Ventimila persone in piazza all’università di Bucharest hanno dato una spallata memorabile al governo.
I ragazzi di Bucharest, le famiglie, le persone contrarie alla corruzione che sembra dilagare in Romania si trovano a migliaia davanti all’università. Non hanno leader. Si informano e si organizzano via internet e si trovano nel posto stabilito. Il loro obiettivo è soltanto essere tanti. Per esporre i loro cartelli.
Sono riusciti a concentrare l’attenzione. Il premier si è dimesso, accusato a sua volta di corruzione. L’occasione scatenante è stato l’incidente in un nightclub nel quale sono morte 32 persone. Non era attrezzato per un incendio, nonostante le norme di sicurezza imponessero una serie di controlli. Che non sono stati fatti perché a quanto pare i proprietari del nightclub hanno corrotto chi li doveva controllare.
La protesta senza leader dice dunque ora che “la corruzione uccide”. I romeni sanno farsi sentire (BalcaniCaucaso).
Antenna 3, la televisione dell’oligarca in prigione da due anni per accuse di corruzione è in piazza a riprendere tutto. Fa informazione emotiva dice un analista del think tank CRPE, alimenta la rabbia, ma non fa ricerca giornalistica. Lavora sulla pancia dei suoi spettatori. Di solito anziani. I suoi giornalisti sono personaggi pubblici. Guadagnano 10mila euro al mese. I giornalisti normali guadagnano l’equivalente in “lei” di 300 euro al mese, dice l’analista.
I giovani non guardano Antenna 3 ma si informano online.
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