Home » innovazione » La promessa di cibo sano per il pianeta
innovazione Post

La promessa di cibo sano per il pianeta

Solar Foods dichiara di avere messo a punto un metodo per produrre una proteina alimentare – in forma di farina e chiamata Solein – a partire da CO2, acqua ed elettricità (da fonti rinnovabili). Non dipende dall’irrigazione, ovviamente non contiene prodotti chimici non sostenibili, non ha le limitazioni di produzione dovute alla quantità di terre arabili e cattura CO2… (Solar Foods).

È una tendenza. Abbiamo altre promesse da Impossible Foods (Hamburger vegetale) e Good Catch (tonno vegetale). Ne parla Trendwatch.

Per affrontare l’emergenza climatica occorre ridurre il più possibile l’effetto dei gas serra sul riscaldamento globale, studiare forme di eco-ingegneria, combattere i grandi sconquassi come quello che il Brasile sta attualmente perpetrando contro la foresta amazzonica e passare a produzioni ecologicamente sane (oltre che demograficamente e sanitariamente intelligenti). L’agricoltura è in prima fila: è stato uno dei settori più inquinanti ma può diventare il più verde insieme all’energia.

Ovviamente, mentre si inventano soluzioni molto innovative per produrre cibo in modo energeticamente, chimicamente ed ecologicamente sano, la strada maestra è quella di ripensare profondamente l’agricoltura tradizionale con un grande e profondo risveglio culturale per le produzioni che recuperino la varietà, la qualità, la bontà del cibo pre-industriale e pre-chimico. Il valore aggiunto della qualità dietetica e ambientale che se ne potrebbe trarre dovrebbe però essere ripagato in modo più equilibrato a favore dei coltivatori e non concentrato soltanto nella filiera della distribuzione. La maggiore efficienza di quest’ultima insieme ai risultati dell’innovazione produttiva, potrebbe consentire una ridistribuzione del profitto a favore di chi produce lavorando sui campi e cercando di recuperare i valori della produzione tradizionale.

L’innovazione radicale e l’intelligente studio della tradizione in questo contesto possono andare molto d’accordo.

Commenta

Clicca qui per inserire un commento

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

Video

Post più letti

Post più condivisi