Può darsi che per chi cerca di trovare un ascensore sociale l’America sia ancora un sogno. Ma come insegnano i flussi di migranti nel Mediterraneo, l’Europa lo certamente. Ma non è una meta interessante solo per chi ha il portafoglio vuoto. Una ricerca di Mercer mostra che lo è anche per gli espatriati con le spese pagate dall’azienda (Wef). Vienna resta al primo posto in questa classifica mondiale (Forbes). E sette su dieci sono città europee: Vienna (1), Zurich (2), Munich (4), Dusseldorf (6), Frankfurt (7), Geneva (8), and Copenhagen (9). In America prevalgono nettamente le città canadesi su quelle degli Stati Uniti. E in Asia Pacifico sono in testa le città migliori di Australia e Nuova Zelanda. Nessuna città italiana è nelle posizioni di testa. Perché il punto di vista è chiaro, come dimostrano i criteri di valutazione:
Mercer evaluates local living conditions in more than 440 cities surveyed worldwide. Living conditions are analysed according to 39 factors, grouped in 10 categories:
Political and social environment (political stability, crime, law enforcement, etc.).
Economic environment (currency exchange regulations, banking services).
Socio-cultural environment (media availability and censorship, limitations on personal freedom).
Medical and health considerations (medical supplies and services, infectious diseases, sewage, waste disposal, air pollution, etc.).
Schools and education (standards and availability of international schools).
Public services and transportation (electricity, water, public transportation, traffic congestion, etc.).
Recreation (restaurants, theatres, cinemas, sports and leisure, etc.).
Consumer goods (availability of food/daily consumption items, cars, etc.).
Housing (rental housing, household appliances, furniture, maintenance services).
Natural environment (climate, record of natural disasters).
Gli espatriati per le multinazionali globali non cercano esperienze particolari, nelle città dove vanno: cercano un contesto efficiente e gradevole. Per lavorare.
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