«Science is the pursuit of truth and philosophy is the pursuit of meaning», dice più o meno Moriz Schilck.
Splendido articolo di Luciano Floridi: What is a philosophical question? Contiene almeno una risposta: sì, la filosofia è necessaria allo sviluppo umano.
L’articolo va letto. Non è sensato riassumerlo se non usando lo stesso abstract:
There are many ways of understanding the nature of philosophical questions. One may consider their morphology, semantics, relevance, or scope. This article introduces a different approach, based on the kind of informational resources required to answer them. The result is a definition of philosophical questions as questions whose answers are in principle open to informed, rational, and honest disagreement, ultimate but not absolute, closed under further questioning, possibly constrained by empirical and logico-mathematical resources, but requiring noetic resources to be answered. The article concludes with a discussion of some of the consequences of this definition for a conception of philosophy as the study (or “science”) of open questions, which uses conceptual design to analyze and answer them.
La filosofia si occupa di questioni aperte. Floridi spiega e sviluppa il concetto. Affronta con passo lieve e preciso le tipiche obiezioni (non esistono domande aperte ma solo domande mal poste, ci sono troppe domande aperte ed è inutile mettersi a discuterne quando c’è già molto da fare, per le domande aperte non esiste risposta dunque è meglio andare a lavorare, le risposte alle domande aperte sono troppo soggettive e una filosofia non può discriminare tra le risposte valide e quelle non valide). Sviluppa l’idea mostrando come la pratica di considerare le domande aperte sia fondamentale per una visione critica della realtà. E termina svelando un’idea piena di senso: che la filosofia sia in fondo «Conceptual Design» che vuole produrre genuina informazione non chiacchiere affrontando una dimensione vera, quella delle domande aperte.
In un’epoca in cui l’automazione dell’intelligenza sembra aver preso un’accelerazione tale da potersi porre come tendenza sostitutiva di molte occupazioni intellettuali umane, ci rendiamo conto che la capacità di porre domande è ancora una specialità umana.
Ci salviamo con le domande. Con la critica. Con il design sofisticato dei concetti. Con l’onestà delle discussioni. Senza domande finiamo nel fondamentalismo, religioso, politico, digitale, capitalistico. Le domande sorgono percorrendo le vie dell’astrazione, dell’immaginazione, della curiosità. Le domande hanno bisogno di risposte autentiche. Ci sono alcune attività umane che si occupano di domande e sono sottoposte di questi tempi a una certa pressione, per non dire crisi. Dal punto di vista culturale sono fondamentali. Discuterne è necessario. Tenendo presenti le differenze. L’infanzia è l’età delle domande. Il giornalismo è una pratica delle domande. La filosofia è la disciplina delle domande.
Nella foto: Johann Wolfgang Goethe e Friedrich Schiller a Weimar. Forse l’arte è l’esplorazione delle domande
[…] la formula di Kay non esaurisce il tema della conoscenza, ma solo la sua dimensione pragmatica. Le domande filosofiche, la spinta all’esplorazione di ciò che è sconosciuto, la ricerca e tutto ciò che alimenta […]