Da GG una discussione critica sul dono, le relazioni, la costruzione del valore sociale. Il dono non è gratuito, nel senso che è comunque uno scambio: non monetario ma sociale. Costruisce relazione, come diceva Marcel Mauss. E come fanno notare Marco Aime e Anna Cossetta in Il dono al tempo di Internet (Einaudi, pp. 121, euro 10). Ne parla Marco Belpoliti. E ne parlava, come appunto segnala GG, Patrick Laviolette, in The Dark Side of the Gift segnalando il lavoro di Jean-Sébastien Marcoux: Escaping the Gift Economy.
Da ricordare, il magnifico pezzo pubblicato su Nòva da Fabio Bonifacci.
Sì il DONO! Guardate http://www.youtube.com/watch?v=KLnCmzQyb58&feature=player_embedded
Un bambino di 11 mesi è già in grado di indicare ad un adulto dove è un oggetto che l’adulto non vede (Tomasello, Le origini della comunicazione umana), un esempio che gli umani, a differenza delle scimmie superiori, sono progettati e programmati per collaborare.
Perciò, più che meravigliarsi del dono, sarebbe bene interrogarsi dell’ingordigia che mostra che alcuni umani sono parenti molto prossimi delle scimmie (e nemmeno di quelle superiori)!
“Sbaglia chi pensa che donare sia facile: tutt’altro, presenta grandi difficoltà se lo si fa in modo sensato e non a caso o per istinto. Con qualcuno vado a credito, con qualcun altro mi sdebito, a questo vengo incontro, di questo, invece, ho compassione. Do un’aiuto a quell’altro che non merita che la fame gli impedisca di pensare, a questo invece non darò proprio niente anche se ne avrebbe bisogno perché, per quanto possa dargli, gli mancherà sempre qualcosa. Con qualcuno poi mi limiterò a offrire, altri insisterò perché accettino. Non posso dare con leggerezza perché quando dono faccio il mio migliore investimento. Dirai: “Allora dai per ricevere?” “No, per non perdere”: si deve fare in modo che un dono non debba essere rinfacciato ma possa essere restituito.
SENECA – SULLA FELICITA’
(è in tema, anche se non è uno scoop…)