Questo post riguarda il futuro dopo il COVID-19. Certo, già il presente è poco chiaro, figuriamoci il futuro. Ma una cosa la sappiamo: ci salviamo o ci condanniamo insieme. Qualsiasi decisione un governo democratico prenda in un caso come questo, va rispettata, per il bene comune e per il bene individuale: siamo una rete, ogni singolo si salva se si salva l’insieme. Questo non significa che non si possa imparare da ciò che è stato fatto. E che non si possa immaginare come migliorare il futuro. La vicenda del COVID-19 lascerà il segno. Si tratta chiaramente prima di tutto di uno shock...
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Facimm’ ammuchina? Ok, ma facciamo anche la seconda ricostruzione
Evidentemente occorre contenere la concentrazione nel tempo del contagio per salvaguardare la tenuta del sistema sanitario. Ma occorre anche preparare una strategia per il dopo. Ipotesi. Gli italiani sono pessimi vincitori. Quando tutto va bene, vivono volentieri nel confort che hanno trovato o costruito. Cercano di conservarlo per se e la propria famiglia, ma non si interessano troppo degli altri. Gli italiani di solito non pensano insieme al futuro. Lo fanno solo quando non possono proprio farne a meno. In questo modo accumulano una quantità di problemi. Li rimandano. Li rovesciano sulle...
Sembra un film di scarsa qualità
Una narrativa tragica ha conquistato il potere. I maestri della bellezza si sentono incompresi. I professionisti dell’ammirazione sembrano improvvisamente dei dilettanti. Gli occhi della città che si riteneva attraente sono increduli guardando al mondo che la respinge. I suoi abitanti che si davano tanto da fare nella loro navicella urbana lanciata verso il futuro e si ritrovano respinti in uno stanco, incerto passato. Sarà stato per sfottere che gli ischitani hanno emanato una direttiva, poi annullata, per impedire lo sbarco sulla loro isola ai lombardi. Ma non è per ridere che decisioni...
Comunità e scalabilità. Appunti
La dimensione di comunità è il luogo della socialità e della cultura nel quale i temi di pongono nel modo più umano e sentito, magari con la possibilità di trovare soluzioni sostenibili e orientate alla felicità di lungo termine. È spesso anche il luogo delle beghe di piccolo cabotaggio e delle discussioni dagli orizzonti limitati. Ma se c’è un fatto chiaro è questo: la dimensione del mercato e quella dello stato sono banalizzanti dal punto di vista della ricchezza di sensibilità e punti di vista dell’esperienza umana; il che non è nella dimensione della comunità, che anzi...
Hatred and other traps
In short: everyone has the right to hate whoever they want. And to lie. And to cultivate racist feelings. Those who behave this way, most likely, do so because they feel a malaise. Sometimes they overturn their malaise towards others. Is that it? So much for the debate about hate online? Well, yes, almost. In the ecology of digital media, there are broad incentives to use the weaknesses of others to achieve commercial and political goals of all kinds. The instrumentalisation of hatred is clearly one of the most effective forms of propaganda. Its consequences can be disruptive. The problem is...
La modernizzazione ineguale
Il nuovo rapporto dell’Onu sull’ineguaglianza offre un messaggio molto chiaro, purtroppo: i grandi motori del cambiamento, dall’emergenza climatica alla digitalizzazione, stanno accentuando i motivi dell’ineguaglianza economica e della disparità di opportunità (World Social Report 2020, Inequality in a rapidly changing world). In un salto paradigmatico chi è incluso guadagna, chi è escluso resta indietro. Dentro una rete prevale la “power law” che prevede la concentrazione delle risorse su chi è più connesso. Non stupisce che nell’economia della...
L’odio e altre trappole
In sintesi: chiunque ha il diritto di odiare chi vuole. E di mentire. E di coltivare sentimenti razzisti. Purtroppo chi si comporta così sta male. Qualche volta rovescia il suo malessere verso gli altri. Fine del discorso? Quasi: ci sono due chiose. Nell’ecologia dei media digitali, esistono incentivi ampi a usare le debolezze altrui per ottenere scopi commerciali e politici di ogni genere. La strumentalizzazione dell’odio è evidentemente una delle forme di propaganda più efficaci. Le sue conseguenze possono essere dirompenti. Il problema è certamente più culturale che normativo:...
La politica si fa con le divisioni o le moltiplicazioni?
Un pezzo lucidissimo di Giuliano da Empoli è uscito questa settimana su Le Monde. Tracciava un parallelo tra la storia degli errori di Matteo Renzi e il destino politico di Emmanuel Macron. E si focalizzava su cinque punti (in estrema sintesi): un tema che aggrega gli avversari, un approccio alla meritocrazia poco empatico per chi non ce la fa, un certo disinteresse per l’apparato di partito che supporta il leader, una sopravvalutazione dell’importanza dei risultati ottenuti in vista delle prossime elezioni, una disattenzione per le alternative emergenti. « Les cinq erreurs de...
Riconoscimento sfacciato
In Europa si discute se vietare il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici (EU considers temporary ban on facial recognition in public spaces). Non è chiaro se questo implichi soltanto il divieto di utilizzare i software che prendono le immagini del presente di persone da identificare e le confrontano con archivi di immagini del passato di persone identificate. Oppure se questo implichi anche il divieto di prendere le immagini delle persone nei luoghi pubblici. Il secondo divieto è relativamente più facile da applicare concretamente del primo. Chiaramente l’Europa si preoccupa della...
Computer fatti a mano
La tecnologia digitale è il risultato della lunga evoluzione degli strumenti per contare e, fin dal nome si richiama alla soluzione “digitalis” basata appunto sulle dita della mano che fin dall’epoca latina servivano per i calcoli con numeri inferiori a dieci. Anche allora, in quel contesto, le dita non toccavano nulla di materiale ma servivano ad aiutare l’immaginazione dei passaggi matematici. Del resto, grazie alle neuroscienze sappiamo che i movimenti delle dita servono ai neuroni specchio per immaginare le intenzioni degli altri e connettersi empaticamente alle altre persone. Sia...
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