Un convegno di storici entusiasmante. Vissuto da Malo e dalla sua gente come un momento profondo di riflessione sull’identità locale e la prospettiva che la porta dal passato al futuro, lavorando in un presente così complesso. Credo che sia stata una dimostrazione del fatto che la storia non è assolutamente la scienza che studia il passato. È la disciplina della prospettiva. Se il mondo attuale non si interpreta senza ricorrere – sempre più spesso – alla “teoria della complessità”, ebbene la storia allena alla “pratica intellettuale della complessità”. E insegna ad affrontarla con umiltà e senza timore.
05/12/2009 23:38
1 Min Read
Malo
05/12/2009 23:38
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Luca De Biase
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Sono d’accordo, c’è veramente bisogno di prospettiva, ma come la mettiamo con la Rete che ci toglie la narrativa e ci pone di fronte a milioni di informazioni discontinue.
Ogni frammento comunicativo è fine a se stesso. Non c’è tempo di creare una struttura né l’attenzione sufficiente. I link che dovrebbero connettere a loro volta distraggono.
ottima presentazione del convegno e ottima definizione della “storia”. E’ una disciplina che lega il passato al futuro e, a tenerne conto, eviterebbe anche tanti errori.