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Giornale istantaneo

Via Steve si arriva alla pagina di Marco Arment – lead developer a Tumblr – con gli aggiornamenti sul progetto Instapaper. Si naviga online e si clicca “read later”. Poi quando si ha tempo si legge tutto online, offline, con iPhone o con Kindle…

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In principio sara’ Facebook

Mark Zuckerberg torna sulla questione delle regole di utilizzo di Facebook. “Il nostro primo obiettivo, qui a Facebook, è contribuire a costruire un mondo più aperto e trasparente”dice Mark “dunque dobbiamo essere d’esempio”. Per questo a Facebook hanno deciso di pensare in modo diverso e far crescere le nuove regole con la collaborazione degli utenti. Ci sono due nuovi documenti da discutere. Uno riguarda i principi e un altro le regole. Tra i principi, uno riguarda la questione sollevata qualche tempo fa sulla “proprietà” delle informazioni...

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La bandiera nera dei pirati

Andrew Orlowski pubblica su Register una storia inquietante sul – si dice – principale azionista e grande sostenitore di Pirate Bay, Carl Lundström. La fonte principale è il blog di Andrew Brown. Ebbene: Lundström sarebbe un nazi con un passato piuttosto burrascoso. Non certo il rappresentante della cultura libertaria e ingenuamente progressista che si ritiene sottenda il mondo dei Pirati. Comunque la cultura dei Pirati va conosciuta meglio, come dimostra il bel libro di Luca Neri, La Baia dei Pirati. L’anima eventualmente nera di uno dei suoi sostenitori non annulla il...

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Facebook in tribunale

In Ontario, Canada, le notizie pubblicate su Facebook possono essere usate in tribunale, dice Agoravox. E’ spesso richiesto dalle parti in causa l’accesso agli account di Facebook alla ricerca di prove.
Il problema, come sottolineava Stefano Rodotà, è che mentre noi possiamo stare attenti a quello che scriviamo su Facebook, non possiamo sapere molto di quello che gli altri pubblicano di noi su Facebook, né del contesto in cui viene inserito quello che è pubblicato su di noi. Il che in generale non è ovviamente un problema. Ma non si può escludere che possa diventarlo.

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Kindle newspaper

E dunque il Kindle è la soluzione ai problemi dei giornali? Le analisi di bilancio potrebbero dare ragione a chi sostiene che la distribuzione di giornali su supporti elettronici potrebbe diventare nel tempo conveniente. La spesa per la carta e tutto ciò che è connesso è tanto grande che, si calcola, se un grande giornale regalasse ai suoi lettori un apparecchio per leggere il giornale (un Kindle, un iPhone, un altro schermo intelligente connesso…) e chiedesse il pagamento per la lettura del giornale, rientrerebbe dall’investimento in un anno. Ma questo suppone che i lettori...

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“Il teatrino della politica”

Dice Baricco: il teatro pagato con soldi pubblici non raggiunge gli obiettivi per i quali era stato pensato (accesso alla cultura, salvaguardia del patrimonio culturale, democrazia). E quindi? Dice di spostare investimenti sulla scuola: può essere sensato se si pensa a progetti eccellenti. Ma dice, in aggiunta, che si possono spostare investimenti sulla televisione… Su questo non sono d’accordo. Il servizio pubblico è già finanziato, può già fare una politica culturale. Cambiare il modello può essere necessario: ma solo se lo si fa con una buona dose di pensiero. Non privatizzando...

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Ma si “cade” in pubblico dominio?

In una pagina del sito della Siae dedicata a spiegare il diritto d’autore si scopre che finito il periodo di copertura del diritto l’opera “cade” in pubblico dominio.  “Cade”?  Direi piuttosto: “Entra…”, “Arriva…”, “Va ad arricchire il…”! Il diritto dell’autore non è il solo diritto tutelato. C’è anche il diritto del pubblico. Che prima o poi deve avere la disponibilità dell’opera per farne altre opere creative. Dunque al posto di “cade”, imho, si dovrebbe dire qualcosa di...

Attenzione media media

Conversando di simbiosi

Massimo Russo ha pubblicato una critica del mio piccolo paper sulla strategia della disattenzione, ho risposto e lui ha risposto ancora con qualche domanda. Per rispondere premetto che dal mio punto di vista occorre vedere il medium delle persone che si va sviluppando su internet come un medium, appunto, distinto da altri media e da altri sistemi editoriali: da altri media, perché ovviamente funziona in modo diverso da televisione o giornali di carta; da altri sistemi editoriali, perché non è basato sulle strategie aziendali di major più o meno grandi (che usano uno o più media compreso...

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Conversando di innovazione

Ho fatto i miei complimenti a Riccardo Luna per il primo numero di Wired Italia. Mi ha risposto con la consueta simpatia: «Grazie, ma è lunga per fare un vero Wired. Mi aiuti?». Penso che, anche se ne fossi capace, finché sono a Nòva non potrò fare molto di pratico per aiutare Riccardo a fare un vero Wired. Posso però contribuire con un brevissimo commento che in realtà si sintetizza con la domanda che riporto in fondo a questo post: non spero di riuscire ad aiutare davvero, ma non voglio neppure sottrarmi al tentativo. Ebbene. Non sorprende che l’aspetto di Wired Italia richiami...

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Attenzione a Russo

Ringrazio Massimo Russo per il tempo e la competenza che ha dedicato al mio piccolo paper sull’ecologia dell’attenzione. E tento di contribuire con alcune ulteriori considerazioni. Russo teme che le promesse della rete possano essere tradite nei prossimi anni.  E come si può negare una simile possibilità? Il timore che le promesse della rete possano essere tradite è condiviso da molti. Le condizioni che garantiscono un equilibrato sviluppo dell’ecosistema della conoscenza che si è sviluppato nell’ambiente internettiano possono essere inquinate, consumate, rovinate da...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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