Futuranetwork è partito. È una rete di persone e organizzazioni che cercano di costruire una cultura del futuro, basata sui fatti di oggi e su forme di narrazione trasparenti e condivise. Gli articoli pubblicati su Futuranetwork sono a disposizione di chi li voglia ripubblicare citando e linkando la fonte anche sulla carta. Enrico Giovannini, Frans Timmermans, Piero Angela e molti altri erano alla presentazione di ieri. Futuranetwork non è un giornale ma un luogo di scambio e collaborazione. Darò una mano. E spero che possa dare un contributo: il nostro paese è fortissimo, nonostante tutto...
partecipazione
Quattro scenari sul futuro: un ragionamento intermedio
Oggi parte Futuranetwork. E spero che aiuterà nella comprensione molto meglio di quanto si possa fare qui. In un post precedente abbiamo sviluppato un sistema per formulare quattro scenari alternativi in funzione di due variabili: 1. Quanto è forte la capacità di una società di fare innovazione 2. Quanto è forte la capacità di una società di darsi una direzione Meglio chiarire i termini. Perché si può non essere d’accordo ma solo se ci si capisce prima sulle parole: altrimenti non si riesce neppure a comunicare. Ebbene, in questo contesto, l’innovazione è la capacità di inventare, esplorare...
Quattro scenari sul mercato e la società dopo il COVID-19. Uno è orribile
Le notizie si susseguono. Immaginarne le conseguenze è compito arduo. Lo facciamo solo scegliendo una narrativa che connetta i fatti accaduti a quelli che possono seguirli. Non possiamo prevedere il futuro, ma lo facciamo lo stesso: come se il futuro fosse il prossimo capitolo della storia che pensiamo di vivere. Questa storia in cui pensiamo di vivere non è un dato di fatto. È una scelta, consapevole o inconsapevole. Molti di noi pensano che esista solo la storia nella quale pensano di essere immersi. Ma c’è gente che lavora tutto il giorno per costruire o riconoscere questo genere di storie...
La storia del Covid-19 in Italia. Troppi segreti. Ecco alcune domande per capire
Il virus è uguale per tutti. In alcuni paesi ci sono stati meno morti in rapporto alla popolazione. Perché? La risposta non è certamente nelle caratteristiche del virus. Quindi non può che essere nella capacità di risposta organizzata dei vari paesi. La domanda è: perché alcuni paesi sono stati capaci di contenere il numero di malati e di morti, nel contempo salvaguardando le attività economiche, mentre altri no? Non è perché il virus è arrivato prima o dopo: in Italia è arrivato come in Corea, ma la Corea ha reagito in modo tale da avere meno morti e meno disastro economico. Non c’è nessuna...
Altro che privacy nel tracciamento dei contatti! Le FS lo fanno nominale. Ma come?
«L’avvio della Fase 2 porta alcune novità a tutela della salute di chi viaggerà in treno. Oltre a mascherine obbligatorie, la raccomandazione di guanti monouso, dispenser per frequenti igienizzazioni delle mani e distanziamento, una tra le principali riguarda l’introduzione del biglietto elettronico nominativo sia per le Frecce sia per gli Intercity, per i quali la prenotazione diventa obbligatoria. L’iniziativa, nel pieno rispetto degli obblighi di protezione dei dati personali, garantirà un maggior livello di sicurezza sanitaria consentendo, ad esempio, di essere avvisati nel caso in cui si...
Disunione Europea: dal tracing al fisco
A quanto pare nelle applicazioni per il tracciamento dei cittadini che dovrebbe servire a informare chi sia stato in contatto con una persona contagiosa per il Covid-19, i paesi europei vanno in ordine sparso. Il Regno Unito e la Francia hanno un approccio centralista, con una raccolta di dati dei contatti in un server centrale. Mentre Italia e Germania puntano sulla registrazione a bordo del cellulare e dunque un approccio decentralizzato. (FT). Sembra che la struttura dello stato non riesca a non proiettarsi sulla struttura del tracciamento: Francia e Regno Unito fanno una quota tra un...
Coronacrisi. Tra una “fase uno perenne” e la vera “fase due”
Questo è un post basato su tre domande. La prima è una domanda importante. Le altre due sono domande contingenti. 1. Come usciremo da questa crisi? 2. Stiamo usando i dati giusti per sapere come stanno le cose e prendere decisioni informate? 3. Oppure stiamo usando i dati per convincere le persone ad accettare le decisioni dei potenti? Come usciremo da questa crisi? C’è una domanda importante che ormai si è fatta urgente: come usciremo da questa crisi? Migliori, peggiori? Entrambe le soluzioni sono ancora possibili. Ma quello che è certo è questo: la risposta è data da quello che stiamo...
Pisa. Knowledge management 2020. Gestione per l’innovazione dotata di senso
Abbiamo esplorato il significato e la dinamica produttiva della conoscenza. Abbiamo incontrato brevissimamente grandi maestri come George Lakoff, Marshall McLuhan e Thomas Kuhn. Abbiamo parlato di economia della conoscenza, tra gli altri, con Joseph Schumpeter, Daniel Kahneman e Karl Weick. Il mercato è un sistema informativo perfetto? L’innovazione crea nuovi mercati? Qual è il valore della conoscenza? Nella terza puntata ci occupiamo di management. Ronald Coase, Frederick W. Taylor, Peter Senge, ci introducono problematicamente alla questione dei processi di knowledge management: creazione...
Coronacrisi. Pieni poteri e vuote autorità
Si cerca un racconto, in certi casi, una storia che possa spiegare l’incomprensibile. In questi giorni in cui l’incomprensibile è padrone, cerco ipotesi. Un paese che non sembra avere le idee chiare nella ricerca dell’equilibrio tra contenimento dell’epidemia e ricostruzione economica. Un paese che abbandona i suoi anziani nelle case di riposo trasformate in trappole. E che abbandona i suoi figli senza una scuola e senza una prospettiva per riaprirla. Un paese che discute dei tempi della distribuzione di qualche centinaio di euro a imprese, partite iva, persone che in...
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