Figyelő è una rivista ungherese un tempo considerata autorevole oggi acquistata dal gruppo editoriale di Maria Schmidt che riesce a riempirla con pubblicità del governo o delle aziende di stato dell’Ungheria guidata da Viktor Orban. La rivista ha pubblicato una lista di persone che, secondo l’articolista, erano coloro che Orban aveva in mente quando ha accusato il miliardario ungherese-americano George Soros di pagare mercenari intellettuali per indebolire il suo governo e aprire l’Ungheria agli immigrati. Nella lista ci sono circa 200 persone: con esponenti di Amnesty International e Transparency International sono elencati anche studiosi e ricercatori come il grande scienziato della teoria delle reti Albert László Barabási (Ap-Nytimes, Hirtv).
Un regime autoritario può costruire un clima tale da consentire ai suoi sostenitori di esercitare ogni genere di pressione psicologica e pratica sulle persone che si oppongono o che sono semplicemente intellettualmente indipendenti. Una sorta di soffocamento, di incertezza, di paura e di isolamento si può sviluppare in quei casi intorno alla vita quotidiana di grandi personaggi della cultura come a quella di chiunque. Quegli emblemi della ricerca diventano allora il motivo che raccoglie l’attenzione internazionale intorno alle ingiustizie che si sviluppano negli stati che perdono di vista la strada della democrazia e della libertà.
Pensando a come esprimere solidarietà per Barabási penso dunque a come esprime solidarietà per tutte le persone che vivono in Ungheria e che hanno paura. Gli italiani in particolare non dovrebbero dimenticare mai che cosa si prova a vivere in un contesto che spinge al pensiero convenzionale e alla banalità del degrado culturale in nome di un potere autoritario. E dovrebbero pensare all’Ungheria per chiedere all’Europa di non lasciare che queste cose avvengano: potrebbe servire oggi all’Ungheria, domani alla Polonia o dopodomani all’Italia.
ps. Interpellato, Barabási non ha per ora commentato… Tra i suoi libri in italiano: Link (2004), Lampi (2011).
Commenta