We are debating like creazy about post-truth democracy. But we should put it in perspective. Before post-truth politics there wasn’t any “politics of truth”: lies have been the raw material of the political fabric for a lot of time (see a really great survey by the Economist). And yet there is an impression of a sort of accelerating pace for the lying side of politics. Some are trying to explain it by looking into the dynamics of social networks. Others are more convinced that the origin must be in the changing structure of Western societies. But these analytical directions are not helping...
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Ah ecco perché l’iPhone 7 è impermeabile…
Martin Lindstrom è un simpatico autore danese che contesta l’approccio tecnocentrico alla conoscenza suggerendo di prestare molta più attenzione ai piccoli ma significativi segnali che provengono dagli altri e dalle cose. Ne scrive in Small Data e vale la pena di ascoltarlo come hanno potuto fare gli ospiti di un convegno organizzato qualche giorno fa da CFMT.
Tra l’altro Lindstrom ha fatto notare che un buon 12% degli utenti di smartphone dichiarano di averlo usato anche sotto la doccia (una statistica era su Forbes). Ecco perché l’iPhone 7 è impermeabile…
Un’intuizione di Raffaele Simone sul falso
Scriveva Raffaele Simone, in Presi nella rete. La mente ai tempi del web, Garzanti 2012: Per questi motivi, alcuni (fra i quali io stesso) ritengono che la simulazione digitale sia sì indispensabile in campi di cui si deve stabilire un contatto con realtà irraggiungibili o non rappresentabili in altro modo, ma costituisce un formidabile movente di de-realizzazione e di distacco dalla realtà per chi lo utilizza per simulare (cioè sostituire) oggetti reali che sarebbero perfettamente accessibili per proprio conto. La digitalizzazione del mondo non costituisce di fatto una crescita...
Però la app economy alla fine va presa sul serio
Non c’è dubbio che si è fatta una tale “caciara” sulla “app economy” che per un po’ di tempo le persone di buon senso hanno pensato di snobbarla. Ci sono stati troppi ideologi della banalità secondo la quale il “combinato disposto” app-startup-incubatori-comunicatori-americanofili poteva risolvere ogni problema e rinnovare tutto in fretta. I sostenitori seri dell’innovazione digitale non ci hanno mai creduto. Ma i venditori di fumo hanno sballato tanto le coscienze per qualche anno da fare superare il livello di tolleranza a chi lavora...
L’intelligenza imbecille e il pensiero automatico nella scatola nera
«Usiamo il cervello tutto il tempo e non sappiamo bene come funziona», dice Pierre Baldi, ricercatore nel campo del machine-learning all’università di California, Irvine. Allo stesso modo useremo le macchine che imparano anche se non sappiamo bene come. Il problema della “scatola nera” algoritmica è accettabile per chi ragiona in modo pragmatico e sostiene “basta che funzioni” mentre è inaccettabile per chi ha bisogno di comprendere le responsabilità delle decisioni che si prendono in base al ragionamento automatico. Ma l’analogia tra scatole nere...
Chi scrive la mia autobiografia
Dedicato a chi non lo trovava: è in libreria la nuova versione di Homo Pluralis, Essere umani nell’era tecnologica. Non c’è una prefazione alla nuova edizione. C’è una postfazione che prosegue la ricerca. Il titolo è appunto: “Chi scrive la mia autobiografia”. La domanda non è peregrina, forse: il mio corpo sta cambiando con l’aggiunta ormai inevitabile del telefono e delle altre protesi digitali, che ampliano la mia dimensione collettiva e generano un mio corpo arricchito che scrive di me anche quando non ne sono consapevole. L’indagine deve...
Disinformazione, strutturale ma non fatale
Walter Quattrociocchi e Antonella Vicini hanno scritto il loro libro sulla Misinformation, Guida alla società dell’informazione e della credulità. Si tratta di un’indagine basata sull’analisi di grandi quantità di dati che porta prove all’ipotesi delle echo-chamber nelle quali si chiudono gli utenti della rete, attratti inesorabilmente a passare il tempo insieme ai loro simili e a ignorare – il che è, ovviamente, ancora peggio – le notizie che smentiscono ciò che ritengono corrisponda alla realtà oltre a respingere chi le produce. Il Censis nel suo...
L’asimmetria della trasparenza. La realtà autoritaria dell’ingiustizia informativa
Catherine Taylor vive in Arkansas. La società ChoicePoint che raccoglie dati sulle persone e li rivende sul mercato della reputazione ha erroneamente registrato un’accusa di traffico di metanfetamine a carico di Catherine Taylor. Immediatamente Catherine ha incontrato difficoltà a ottenere un prestito per comprare una lavatrice. Poco dopo ha trovato impossibile ottenere un lavoro. L’errore nella sua scheda si è diffuso su molti database e per Catherine la vita è diventata impossibile. Ha ottenuto la correzione dell’errore, ma a quel punto troppi archivi lo riportavano a loro...
Alessandro Fusacchia racconta. Connessi, solitari y finales
Alessandro Fusacchia ha scritto un romanzo da leggere. La storia di un gruppo di amici che rappresentano una generazione: sradicati, solidali, straordinari. Solitari. Di certo non l’avrebbe mai chiamata “generazione esse”. Gli amici dicono che il romanzo gli è costato sei anni di ritagli di tempo (begli amici!): ma altrimenti non si capirebbe come è riuscito a finirlo uno che nel frattempo ha lavorato in posizioni di crescente responsabilità al Ministero dello Sviluppo, al Ministero degli Esteri, al Ministero dell’Istruzione, mentre avviava l’associazione Rena e...
Byung-Chul Han. Nello sciame. Critica della ragione digitale
Il filosofo Byung-Chul Han vede un’umanità che vive nell’ambiente trasformato dai media digitali senza comprenderli e, dunque, a sua volta trasformata in uno sciame di individui schiacciati nella dimensione collettiva che viene loro assegnata dalle piattaforme. “Nel 1964, in riferimento alla rapidissima ascesa del medium elettrico, il teorico dei media Marshall McLuhan aveva osservato: ‘La tecnica dell’elettricità è però in mezzo a noi, e noi siamo storditi, sordi, ciechi e muti di fronte alla sua collisione con la tecnica di Gutenberg’. Lo stesso accade...
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