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La prima volta di Gigi D’Alessio alla Festa dell’Unità. Una popolarità a prova di polemiche

Il dibattito sul copyright e il monopolio Siae, ieri alla Festa dell’Unità di Torino, è stato preceduto da polemiche più o meno comprensibili sull’annunciata presenza di Gigi D’Alessio, cantautore. E giusto prima dell’inizio ha subito un ulteriore colpo: annunciando l’imminente dibattito, una dei responsabili e speaker della festa ha definito “tassa” la raccolta di Siae per il diritto d’autore, il che ha indotto l’artista Giovanni Caccamo, che avrebbe dovuto partecipare, a rinunciare per protesta. Alla fine c’erano rappresentanti...

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Si parla di copyright stasera alla Festa dell’Unità di Torino. E probabilmente ci sarà anche Gigi D’Alessio

Sul copyright ci si arrabbia spesso. Perché spesso le posizioni sono preconcette e le misure sproporzionate. Stasera se ne parla alla Festa dell’Unità di Torino. Gigi D’Alessio a quanto pare alla fine ci sarà. Anche se la sua presenza aveva scatenato qualche polemica nel PD. La verità è che la materia è complicata, la tecnologia continua a sfidare le regole del gioco, i modelli di business si aggiornano costantemente. Nessuno contesta il principio secondo il quale gli autori hanno il diritto di ricevere il pagamento dovuto per la loro opera. Ma il modo con il quale il sistema del...

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Per Zuckerberg Facebook è un’azienda di tecnologia. Altri dicono che è una media company. E altri sostengono che è una utility

Mark Zuckerberg ha risposto a uno studente della Luiss: “no, non siamo una media company: noi facciamo tecnologia”. Mathew Ingram non è d’accordo e, su Fortune, risponde senza dubbi: “Sorry Mark Zuckerberg, But Facebook Is Definitely a Media Company“. Tempo fa però dana boyd aveva proposto una terza via: “Facebook is a utility; utilities get regulated“. Se pensiamo al prodotto dell’attività delle persone che lavorano a Facebook, indubbiamente, vediamo che la generazione di software e la gestione di computer è il centro del lavoro. Quindi è...

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Zuckerberg. Like o non like. Questo è il problema

Oggi Zuck a Roma (vedi il pezzo critico di background: “Mark Zuckerberg a Roma. Il senso delle percezioni” e vedrai articolo domani sul Sole “Zuckerberg: il successo? Nessuno fa un’impresa da solo”). Like: Zuck fa le battute. «La vera ragione per questo viaggio a Roma? Trovare dei Pokemon molto rari». E poi: «Ho studiamo latino perché ho difficoltà con le lingue straniere, soprattutto a parlare. E alla high school ne dovevo scegliere una. Ho scelto il latino. Perché non la si deve parlare». Like: Il complimento a Max Ciociola, portato a esempio del fatto che anche in...

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Google. Automazione applicata ai titoli di articoli, post, video

A Google studiano l’automazione della scrittura di titoli. Si tratta di fare sommari, estrarre una parte essenziale, astrarne il valore perché sia generalizzato. Gli umani lo fanno, bene o male, da sempre. L’intelligenza artificiale sta imparando, a quanto pare: Rise of the robo-journalists? Google teaches an AI the art of writing a good headline. Intanto, Kuo-Hao Zeng, Tseng-Hung Chen, Juan Carlos Niebles, Min Sun, a Stanford, studiano l’intelligenza artificiale applicata alla scrittura di titoli per video: Title Generation for User Generated Videos. Mentre si fanno...

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Mark Zuckerberg a Roma. Il senso delle percezioni

Tra un po’ incontriamo Mark Zuckerberg alla Luiss. Chi non è uno studente non può fare domande. E – nell’economia di tempo – mi pare anche giusto. Tutto si vedrà online, comunque. Quello che non si vedrà saranno gli incontri di Zuc con il governo e le altre visite delle quali forse parlerà lui direttamente sul suo spazio su Facebook. Tutto è gestito con enorme attenzione dai suoi addetti alle pubbliche relazioni. Lo spazio di controllo della comunicazione intorno a Zuc è evidente. Come del resto avviene per tutti i capi delle grandi multinazionali digitali (e non solo)...

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Le gabbie dorate dei media digitali e il giornalismo: una storia del futuro

Il mondo digitale è diventato un argomento per i giornali generalisti nei primi anni Ottanta, quando è partito il fenomeno dei personal computer. Ma era un argomento assolutamente marginale. Almeno fino ai primi anni Novanta, in quei giornali, si faticava a ottenere spazio per qualunque articolo, persino un’intervista a Bill Gates. In America c’era qualcosa di più, non moltissimo. In Italia, Franco Carlini e pochi altri. Il genere del giornalismo interessato alla tecnologia digitale si è presto diviso tra i molti articoli per impallinati, con riviste specializzate per tirar fuori...

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Byung-Chul Han. Nello sciame. Critica della ragione digitale

Il filosofo Byung-Chul Han vede un’umanità che vive nell’ambiente trasformato dai media digitali senza comprenderli e, dunque, a sua volta trasformata in uno sciame di individui schiacciati nella dimensione collettiva che viene loro assegnata dalle piattaforme. “Nel 1964, in riferimento alla rapidissima ascesa del medium elettrico, il teorico dei media Marshall McLuhan aveva osservato: ‘La tecnica dell’elettricità è però in mezzo a noi, e noi siamo storditi, sordi, ciechi e muti di fronte alla sua collisione con la tecnica di Gutenberg’. Lo stesso accade...

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Qualcuno ha visto la pagina di Facebook che raccoglie quello che il social network sa delle nostre preferenze?

Praticamente ci si logga su Facebook e si va sulla pagina . E lì si trova quello che Facebook pensa ci interessi. E si possono aggiungere altre notizie su di noi. Per quello che ho visto, Facebook di me sa cose piuttosto marginali. O francamente sbagliate. E questo mi stupisce molto. Se i commentatori vogliono scrivere che effetto fa su di loro quella pagina sarò interessato a leggerli.
Vedere:
Liberal, Moderate or Conservative? See How Facebook Labels You (NYTimes)

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Che cosa sono quelle piattaforme e perché vogliono la musica

Mentre l’internet si alimenta nella mobilità e il computing nella nuvola, le piattaforme come Apple, Amazon, Google, Facebook, Microsoft diventano le utility dell’ambiente mediatico emergente. Infrastrutture per mondi che esse stesse creano e governano algoritmicamente. Nei quali mondi vorrebbero trattenere e intrattenere le persone, a miliardi. Non per niente vogliono colorarle con le emozioni che la musica, i giochi, il cinema possono offrire agli abitanti. Per questo anche Amazon, forse, entra nello streaming musicale: questo si diceva oggi sul Sole. Nell’ecologia dei...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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