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BookBlogging – CREDIBILITA’ – Gaggi, Bardazzi, Rieffel, Neveu

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Tra i molti temi della crisi dei giornali, c’è un aspetto sottile e complicato cui è difficile dare un contorno e una verificabile motivazione. Se ne parla prendendo in considerazione il concetto di credibilità. 
Massimo Gaggi e Marco Bardazzi accennano alla questione riportando i risultati degli studi condotti in materia all’università di Chicago “che da decenni tasta il polso all’opinione pubblica per capire quanto si fidi delle varie istituzioni americane. Dagli anni Settanta fino alla metà degli Ottanta, la stampa in quanto a credibilità era alla pari con i militari, il Congresso, le fedi religiose. Ma negli anni Novanta ha cominciato a perdere posizioni. Nel 1990 il 74 per cento degli americani era ancora pronto a dire di avere fiducia nella libertà di stampa e nei contenuti dei media. Ma dieci anni dopo la percentuale era già slittata al 58 per cento. E da allora ha continuato a scendere, bocciando indistintamente organi di stampa progressisti e conservatori”.
More about Que sont les médias ?La questione potrebbe essere posta in chiave di distacco tra le aspettative del pubblico e la percezione dei risultati che il pubblico stesso riconosce nel racconto mediatico. Si potrebbe sostenere che un’antica e affascinante mitologia considera i media come una sorta di quarto potere che nella società serve a bilanciare attraverso l’informazione indipendente i tre classici poteri teorizzati da Montesquieu e che questo costituisca l’aspettativa, in qualche caso soddisfatta, del pubblico. Ma si può osservare che l’evoluzione del rapporto tra i poteri è meno equilibrata di quanto sarebbe necessario in base alla teoria di Montesquieu, tanto che gli stessi media non si dimostrino all’altezza di svolgere il loro compito con la dovuta indipendenza. Secondo Rémy Rieffel, però, la questione del potere dei media è ambigua. Perché i media non sono immuni dalla crescente complessità della vita sociale. In queste condizioni, la loro estraneità ai sistemi di potere è difficilmente praticabile, mentre la loro relazione con il pubblico non è lineare: anzi, è immersa in un complesso sistema di feedback e interdipendenze, nel quale non si può univocamente distinguere tra cause ed effetti. Il che non risolve il problema della credibilità, ma lo sposta.
More about Sociologie du journalismeAnche perché nello stesso racconto della realtà che emerge dai media sussistono tutte le limitazioni tipiche di ogni storytelling. Compreso il rapporto ambiguo tra verità e verosimiglianza. Ne parla anche Erik Neveu nel suo saggio sulla sociologia del giornalismo. Il prodotto narrativo che si attiene alla verosimiglianza piuttosto che cercare la verità può essere considerato cinico o realistico a seconda che si consideri più o meno praticabile la ricerca della verità. 
Si tratta di una discussione infinita dalla quale si emerge di solito soltanto a tratti quando un fatto o un’idea bucano le convenzioni, aprendo una finestra su una visione del mondo diversa da quella dei quadri interpretativi abituali.
L’impressione è che i media non vadano più distinti per tipo di supporto, ma per progetto di lavoro e obiettivo culturale. La gran parte del lavoro dei media non è destinato a svelare verità nascoste ma a far funzionare la circolazione delle informazioni all’interno di sistemi di verità convenzionali. Il che finisce con l’appoggiare i labirinti mentali e culturali dai quali le società non escono facilmente, né spesso volentieri. Una piccola parte dei media invece ha lo scopo di fare ricerca. Si prende dei rischi e contrasta le visioni convenzionali. Ne viene fuori con idee che a torto o a ragione disputano le informazioni esistenti. 
Per questo tipo di media occorre un supporto costituzionale – che in molti paesi esiste – e una continua riflessione epistemologica: perché come ogni ricerca, anche questa ha bisogno di un metodo attraverso il quale si possano valutare e condividere i risultati. Un approccio di ricerca, avrebbe almeno il vantaggio di rendere più umile chi lo pratica e meno ideologica l’aspettativa di chi ne fruisce: il che probabilmente ne alimenterebbe la credibilità.
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Alcuni libri che ho in mano               Impressioni mentre leggo

David Weinberger
Elogio del disordine
Bur

Emanuel Rosen  
Passaparola
Il Sole 24 Ore


L’ordine del mondo fisico imponeva
 alla realtà una struttura limitata, che
il mondo digitale ha riformato. 

Il medium della nuova epoca è fatto dalle
persone che si esprimono e si connettono. 
Anche il marketing impara a tenerne conto.

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Le puntate precedenti di questa specie di “rubrica”…
Mediologia, Régis Debray (14 febbraio 2010)
Tempo, Roberto Peregalli (31 gennaio 2010)
Repressione, Cory Doctorow (10 gennaio 2010)
Miti, Umberto Galimberti (27 dicembre 2009)
Città esemplari (20 dicembre 2009)
Rifare la città (13 dicembre 2009)
Ricchezza della famiglia (6 dicembre 2009)
Capitale e condivisione (29 novembre 2009)
Miseria del millennio (22 novembre 2009)
Che cos’è la coscienza (15 novembre 2009)
Pirati e designer (11 ottobre 2009)
Scrivere la musica (6 settembre 2009)
L’arte dell’artigiano (28 giugno 2009)
Gandhi (7 giugno 2009)
La storia dei giornali (24 maggio 2009)
La valanga della crisi (29 marzo 2009
Il destino della storia (1 marzo 2009)
L’imprenditore di Schumpeter (22 febbraio 2009)
Il regime dei media (15 febbraio 2009)
Paul Veyne e costantino (9 febbraio 2009)
Sinapsi sociali (25 gennaio 2009)
Le storie contro la storia (18 gennaio 2009)
Io non sono il mio cervello (11 gennaio 2009)
Luminosa oscurità (4 gennaio 2009)
Il nuovo paradigma della finanza (21 dicembre 2008)
Il pericolo e l’intelligenza (14 dicembre 2008)
Beato chi si scandalizza (30 novembre 2008)
Viaggio per la felicità (2 novembre 2008)
Mercato o capitalismo (19 ottobre 2008)
Hacker (12 ottobre 2008)
Odio (27 settembre 2008)
Querdenker (24 agosto 2008)
L’indicibile segreto del segreto (14 agosto 2008)
Il filo dei libri (15 luglio 2008)
Felicità in azienda (28 maggio 2008)
Siamo le nostre azioni pubbliche (11 maggio 2008)
Senza povertà (4 maggio 2008)
Nothing ends (27 aprile 2008)
Esplorazioni insensate (5 aprile 2008)
L’arte del rinnovamento (16 marzo 2008)
L’arte nella storia (9 marzo 2008)
La logica della decrescita (2 marzo 2008)
La lettura dei confini (24 febbraio 2008)
La fortuna della filosofia (17 febbraio 2008)
Pensieri astratti su realtà concrete (3 febbraio 2008)
Memoria. Felicità (27 gennaio 2008)
Libertà della conoscenza (20 gennaio 2008)
Libertà della scienza (16 gennaio 2008)
Leggere nella complessità (13 gennaio 2008)
Leggere una storica scomparsa – 2 (6 gennaio 2008)
Leggere una storia scomparsa (31 dicembre 2007)
Il senso e la visione (22 dicembre 2007)
L’Italia e gli italiani (16 dicembre 2007)
La complessità della conoscenza (9 dicembre 2007)
L’organizzazione informale (2 dicembre 2007)
Il comune senso del capitalismo (4 novembre 2007)
Il gioco della matematica (28 ottobre 2007)
Numeri da leggere (7 ottobre 2007)
Fantadesign da leggere (30 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica / 2 (23 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica (16 settembre 2007)
Leggere il video partecipativo (5 agosto 2007)
L’identità delle vittime (29 luglio 2007)
La poesia di un amico è il titolo del racconto della tua vita (22 luglio 2007)
Leggere l’incomprensione (15 luglio 2007)
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Leggere la razza padrina (1 luglio 2007)
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Lettura bella e popolare (17 giugno 2007)
Ricchezza della lettura in rete (3 giugno 2007)
Mutazioni nella lettura (27 maggio 2007)
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L’organizzazione da leggere (6 maggio 2007)
La felicità di leggere (29 aprile 2007)
La scommessa di leggere (22 aprile 2007)
Leggere nel pensiero (15 aprile 2007)
Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007)
Leggere nella rete (1 aprile 2007)
Leggere gli effetti dell’autobiografia (25 marzo 2007)
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Leggere gli scenari (4 marzo 2007)
Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007)
Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007)
Leggere parole chiave (11 febbraio 2007)
Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007)
Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007)
Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007)
Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007)
Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007)
Leggere per meditare (31 dicembre 2006)
Leggere per citare (24 dicembre 2006)
Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006)
Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006)
Leggere o non leggere (3 dicembre 2006)
Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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