Gran pezzo di Malcom Gladwell sul Newyorker dedicato a Steve Jobs, definito sorprendentemente come genio “editoriale”. Nel senso – semplificando – di genio nel mettere insieme pezzi e squadre con un gusto e un pensiero strategico inaffondabili. Per servire e stupire e ispirare il pubblico.
Se questa fosse la definizione di un editore, sarebbe il lato buono dell’editoria. E in fondo, lo è. Significa anche che fare l’editore non è vendere prodotti editoriali. Ma disegnare l’organizzazione che li genera, con un gusto e un pensiero strategico inaffondabili. Con un orientamento fondamentale a servire e stupire e ispirare il pubblico.
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