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I verbi al futuro che finiscono in Rai

Mille titoli di giornale finiscono in Rai. Ma cambieRai è meno frequente di aspetteRai. In queste condizioni, ha grande valore interpretativo il “rifiuteRai” del mio direttore. Sta di fatto che la Rai è ancora l’azienda del servizio pubblico e che le sue attività sono decisive per dare il tono all’informazione e al dibattito in Italia. Le occasioni per una sperimentazione della Rai nei nuovi media non mancano. Ma non si colgono in mancanza di una forte visione e con minimi investimenti. La Bbc, in questo senso, appare un modello inarrivabile. Ma una riflessione vera...

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Giardini sociali chiusi

David Recordon osserva che i social network sono oggi organizzati come piattaforme chiuse ma aggiunge che fatalmente dovranno aprirsi.  E’ un’idea suggestiva perché risponde a una chiara ambiguità della situazione attuale: per ora solo l’etica illuminata del padrone del social network può tranquillizzare gli utenti che si chiedono «di chi è l’informazione che mettiamo online?». La competizione al metodo Facebook è per ora piuttosto debole. Ma concettualmente non è impossibile immaginare l’emergere di strumenti standard e aperti che svolgano lo stesso lavoro che...

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Il Grande Fardello. E il diritto di cronaca

In un giro di comunicati stampa, Mediaset e Rcs hanno dato la loro versione dell’ordinanza di ieri del Tribunale di Milano sulla pubblicazione nel sito del Corriere della Sera di spezzoni di trasmissioni televisive di Mediaset. In realtà, si scopre che l’ordinanza stabilisce che il Corriere deve togliere dal sito 5 filmati tratti dal Grande Fratello. Ma non è obbligata a togliere oltre 50 filmati tratti da altre trasmissioni di Mediaset. Per il diritto di cronaca. In pratica, il Corriere può pubblicare spezzoni di trasmissioni quando sussista il diritto di cronaca. Ed...

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Autoregolamentazione pubblicitaria

Iab Uk propone agli associati un codice di autoregolamentazione per la pubblicità targettizzata e la raccolta di informazioni sul comportamento degli utenti che la rende possibile. Una decina di aziende ha già aderito, dice il Guardian.

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Play it again, world

Si sa. In inglese la musica si gioca. Come un ruolo in una commedia e una partita di monopoli. Ma questa lettura è dedicata a chi davvero con la musica ci gioca: Andrew Webster scrive una storia dei games musicali per computer che pare da leggere. La musica si sta liberando delle incrostazioni industriali degli ultimi vent’anni e ritorna un territorio di ricerca importantissimo. Collega ritmo, cervello, cultura, corpo, movimento. Socializzazione. Cosmopolitismo. Identità locali. Gusto, stile, sperimentazione. Psicologia. Tecnologia. Anche se è economicamente in crisi, la musica è...

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Pagine a strisce

Comics online. Un vero boom, dovuto alla passione dei disegnatori e degli sceneggiatori, alla mancanza di costi di pubblicazione e alla libertà dagli editori e dalla pubblicità. Un post di Sean P. Aune segnala qualche punto di partenza per cercare belle storie.

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Giornale istantaneo

Via Steve si arriva alla pagina di Marco Arment – lead developer a Tumblr – con gli aggiornamenti sul progetto Instapaper. Si naviga online e si clicca “read later”. Poi quando si ha tempo si legge tutto online, offline, con iPhone o con Kindle…

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In principio sara’ Facebook

Mark Zuckerberg torna sulla questione delle regole di utilizzo di Facebook. “Il nostro primo obiettivo, qui a Facebook, è contribuire a costruire un mondo più aperto e trasparente”dice Mark “dunque dobbiamo essere d’esempio”. Per questo a Facebook hanno deciso di pensare in modo diverso e far crescere le nuove regole con la collaborazione degli utenti. Ci sono due nuovi documenti da discutere. Uno riguarda i principi e un altro le regole. Tra i principi, uno riguarda la questione sollevata qualche tempo fa sulla “proprietà” delle informazioni...

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La bandiera nera dei pirati

Andrew Orlowski pubblica su Register una storia inquietante sul – si dice – principale azionista e grande sostenitore di Pirate Bay, Carl Lundström. La fonte principale è il blog di Andrew Brown. Ebbene: Lundström sarebbe un nazi con un passato piuttosto burrascoso. Non certo il rappresentante della cultura libertaria e ingenuamente progressista che si ritiene sottenda il mondo dei Pirati. Comunque la cultura dei Pirati va conosciuta meglio, come dimostra il bel libro di Luca Neri, La Baia dei Pirati. L’anima eventualmente nera di uno dei suoi sostenitori non annulla il...

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Facebook in tribunale

In Ontario, Canada, le notizie pubblicate su Facebook possono essere usate in tribunale, dice Agoravox. E’ spesso richiesto dalle parti in causa l’accesso agli account di Facebook alla ricerca di prove.
Il problema, come sottolineava Stefano Rodotà, è che mentre noi possiamo stare attenti a quello che scriviamo su Facebook, non possiamo sapere molto di quello che gli altri pubblicano di noi su Facebook, né del contesto in cui viene inserito quello che è pubblicato su di noi. Il che in generale non è ovviamente un problema. Ma non si può escludere che possa diventarlo.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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