Con il Project Fi, Google tenta di costruire un’offerta di accesso mobile facile da pensare e conveniente da usare, puntando su un’integrazione molto liquida tra le reti wifi e la rete telefonica mobile dei tradizionali operatori e su prezzi chiari (tipo 10 dollari per gigabyte: vedi NyTimes). Comincia in piccolo, come al solito in questi casi: solo in America e solo con i possessori di Nexus 6. Chiunque sia impegnato a definire i contorni dei mercati – magari perché ha un impiego all’Antiha un lavoro molto complicato. Intanto, Facebook continua a crescere sul mobile...
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Digital single market in uscita
La Commissione uscirà intorno al 7 maggio con il nuovo schema per il mercato unico digitale, secondo la visione di Andrus Ansip. Ci saranno le indicazioni proposte dalla Commissione per net neutrality, interoperabilità delle piattaforme e sviluppo dell’economia digitale. Da seguire assolutamente. Un leak di Politico di ieri anticipa i temi.
Architettura dell’informazione: Elizabeth Buie sul WIAD
Elizabeth Buie, autorità internazionale dell’architettura dell’informazione, ha fatto esperienze importantissime sull’innovazione dell’interfaccia dei sistemi pubblici a favore dei cittadini. Sottolinea come una interfaccia sensata favorisca i cittadini sia perché li facilita nell’interazione con gli uffici pubblici e il resto, sia perché motiva i funzionari pubblici a lavorare meglio. In fondo aggiunge senso a tutto. Elizabeth ha raccolto le sue considerazioni sulla giornata dedicata all’architettura dell’informazione in un post sul suo blog: World...
Facebook come piattaforma editoriale, dice New York Times
Un articolo sul New York Times, dice che il New York Times sta studiando una versione del giornale da pubblicare in un nuovo servizio editoriale di Facebook, ma non può citare le fonti perché hanno parlato anonimamente in quanto sottoposte a un non disclosure agreement (NyTimes). La decisione è controversa. Il Guardian sostiene che gli editori di giornali dovrebbero accordarsi prima di andare su Facebook per garantirsi le migliori condizioni. Tutti sono piuttosto preoccupati per il controllo dei dati, della relazione con i lettori e gli inserzionisti, i formati pubblicitari e i modelli di...
Se un testo è scritto da un robot, chi è l’autore?
Un bel pezzo di Shelley Podolny sul NyTimes sui testi, gli articoli, persino i libri scritti da intelligenze artificiali, conduce alla domanda (vedi Nexa): se un testo è opera di un robot di chi è il copyright? (NyTimes) Le ipotesi: 1. il copyright è di chi possiede il robot 2. il copyright è di chi ha fatto e venduto o noleggiato il robot 3. il copyright è di chi ha scritto le cose che il robot ha assemblato 4. il copyright non c’è e il testo è di pubblico dominio Non mancano altre ipotesi. Sono peraltro certo che le risposte preferite sarebbero diverse se la domanda fosse stata:...
Dml Commons
Commons per la ricerca e lo scambio di esperienze alla frontiera dei digital media and learning. Segnalato e partecipato da Mimi Ito e Howard Rheingold. Informazione di mutuo soccorso nell’educazione all’epoca di internet – (Dmlcommons)
CoFounder, nuovo magazine di carta sulle startup #Indiegogo #PrintReally
Parte CoFounder, un nuovo magazine di carta sulle startup europee. Vivrà di persone che vogliono pagare per leggere. In effetti, il mondo delle startup sta crescendo in Europa come un fenomeno unitario ma viene raccontato in modo frammentato da moltissimi giornali. La carta può aiutare CoFounder a diventare un punto di riferimento unificante? Lo vedremo. CoFounder viene da ArcticStartup che da anni segue le startup nel Nord Europa. (vedi la notizia su ArcticStartup e TheNextWeb)
Net neutrality. E ora tocca all’Europa
Tom Wheeler, capo della Fcc, ha deciso di entrare in campo per la net neutrality e di regolare i servizi di accesso a internet come una utility pubblica. E’ la premessa per salvaguardare la neutralità della rete e impedire alle compagnie telefoniche di separare internet in due tronconi discriminando i dati e le informazioni che circolano in rete. Ora tocca all’Europa parlare. Le lobby con interessi alternativi sono al lavoro. In America, però, hanno parlato anche quasi 4 milioni di cittadini, preoccupati di perdere la rete libera e aperta che hanno sempre conosciuto. E questo ha...
L’analfabetismo digitale va affrontato più in nome della cultura che della tecnologia
L’analfabetismo digitale non è una menomazione che affligge chi non sa usare internet e le piattaforme digitali. E non va combattuto insegnando a usare internet e le piattaforme digitali. L’analfabetismo digitale è la mancanza della capacità di produrre attivamente conoscenza attraverso le tecnologie digitali che deriva dalla credenza secondo la quale le tecnologie digitali sono quello che sono e occorre soltanto imparare a usarle. Distinzione troppo sottile? Eppure è da questa distinzione che passa il valore fondamentale: diffondere la cultura digitale per liberare le...
Doctorow e DRM: di chi è il mio browser, il mio computer, il mio libro?
Una persona consapevole del valore del copyright per l’attività economica degli autori non può che prendere in considerazione i temi che riguardano la protezione dei suoi diritti online. Ma una persona consapevole della struttura ecosistemica dell’internet non può che sperare che quei suoi diritti non siano protetti a scapito di altri diritti altrettanto importanti. Sulla rete occorre equilibrio. E quindi è importante ascoltare con attenzione quello che dice un autore come Cory Doctorow in relazione al DRM, software che serve a proteggere un’opera coperta da copyright online...
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