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Educazione strategica media

Facebook mobile e la scuola in Italia

Secondo i dati di Vincos, 10 milioni di italiani si collegano ogni giorno in mobilità a Facebook. Erano molti meno ad aprile. Più in generale, Vincos osserva una nuova accelerazione di Facebook in Italia. Gli accessi sarebbero ora 24 milioni al mese, con 17 milioni di persone collegate quotidianamente.

Ogni giorno 9 milioni di italiani vanno a scuola. Ci passano più tempo che su Fb naturalmente. Ma probabilmente molti di loro sono le stesse persone che usano assiduamente Facebook.

Il collegamento tra i media digitali e la scuola è nei fatti. È tempo che l’insegnamento si adegui. Difficile scalzare le perplessità degli editori scolastici tradizionali. Ma i professori, gli studenti e le famiglie sanno che l’ambiente mediatico e le abitudini di accesso alla conoscenza dei ragazzi sono definiti in modo ineludibile dalla rete.

Un altro anno è passato senza decisioni consapevoli in materia, a livello di governo. Tra poco riparte un nuovo anno. È possibile che i ragazzi e gli insegnanti più avvertiti non aspettino più. Gli altri resteranno indietro purtroppo.

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  • Sul tema è intervenuto anche Seth Godin con il libro/manifesto “Stop stealing dreams (what is school for?)”
    che oltre a Facebook cita “Il numero di opportunità di apprendimento “Open” sta crescendo cosi tanto che gli studenti molto presto avranno bisogno di un qualcuno che li guidi nel selezionare il corso, l’insegnante, l’approccio e l’istituzione migliore per raggiungere i loro traguardi in modo più efficace : Khan Academy .Open Courses everywhere , OER ,Open Content, MIT-X ,EDX,Directory of of Tools for Storing Open Educational Resources”
    in Italia si è fermi al mondo Analogico e ai libri analogici …

  • Concordo pienamente. Purtroppo la scuola è in grave ritardo sui temi della conoscenza, educazione all’utilizzo, consapevolezza dei rischi relativi al panorama dei social network. Parlo solo per esperienza diretta, in quanto genitore, e riscontro quotidianamente sul tema un preoccupante divario tra alunni e insegnati. Non casualmente ho anche scritto una breve riflessione in merito (a partire da eventi di cronaca) alla quale si sono aggiunti preziosi commenti di insegnanti e che mi permetto di segnalare: http://www.walterfalgio.it/articolo.php?i=102
    Grazie.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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