Nel quadro del dibattito, molto polarizzato, sulla posizione della Svezia nei confronti della minaccia russa (un dibattito la cui esistenza è di per sé una notizia preoccupante), emerge il problema del timore di campagne di disinformazione.
La Svezia pensa che la possibilità di un attacco militare russo non sia del tutto esclusa. E si prepara. Per esempio informando la popolazione di ciò che va fatto in caso di attacco. Nel frattempo, la politica locale discute della posizione della Svezia nei confronti della Nato: chi è contro la Nato sembra a favore della Russia; la classica ambizione neutralista svedese è in difficoltà.
In questo contesto, il primo ministro Stefan Löfven ha annunciato questa settimana di avere un piano per creare una nuova autorità focalizzata sulla difesa psicologica e il contrasto della disinformazione.
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