Apple, in accordo sostanziale con Google, Facebook, Twitter, Yahoo! e Microsoft, ha depositato la sua memoria al Parlamento britannico per opporre le sue ragioni alla proposta di normativa sulla sorveglianza antiterrorismo del Regno Unito (FT). Dovesse passare, quella norma darebbe alla polizia e ai servizi accesso a tutti i dati relativi all’uso che tutti i cittadini britannici fanno di internet senza chiedere il permesso a nessuno e anche se i dati sono all’estero. Se dovessero invece voler vedere anche i contenuti che i cittadini si scambiano dovrebbero chiedere il permesso a un giudice.
Apple sostiene che continuando in questa direzione i governi stanno minando il futuro di internet e la fiducia dei cittadini nell’internet. Inoltre, la richiesta di vedere i dati fuori dal Regno Unito, metterebbe i provider di servizi online nella condizione di dover violare la norma di uno stato per obbedire alla norma di un altro stato. Il Regno Unito risponde a quest’ultima obiezione dicendo che si accorderà con gli stati nei quali risiedono i dati in nome della comune lotta al terrorismo.
Le multinazionali si stanno dunque facendo interpreti della libertà dei cittadini dal controllo del governo. Apple è probabilmente la più credibile. Visto che le altre tendono più della Apple a vivere proprio della conoscenza capillare che raccolgono in rete sulle abitudini dei loro utenti.
Le multinazionali sono diventate interlocutori potenti dei governi. Non sono come i governi, ma sono molto importanti nella produzione delle norme in base alle quali la gente vive, incarnate nel codice delle loro piattaforme. E hanno alcuni punti di forza: hanno soldi, a differenza dei governi, e hanno una struttura multinazionale che consente loro di operare dove più conviene loro, mettendo in contraddizione i sistemi locali.
Gli stati non possono che rispondere costruendo sistemi multinazionali di intervento, per poter almeno stare alla pari.
Ci saranno diverse interpretazioni di questo confronto. Alcune più politicamente corrette. Come sembra essere destinata a diventare quella della Apple: che chiede una policy della sicurezza che garantisca i diritti di libertà dei cittadini, ha una struttura di business che si può permettere di garantire meglio di altri la privacy degli utenti, e ha deciso di scendere a patti con i sistemi fiscali locali, almeno a giudicare da quello che ha fatto in Italia (Sole).
È un mondo difficile quello in cui le aziende private hanno una policy globale e scrivono il codice che regola una parte importante della vita sociale, le strutture politiche non hanno sempre uno stato legittimo ma talvolta nient’altro che un’organizzazione integralista e violenta, gli stati tradizionali non hanno risorse e faticano ad accordarsi in politiche sovranazionali perché gli elettori sono corteggiati sia dagli statisti sia dai populisti.
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