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Mentiversi. La realtà è una creazione. E ci sono molti modi e motivi per fabbricarla. Alcuni sono tremendi. Altri affascinanti

In questo post il concetto di metaverso viene esteso per dar conto delle possibilità e dei rischi connessi a diversi approcci alla costruzione di realtà alternative.


 Tre esempi di metaversi

  • Il metaverso grafico digitale
  • Il metaverso chimico-biologico
  • Il metaverso scientifico

Le strade alternative del metaverso digitale

Il metaverso è diventato un concetto di grande popolarità con l’annuncio di Facebook di occuparsene a fondo. Il rebranding ha provocato l’ammirazione di chi vede nell’ammontare degli investimenti una fonte di credibilità e il sospetto di tutti quelli che non dimenticano le incredibili “disattenzioni” che la società di Mark Zuckerberg ha dimostrato nei confronti dei diritti delle persone. Se gli effetti collaterali dell’uso delle piattaforme di Zuckerberg fossero in un bugiardino parlerebbero di rischi di depressione, di sindrome di disattenzione continua, di alimentazione dell’aggressività, di frammentazione sociale e di manipolazione politica. Il metaverso di Zuckerberg peraltro è una forma abbastanza esplicita di realtà alternativa. E almeno a parole vuole essere interoperabile, sicuro, aperto all’innovazione generata da aziende che non siano Facebook (cioè Meta):

Building the Metaverse Responsibly, di Andrew Bosworth, VP, Facebook Reality Labs e Nick Clegg, VP, Global Affairs (27 settembre 2021)
Ensuring an Open and Interoperable Metaverse, di Nick Clegg, President, Global Affairs (18 maggio 2022)

La possibilità che questo metaverso assorba molta attenzione, forse troppa, è comunque ipotizzabile. Come del resto molte famiglie lamentano già nei confronti dei metaversi ludici che milioni di giocatori frequentano molto assiduamente.

C’è chi lamenta il rischio di effetti collaterali diversi, come la perdita di senso della prospettiva, la perdita della capacità di distinguere tra la realtà e la sua ricostruzione artificiale, l’attivazione di dipendenze.

La libertà sarà garantita dalla consapevolezza. E ce ne vorrà molta in futuro se è vero che anche altri stanno lavorando al controllo delle menti.

Con modalità persino più rischiose.

Il metaverso chimico-biologico per il controllo delle menti

Per esempio facendo uso di droghe legali da somministrare ai dipendenti e non solo per ottenere risultati migliori nella performance in azienda.

L’Economist segnala la crescita dell’uso di droghe per il business. La spinta verso la produttività personale, la necessità di aumentare la concentrazione e l’efficienza, il contrasto alla depressione e alla perdita di motivazioni sta moltiplicando i tentativi di rispondere ricorrendo alle droghe artificiali. È un fenomeno che attira investimenti e fa nascere startup, compresa la Atai Life Sciences, finanziata anche dall’imprenditore Peter Thiel. Evidentemente a quell’imprenditore non bastano più le realtà alternative inventate da Donald Trump – talvolta accusato per truffa prima di portare questa pratica al livello politico – che Thiel dichiaratamente appoggia. Il rischio è che da questa pratica a base di ketamina e altri prodotti chimici si arrivi a suggerire sempre nuove forme di manipolazione delle menti. Il distacco dalla realtà e la creazione di mondi alternativi, in effetti, si può fare anche con la droga, come sanno molti baby boomer. Ecco due riferimenti:

Bosses want to feed psychedelics to their staff

Peter Thiel-Backed Psychedelics Company Gets FDA Approval To Study Ketamine Therapy

Qualcuno può vedere un rischio simile nel tentativo di Elon Musk di costruire prodotti elettronici da piantare nel cervello. Ma su questo la strada è ancora lunga.

Il metaverso della simulazione scientifica

Naturalmente il concetto di metaverso non è necessariamente legato a rischi o manipolazioni. Ma occorre investire nella giusta direzione e progettare di conseguenza. Potrebbe esistere una strada per costruire un metaverso utile e produttivo.

La quantità di sensori, sistemi di osservazione, satellitari e terrestri, che esistono è tale da produrre una mole di dati gigantesca che soltanto dei supercomputer possono gestire e che può essere usata per alimentare modelli dell’ecosistema tali da consentire la ricerca scientifica sull’evoluzione dell’ambiente. In effetti, se dotata di interfacce utente sufficientemente amichevoli, questa pratica della simulazione scientifica dell’ambiente può condurre alla costruzione di uno o più gemelli digitali della Terra che a quel punto potrebbero essere considerati dei metaversi utili all’osservazione delle conseguenze delle attività umane sul pianeta, per imparare a prevenire i disastri peggiori. È solo una visione per ora, ma non troppo irrealistica.

Vedi: Laurence Krauss, La fisica del cambiamento climatico, Raffaello Cortina 2022


Foto: “Kyle Kondas MFA Show at the Metaverse Gallery in Second Life” by Dean Terry is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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