Philippe Aigrain ha fatto tradurre un pezzo uscito sulla Repubblica e scritto da Stefano Rodotà sui beni comuni. (Bellissimo leggerlo nella lingua dei grandi intellettuali dei tempi di Parigi). È di una lucidità straordinaria. Sottolinea come il concetto di “beni comuni” rischi di perdere senso se allargato troppo e applicato a troppe situazioni diverse. E propone una riflessione da tenere sempre a mente. Mentre nella cultura definita dalla teologia economicista, ogni relazione tra le persone e il mondo delle cose era sottoposta al potere del mercato e dunque della proprietà...
visioni
Strategie nella complessità: banalità, facilità, semplicità
Un sistema complesso non è un sistema difficile: è un sistema nel quale ogni elemento interagisce con ogni altro e coevolve in maniera non facilmente prevedibile con gli altri elementi. Ma di certo la complessità non appare come un mondo lineare nel quale ciascuno sa esattamente che cosa deve fare. Per questo ci sono delle strategie, basate sull’esperienza. La strategia della banalità è troppo diffusa. Nega la complessità e riduce la risposta a slogan orientati a ottenere consenso immediato solleticando i preconcetti più noti e meno profondi. La strategia della facilità è basata sulla...
Economia, giovani, imprese: la paradossale convenienza dell’altruismo
Se è vero quanto registra il Censis, un quinto dei ragazzi italiani tra i 15 e i 29 anni non è coinvolto in un’attività educativa o lavorativa. Se è vero quello che registra l’Istat con il Cnel, l’argomento più importante per gli italiani, tra quelli che riguardano le speranze di migliorare il proprio benessere, dopo la salute, è che si trovi un lavoro per i figli. E se è vero quanto riferiscono le statistiche e le esperienze dei principali paesi sviluppati, la nuova occupazione si crea attraverso la creazione di nuove imprese. Sappiamo anche che non tutti i ragazzi saranno...
Alleanza delle imprese con i giovani
La disoccupazione giovanile non si risolve tutta con la creazione di nuove imprese ma di certo non si risolve senza nuove imprese (vedi Scott Gerber). L’Ocse dice da molti anni che la grande impresa non produce nuova occupazione e che questa è generata prevalentemente dalle nuove imprese. Abbiamo discusso in passato della necessità di una visione armonica della nuova occupazione: imprenditorialità giovanile, grande impresa e lavoro dipendente si sviluppano insieme. E questo avviene con una cultura diffusa dell’impresa, con un grande rispetto per le caratteristiche e le capacità...
Ken Robinson – rivoluzionare l’educazione
Ci sono due video di Ken Robinson, per TED, sull’inadeguatezza dei sistemi educativi attuali. Questo è il secondo. Grandioso passaggio sulla linearità del sistema educativo. I ragazzi non amano l’orologio da polso. “Ha una sola funzione”. Usano oggetti che fanno tante cose. Come un telefonino. Anche per vedere che ora è. Ebbene: la scuola è concepita come se avesse uan sola funzione… Non stupisce che i ragazzi non la comprendano fino in fondo. Avevamo un’educazione adatta al modello dell’industrializzazione, lineare. Ora ci vuole un processo organico...
Epistemologia dell’innovazione
Un amico mi chiede una riflessione sull’epistemologia dell’innovazione tecnologica per un possibile corso. Ho buttato giù alcune idee. Ma i commentatori di questo blog, forse, le arricchiranno e approfondiranno. È legittimo porsi il problema epistemologico dell’innovazione. Perché può avere molto senso tentare di sviluppare la nostra capacità di discutere il modo con il quale generiamo quella conoscenza che serve per immaginare, realizzare e verificare le idee innovative. Può essere un metodo, una filosofia, una cultura, una pratica. Ma è generazione di conoscenza. Dunque ha...
Ma perché tutta questa insistenza sulla critica del posto fisso? Per una narrazione più armonica
Un’economia complessa ha bisogno di molti tipi diversi di contratti di lavoro: professionisti e free lance, dipendenti e imprenditori, part time e stagionali… E così via. D’altra parte, ci sono persone che danno il meglio di sé se hanno un progetto di lunga durata e altre che si trovano meglio a passare velocemente da un progetto all’altro. Ci sono persone che guidano e persone che preferiscono essere guidate. E allora che cos’è tutta questa storia del posto fisso che è stata avviata dalle dichiarazioni di alcuni esponenti del governo? A prima vista non si tratta...
David Weinberger, sulle istituzioni culturali
Un intervento da rivedere di David Weinberger, sulla crisi e la trasformazione delle istituzioni culturali esposte all’impatto della rete. Per continuare la riflessione sul suo ultimo libro: Too Big to Know. Il video è stato registrato nella sede di Ahref, l’11 novembre 2011.
David Weinberger @ ahref from Fondazione Ahref on Vimeo.
In un angolo dell’economia dell’informazione: un carattere del denaro
Ieri sera alla Digital Accademia, conversando di strategie editoriali con Mafe De Baggis, Sergio Maistrello, Filippo Pretolani, è venuta fuori una riflessione laterale. Che forse merita una sottolineatura. Nel contesto delle innovazioni sottostanti alla grande trasformazione dell’editoria emergono un paio di novità concettuali che servono a porre il problema dei modelli di business editoriali in modo forse inatteso:1. Marshall McLuhan e Bill Gates sono stati citati, in due occasioni distinte, come fonti di una osservazione: il denaro è una forma di informazione2. Yochai Benkler, e altri...
I visionari fanno esperimenti con le loro idee e…
I visionari fanno esperimenti con le loro idee. Anche se nella lingua italiana tradizionale la parola “visionario” è un equivalente di “pazzo”, ormai ci siamo abituati a pensare, un po’ all’inglese, che la visione dei grandi leader culturali ed economici sia parte integrante della loro capacità di generare conseguenze importanti. Di fatto, però, non tutti i visionari hanno ragione. E non tutte le loro visioni hanno conseguenze. Sicché un aspetto interessante della riflessione sull’innovazione è come avviene il processo della costruzione delle visioni...



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