Dear American People for more than 50 years, Italians looked up to America and believed to see their future. Italians knew that what was happening in America, was going to happen in Italy in the future. America was a leader, in terms of economy, technology and politics. But now we sort of feel the opposite. Americans risk to be choosing, for their future, something that Italians have already experienced in their past. It could be that America is no more the future of Italy: it could be that Italy is the future of America. Why? 1. You risk to elect a president that will divide your country 2...
partecipazione
Le responsabilità dei media per la democrazia e la repubblica. Come possiamo migliorare?
L’intervista di Marco Rubio sulla frattura democratica americana è soltanto l’ultimo di una serie di fatti che dimostrano come la democrazia e la repubblica siano di fronte a una crisi profonda, della quale sono responsabili politici, imprese, media. E intorno alla quale è urgente fare qualcosa di importante. Questo post riguarda ciò che possono fare i media: gli editori, i giornalisti, i cittadini, sono parte dell’ecosistema dell’informazione, che può alimentare la crisi della democrazia o contribuire a risolverla. Vediamo quali sono i temi di questo contributo. 1. È...
Il baratto amministrativo di Milano
Il Comune di Milano ha deciso di sperimentare il baratto amministrativo. Ecco la comunicazione: Gentile cittadina, gentile cittadino parte oggi il Baratto amministrativo, la pratica collaborativa che coniuga il rispetto delle regole nel pagamento dei tributi con la tutela sociale. E’ stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande da parte dei cittadini che si trovano in condizioni di morosità incolpevole, che potranno così estinguere i debiti con l’Amministrazione prestando un’attività lavorativa temporanea. Attraverso il baratto è possibile estinguere debiti...
Lo stato digitale: si aggiusta un po’ alla volta o si rifà tutto da capo?
Ci si domandava giusto questo, qualche giorno fa: Ma voi come rifareste lo stato digitale? Una domanda aperta: una domanda strategica, latente, fondamentale; mentre comincia una nuova fase di rilancio progettuale del contributo dello stato alla digitalizzazione del paese (come avviene in questi giorni) quale approccio si deve adottare; una strategia di aggiustamento progressivo della struttura attuale o la realizzazione di una cosa totalmente nuova? È una domanda ingenua. Chiunque abbia un minimo di esperienza operativa con la burocrazia sa che un salto completo in un nuovo contesto...
Parlamentari in movimento. Grazie OpenPolis
Dall’inizio della legislatura ci sono stati 336 cambi di gruppo tra i parlamentari. Circa 10 al mese. Circa il doppio della legislatura precedente (OpenPolis). È probabile che sia dovuto alle grandi novità delle elezioni del 2013 (M5S, Scelta Civica) che hanno creato gruppi meno stabili di quelli del passato e alla vittoria risicata del Pd. Ma l’instabilità apparente della maggioranza è un’attrattore di parlamentari che scommettono sulla trasformazione del Pd e diventa contemporaneamente un motivo di abbandono per chi non l’approva. Sta di fatto che un governo non...
Il braccio di ferro fiscale. Stati e multinazionali (digitali e non)
Dopo aver raggiunto un accordo con Apple per sanare il passato delle controversie fiscali con la multinazionale americana (qui), lo stato italiano comincia ad affrontare il tema Google (Reuters). Google è accusata, si dice, di aver evitato tasse per 227 milioni di euro tra il 2009 e il 2013. Al di là della valutazione, la vicenda segue un’altro accordo, raggiunto in Regno Unito, tra lo stato e Google. Senza entrare nel merito, il fenomeno si può vedere dall’alto come una sorta di bizzarro aggiustamento, in attesa di meglio. Si direbbe, in effetti, che ci sia un braccio di ferro...
danah boyd: che mondo stiamo costruendo?
danah boyd scrive un pezzo tutto da leggere: What World Are We Building? Sulla giustizia e la tecnologia. Scrive che le persone riproducono quello che vedono intorno a loro e lo proiettano nei loro strumenti di comunicazione. Vale la pena di aggiungere che le piattaforme, per interfaccia e metafora, regole e sistemi incentivanti, guidano in parte le persone nella scelta di quello che comunicano. E se Change.org ha superato i 5milioni di utenti in Italia è anche la dimostrazione che una pluralità di piattaforme favorisce una minore convenzionalità delle attività in rete. È una...
La crisi preoccupa, la Bce ci tiene in piedi: abbiamo tempo ma scegliamo di usarlo per la priorità
Mentre si sviluppano polemiche inutili tra l’Italia e la Commissione, mentre si devono prendere decisioni fondamentali per l’assetto del sistema bancario italiano, per l’emergenza dei rifugiati e degli aspiranti immigrati, per l’accelerazione della crescita europea, la crisi finanziaria non passa. Ieri è stato un giorno di allarmi, con le borse in discesa e la diffusione di motivi di preoccupazione. La Cina e gli emergenti che rallentano possono restringere le prospettive dell’export. Il petrolio che costa meno di 30 dollari fa tremare gli speculatori del...
Obama e la politica delle armi
È un discorso bellissimo. Sembra stanco Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, ma è invece emozionato: ricorda le vittime della violenza in America, dice che non c’è un altro paese sviluppato con tanti morti per armi da fuoco, dichiara di essere d’accordo con il dettato costituzionale che protegge il diritto degli americani di difendersi, ma afferma che questo non può andare a scapito di altri diritti, come la sicurezza dei bambini e delle persone inermi e innocenti. Tutti i diritti si bilanciano. Il discorso è un riassunto delle incredibili pretese della lobby dei venditori...
Banche. È un salvataggio o un cambio di regime?
Un post con un dubbio. La questione delle banche è infinitamente più grande di ciascuno dei suoi commentatori e soprattutto di quello che leggete qui. Ma qui si parla più della notizia che del fatto. Nel senso che voglio osservare come la tenuta della polemica contro il governo sul decreto salvabanche stia nella notizia secondo la quale questo sarebbe stato preceduto da un decreto salvabanchieri. I polemisti dicono che il governo ha messo in sicurezza prima i banchieri – impedendo azioni di responsabilità contro i responsabili del crack da parte dei truffati – e poi le banche. Il...



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