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Il cervello non sembra un computer ma una rete

L’immagine del cervello cambia man mano che progrediscono le tecnologie di imaging. Ora siamo in grado di vedere le strutture fondamentali del cervello mentre è in funzione.

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Qui accanto la struttura del cervello di una scimmia letta con le tecnologie di un gruppo di scienziati del Massachusetts General Hospital (MGH), A.A. Martinos Center for Biomedical Imaging e Harvard Medical School, con il finanziamento del National Institutes of Health. Le informazioni sono in questo comunicato dello stesso National Institutes of Health. In pratica vediamo che il cervello della scimmia – e presumibilmente degli umani – ha una struttura fondamentale piuttosto regolare anche se tutto l’insieme si struttura in modo estremamente complesso.

Assistiamo alla trasformazione dell’idea di cervello: secondo una vecchia metafora potevamo pensare il cervello come un computer (e pensare il computer come un cervello elettronico); ma oggi siamo in grado di pensarlo come una rete. E se aggiungiamo che i neuroni specchio servono ai cervelli per connettersi, con velocità ed efficienza aumentata da tecnologie che chiamiamo computer e smartphone, le reti umane che qualche volta abbiamo chiamato “intelligenza collettiva” cominciano ad assumere una forma piuttosto leggibile. Ovviamente, è solo l’ennesimo nuovo inizio della ricerca. Ma questo paradigma è probabilmente destinato a durare.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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