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È il giorno di iCloud. Una sfida alla consapevolezza

Una massiccia e storica evoluzione si sta compiendo oggi con l’arrivo di iCloud. Nel mondo Apple questo significa che il centro passa dai singoli apparecchi alla farm di server centrali gestiti remotamente dalla casa di Cupertino. Si espande la memoria e si dissolve nella nuvola.

Il passaggio è enorme e difficile, come documentano le difficoltà segnalate da Tuaw.

Molti gradiranno la sincronizzazione facilitata di tutta la memoria dei vari apparecchi. Specialmente gli iPhone e gli iPad ci guadagnano enormemente. I Mac si adattano al nuovo ruolo. Ma mantengono i gradi di libertà in più che i sistemi operativi mobili non hanno.

In questo passaggio noi utenti possiamo seguire l’onda o pensare in modo consapevole.

Per essere consapevoli, dobbiamo ricordare che:
1. nell’internet mobile non c’è network neutrality, nell’internet fissa c’è
2. i sistemi operativi mobili hanno capacità orientate alla fruizione più che alla creazione, mentre i sistemi operativi dei computer sono ancora orientati più alla creazione che alla fruizione
3. la memoria personale che sta sul computer è un valore non paragonabile alla memoria spersonalizzata che sta nella nuvola

Per essere pragmatici possiamo pensare che:
1. quello che è comodo è comodo e va usato, come la sincronizzazione remota di ogni oggetto che contenga cose “pubblicabili”
2. quello che è riservato è riservato e va tenuto sulla propria memoria “personal”
3. mantenere e coltivare la conoscenza di come funzionano le cose che usiamo ci salva dalla dipendenza da quelle cose e dalle aziende che le producono

La registrazione dei fatti della vita quotidiana va nella nuvola. Gli strumenti che servono ai nostri atti creativi e liberi non sono tutti nella nuvola.

Oggi acquistiamo una libertà in più. Ma solo se non dimentichiamo la libertà che ci conquistiamo da soli.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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