Molti temi sono sollevati dalla recente vicenda dei documenti pubblicati da Wikileaks, Guardian, New York Times e Spiegel. Alcuni sono stati affrontati nei commenti al precedente post (Fenomenologia della critica di Wikileaks). Altri sono in discussione sulla stampa. Molti restano sullo sfondo. Non si può certamente riassumere tutto. Ma vale la pena proporre un piccolo quadro della situazione. Ho l’impressione che non si riesca a farsi un’idea compiuta della situazione se non si riescono a distinguere i temi relativi ai dati di fatto, da quelli relativi alle motivazioni di chi li...
informazione
Quanto è bello pagare
Mentre tutti i giornali tentano di capire come farsi pagare il loro servizio in rete, pochi ci riescono davvero. Perché in rete c’è tale abbondanza di informazione gratuita che una via alternativa al pagamento del prezzo del biglietto sembra sempre disponibile. In rete, dunque, si tende a pagare se è “bello”, “giusto”, “figo” pagare. Per questo alcuni tentano la via della “membership”: si invitano i lettori a partecipare a un progetto comune. Non è una strada per tutti. Occorre che il progetto sia davvero comune e accomunante. E’...
Mon Quotidien
Mon Quotidien è un giornale francese che ha lo scopo di servire i ragazzini che non vogliono (o che sono consigliati a non volere) vivere soltanto con l’informazione che viene dalla tv e da internet. Naturalmente non ha un granché di sito…
(in una precedente versione si diceva che era appena nato, ma era un errore)
Fenomenologia della critica di Wikileaks
Accennava Marco (nei commenti a un post precedente) all’opinione secondo cui su Wikileaks vengono fuori informazioni che indeboliscono i paesi democratici nella loro guerra contro i paesi autoritari. Nel frattempo è saltata fuori una delle più grandi fughe di documenti segreti della storia: e tra gli americani alcuni hanno detto che Wikileaks indebolisce la posizione delle democrazie occidentali in Afghanistan. Non è molto diverso dai tempi della guerra del Vietnam, quando i documenti segreti del Pentagono uscivano su Washington Post e New York Times. Salvo per un punto: gli occidentali...
ItalyLeaks: la luce dell’ombra
Mettiamo in chiaro le proporzioni. La maggioranza degli italiani ottiene notizie solo dal Tg, dice il Censis. Significa che le notizie che si trovano sui giornali e su internet sono note a una minoranza di italiani. Anche perché una buona metà degli italiani non legge e non scrive. La visione della realtà più diffusa è data dalla televisione. Sia a livello di fatti, sia a livello di interpretazioni dei fatti. In questo contesto, non è assurdo che qualcuno pensi che quello che viene fuori in rete attraverso Wikileaks sia destinato a restare vagamente clandestino. Il risultato si...
Italyleaks
Alcuni giornali italiani hanno già contattato Wikileaks per distribuire le intercettazioni nel caso che fosse introdotta la legge che ne vieta la pubblicazione. Una domanda: ma poi linkare i documenti pubblicati su Wikileaks sarebbe consentito o vietato? È una domanda che ha senso solo in un paese con poca libertà di informazione.
Scoop ItalyLeaks
Se passa la legge contro la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche, l’Italia diventerà con ogni probabilità una delle principali nazioni che contribuisce a WikiLeaks. E parlandone con Julian Assange, ci si accorge che il capo di WikiLeaks ne è ben consapevole. Che cosa succederà? Ecco, riassumendo, quello che ha detto Julian: 1. La nuova legge islandese ha già convinto il parlamento europeo a sostenere l’introduzione di un’analoga legge in Europa; 2. Diversi giornali italiani hanno già preso contatto con WikiLeaks per pubblicare le notizie che diventeranno...
Steven Berlin Johnson
Steven Berlin Johnson pubblica in ottobre o novembre il suo nuovo libro intitolato alla domanda: da dove vengono le buone idee? “Un’idea non è un momento di illuminazione, è un network (non solo neuroni in nuova configurazione o una nuova forma di collaborazione tra persone portatrici di idee diverse)”. Ted.
Axess: discussioni sui giornali
Il sistema dell’informazione costruisce lo spazio pubblico, nel quale si sviluppa la dimensione collettiva, sociale, della specie umana. Non stupisce che mentre questo sistema cambia, se ne discuta tanto.
Il mito dell’obiettività nei giornali…
L’ennesima storia di una giornalista di una testata americana che deve dimettersi per aver manifestato un’opinione personale su Twitter. In nome dell’obiettività del giornale, pare, che è molto simile a un mito. E Mike Arrington con il solito piglio semplice chiede più opinioni, non meno, da parte dei giornalisti. La posizione più chiara è quella di David Weinberger che ha sostenuto come sul web la nuova forma dell’obiettività è la trasparenza. Meglio dichiarare le proprie opinioni piuttosto che nasconderle… Naturalmente è un dibattito molto antico. Gli...
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