le possibilità di progettare...

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Il lavoro del futuro e l’ecosistema

La grande azienda espelle manodopera. Ma non necessariamente riduce l’occupazione. Questa apparente contraddizione si scioglie se la grande azienda si trasforma in una piattaforma che alimenta un ecosistema e abilita la fioritura di iniziative esterne che complessivamente danno più lavoro di quanto la grande impresa ne espelle. È un ragionamento che deriva dall’unione dell’esperienza tipica delle grandi piattaforme digitali, nella quale la comunità degli sviluppatori è spesso più grande dell’azienda che crea la tecnologia che li accomuna. La Microsoft è l’esempio...

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Lavoro del futuro. La resistenza non è futile. Le aziende e le persone vincono insieme

La ricerca sul lavoro del futuro continua nel posto dove è ovvio scavare: la gig economy. Ma guardandola da un punto di vista speciale. La piattaforma per la gig economy è costruita da qualcuno. L’azienda che la produce è fatta di persone. Dietro lo schermo dal quale prendono gli incarichi i lavoratori della gig economy ci sono altri lavoratori: creativi, orientati al progetto, dotati della cultura che serve – secondo tutte le analisi – a coltivare una strategia lavorativa potenzialmente vincente per il futuro. Ma se dietro lo schermo ci sono queste persone, che sanno come...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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