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Bill of rights innovazione partecipazione Post

Lo stato digitale: si aggiusta un po’ alla volta o si rifà tutto da capo?

Ci si domandava giusto questo, qualche giorno fa: Ma voi come rifareste lo stato digitale? Una domanda aperta: una domanda strategica, latente, fondamentale; mentre comincia una nuova fase di rilancio progettuale del contributo dello stato alla digitalizzazione del paese (come avviene in questi giorni) quale approccio si deve adottare; una strategia di aggiustamento progressivo della struttura attuale o la realizzazione di una cosa totalmente nuova? È una domanda ingenua. Chiunque abbia un minimo di esperienza operativa con la burocrazia sa che un salto completo in un nuovo contesto...

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Parlamentari in movimento. Grazie OpenPolis

Dall’inizio della legislatura ci sono stati 336 cambi di gruppo tra i parlamentari. Circa 10 al mese. Circa il doppio della legislatura precedente (OpenPolis). È probabile che sia dovuto alle grandi novità delle elezioni del 2013 (M5S, Scelta Civica) che hanno creato gruppi meno stabili di quelli del passato e alla vittoria risicata del Pd. Ma l’instabilità apparente della maggioranza è un’attrattore di parlamentari che scommettono sulla trasformazione del Pd e diventa contemporaneamente un motivo di abbandono per chi non l’approva. Sta di fatto che un governo non...

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Il braccio di ferro fiscale. Stati e multinazionali (digitali e non)

Dopo aver raggiunto un accordo con Apple per sanare il passato delle controversie fiscali con la multinazionale americana (qui), lo stato italiano comincia ad affrontare il tema Google (Reuters). Google è accusata, si dice, di aver evitato tasse per 227 milioni di euro tra il 2009 e il 2013. Al di là della valutazione, la vicenda segue un’altro accordo, raggiunto in Regno Unito, tra lo stato e Google. Senza entrare nel merito, il fenomeno si può vedere dall’alto come una sorta di bizzarro aggiustamento, in attesa di meglio. Si direbbe, in effetti, che ci sia un braccio di ferro...

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danah boyd: che mondo stiamo costruendo?

danah boyd scrive un pezzo tutto da leggere: What World Are We Building? Sulla giustizia e la tecnologia. Scrive che le persone riproducono quello che vedono intorno a loro e lo proiettano nei loro strumenti di comunicazione.  Vale la pena di aggiungere che le piattaforme, per interfaccia e metafora, regole e sistemi incentivanti, guidano in parte le persone nella scelta di quello che comunicano. E se Change.org ha superato i 5milioni di utenti in Italia è anche la dimostrazione che una pluralità di piattaforme favorisce una minore convenzionalità delle attività in rete.  È una...

Economia Felicità News partecipazione

La crisi preoccupa, la Bce ci tiene in piedi: abbiamo tempo ma scegliamo di usarlo per la priorità

Mentre si sviluppano polemiche inutili tra l’Italia e la Commissione, mentre si devono prendere decisioni fondamentali per l’assetto del sistema bancario italiano, per l’emergenza dei rifugiati e degli aspiranti immigrati, per l’accelerazione della crescita europea, la crisi finanziaria non passa. Ieri è stato un giorno di allarmi, con le borse in discesa e la diffusione di motivi di preoccupazione. La Cina e gli emergenti che rallentano possono restringere le prospettive dell’export. Il petrolio che costa meno di 30 dollari fa tremare gli speculatori del...

partecipazione Post visioni

Obama e la politica delle armi

È un discorso bellissimo. Sembra stanco Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, ma è invece emozionato: ricorda le vittime della violenza in America, dice che non c’è un altro paese sviluppato con tanti morti per armi da fuoco, dichiara di essere d’accordo con il dettato costituzionale che protegge il diritto degli americani di difendersi, ma afferma che questo non può andare a scapito di altri diritti, come la sicurezza dei bambini e delle persone inermi e innocenti. Tutti i diritti si bilanciano. Il discorso è un riassunto delle incredibili pretese della lobby dei venditori...

News partecipazione perplessità

Banche. È un salvataggio o un cambio di regime?

Un post con un dubbio. La questione delle banche è infinitamente più grande di ciascuno dei suoi commentatori e soprattutto di quello che leggete qui. Ma qui si parla più della notizia che del fatto. Nel senso che voglio osservare come la tenuta della polemica contro il governo sul decreto salvabanche stia nella notizia secondo la quale questo sarebbe stato preceduto da un decreto salvabanchieri. I polemisti dicono che il governo ha messo in sicurezza prima i banchieri – impedendo azioni di responsabilità contro i responsabili del crack da parte dei truffati – e poi le banche. Il...

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Un metodo per collaborare nel racconto dell’Italia che innova

Alberto Cottica aveva commentato le discussioni sull’operato dei digital champions con il post ““Salve, straniero.” Riccardo Luna nel saloon delle critiche a Digital Champions“. Ho ricevuto questa proposta da Alberto a valle dell’articolo “Il bicchiere a metà. L’identità di un paese non è definita dallo storytelling, ma dalla storia“: Certo, Luca, è la storia a fare l’identità del paese. Ci sto. Piccolo problema: la storia del tempo presente verrà scritta, per definizione, nel futuro. Non può aiutarci a prendere le decisioni di oggi. Per quelle siamo...

partecipazione perplessità Post

Il bicchiere a metà. L’identità di un paese non è definita dallo storytelling, ma dalla storia

Una policy orientata al bene comune ha una portata di lungo termine, è implementata da una successione di governi e dovrebbe essere inclusiva, aperta, collaborativa. Spesso non è così. La policy europea di questi anni è andata avanti in modo poco inclusivo e sta generando contraccolpi distruttivi. Come si è visto con le elezioni polacche e francesi. Con fermenti analoghi in molti altri paesi. Vediamo in proposito una microstoria. Quella del digitale italiano. Quando le logiche della comunicazione partigiana sono applicate a un tema strutturale come quello della modernizzazione digitale di un...

Economia Felicità partecipazione Post

Manifestazione pacifica all’università di Bucharest contro la corruzione

Ventimila persone in piazza all’università di Bucharest hanno dato una spallata memorabile al governo. I ragazzi di Bucharest, le famiglie, le persone contrarie alla corruzione che sembra dilagare in Romania si trovano a migliaia davanti all’università. Non hanno leader. Si informano e si organizzano via internet e si trovano nel posto stabilito. Il loro obiettivo è soltanto essere tanti. Per esporre i loro cartelli. Sono riusciti a concentrare l’attenzione. Il premier si è dimesso, accusato a sua volta di corruzione. L’occasione scatenante è stato l’incidente in...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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