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Diritti di Facebook: chiose

Nella comunicazione di ieri con la quale Mark Zuckerberg annunciava il ritiro delle nuove condizioni di utilizzo di Facebook c’è un passaggio che vale la pena di chiosare. «More than 175 million people use Facebook. If it were a country, it would be the sixth most populated country in the world. Our terms aren’t just a document that protect our rights; it’s the governing document for how the service is used by everyone across the world. Given its importance, we need to make sure the terms reflect the principles and values of the people using the service. Our next version...

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Tumblr anti-anonimi

Gli anonimi generatori di blog in Tumblr che costruiscono siti solo per rilanciare post altrui allo scopo si sfruttare – per esempio – l’algoritmo di Google e che così facendo creano varie onde negative nell’ecosistema internettaro dovrebbero incontrare prossimamente qualche difficoltà: lo hanno deciso i fondatori di Tumblr.

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Diritti di Facebook: ritirata immediata

Facebook ritira la nuova versione delle condizioni di servizio. Dopo un paio di giorni di discussioni. Partite da un post di Consumerist. E promette di uscire con una nuova nuova versione delle condizioni di servizio scritta in modo che tutti la possano capire. Ecco dunque il nuovo post di Zuckerberg: “A couple of weeks ago, we revised our terms of use hoping to clarify some parts for our users. Over the past couple of days, we received a lot of questions and comments about the changes and what they mean for people and their information. Based on this feedback, we have decided to return...

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Diritti di Facebook: Zuckerberg risponde

Mark Zuckerberg ha risposto alle preoccupazioni emerse ieri in rete, in riferimento al cambiamento dei termini di servizio di Facebook. In sostanza, dice Zuckerberg, il cambiamento serve ma non è facile da spiegare. E’ vero che ora i contenuti prodotti dagli utenti non spariscono quando questi si cancellano da Facebook. Ma questo è motivato dal fatto che devono poter restare negli spazi dei loro “amici”. Come una mail ricevuta da una persona resta, anche quando chi l’ha inviata decide di chiudere l’account di posta elettronica dal quale l’ha mandata...

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Diritti di Facebook

A fronte del divertimento di usare la sua piattaforma, Facebook d’ora in poi si appropria dei contenuti degli utenti. E ne può fare ciò che vuole. Per sempre. Anche quando le persone volessero rimuoverli. Da approfondire: 1. il diritto d’autore rimane dell’autore e questi può a sua volta fare quello che vuole con i suoi contenuti?2. se l’autore ha messo i suoi contenuti a disposizione solo dei suoi amici, Facebook può mostrarli al di fuori della cerchia di quegli amici?3. se i contenuti dell’autore fossero a loro volta ripresi da altri, chi è responsabile, chi...

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Mezzi di confusione di massa / update

Giuseppe Granieri ha ragione a chiedere prudenza nel giudicare gli effetti della grande quantità di informazione di cui disponiamo e la molteplicità dei media con i quali ci confrontiamo quotidianamente per accedervi. Del resto, in un ottimo intervento Clay Shirky aveva fatto notare che l’impressione di information overload viene anche da un fallimento dei filtri che ci dovrebbero aiutare a tenerlo a bada. Il mio suggerimento sul tema dell’attenzione – o della disattenzione – peraltro non è orientato a discutere su argomenti tipo «google ci rende stupidi»...

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BookBlogging – Il regime dei media

Ci si stanca di sentir ripetere sempre le stesse cose. E della questione di quanto sia importante la forma assunta dal sistema dell’informazione, televisivo e non, si è parlato molto in Italia. Sarebbe un grave errore pensare che tutto dipenda da quello. Con lo stesso sistema delle televisioni, negli ultimi quindici anni, ci sono state elezioni vinte da chi le controllava e ci sono state elezioni vinte da chi non le controllava. È piuttosto chiaro che contano molto di più le relazioni sociali, i ceti, le reti di potere, le reti territoriali…  Ma non ha senso neppure dire che...

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Un dato per gli editori online

Spesso ci si trova a discutere con editori che pensano di organizzare i loro siti in modo che tutti i link in essi contenuti conducano ad altre pagine degli stessi siti e non “portino traffico fuori”… E’ una questione talmente vecchia che sembra impossibile. Eppure è ancora discussa. C’è un dato nuovo che mi pare particolarmente interessante per questi editori. Un dato che arriva proprio nel momento in cui si tenta da molte parti di aumentare il contenuto in video dei siti editoriali. La TubeMogul ha cercato di comprendere da dove arrivi il traffico sui video...

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Il lato ridicolo dell’e-book

Appena arrivato il nuovo Kindle, la Shortcovers offre e-book per iPhone (via Steve)… Intanto, vale la pena di sorridere, come suggerisce Stefano, della trovata di Paul Aiken, della Authors Guild, secondo il quale il software del nuovo Kindle che legge (con voce sintetizzata) i libri violerebbe il diritto d’autore (perché l’audio è un diritto derivato…). Che succederà adesso? Arresteranno il compratore di libri che legge ad alta voce un brano del volume che ha in mano?

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Strategia della disattenzione

Un pezzo pubblicato su Link, febbraio 2009. Grazie alla redazione che mi permette di postarlo anche qui. Ecologia dell’attenzione Televisione, radio, giornali. Posta elettronica, social network, blog. Messaggi sonori nelle stazioni, cartelloni pubblicitari nelle vie della città, telecamere per la sicurezza degli uffici. La presenza capillare dell’informazione nella vita quotidiana delle persone nei paesi occidentali è un’esperienza generalizzata. Ciascuno ne fruisce e ne genera in continuazione. La quantità di messaggi cresce inesorabilmente, senza un ordine apparente...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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