Dice il Guardian: “Email is broken”. Tutte le strategie per tenerla a bada sono buone ma non eliminano la battaglia quotidiana che si ingaggia con la mail, scrive Jemima Kiss. E si può aggiungere che Facebook non risolve.
06/03/2009 20:56
1 Min Read
L’email si è rotta
06/03/2009 20:56
1 Min Read
Ti potrebbe piacere anche
Narrazione contro informazione? Byung-chul Han e la crisi dell’incanto come problema politico
18/03/2024
Narrazione La nozione di “narrazione” è interpretata in tanti modi diversi, ma quando è presa sul serio è...
In un recente paper si osserva che il grandi modelli linguistici come ChatGPT e simili sono destinati ad avere sempre...
Il Digital Services Act impone alle più grandi piattaforme, tra l’altro, di essere più trasparenti su come combattono...
Luca De Biase
Knowledge and happiness economy Media and information ecology
News brevi
Narrazione contro informazione? Byung-chul Han e la crisi dell’incanto come problema politico
Il problema dell’incompletezza del linguaggio dell’intelligenza artificiale
DSA. I primi rapporti sulla trasparenza delle piattaforme. Quanto odio c’è in rete? Ne sappiamo un poco più di prima. Troppo poco
Biodiversità come progetto
La comunicazione imperfetta. Gabriele Balbi e Peppino Ortoleva da leggere
Libro. David J. Chalmers, Più realtà. I mondi virtuali e i problemi della filosofia
La modernizzazione del “modello italiano” alla Sissa
Rai Radio 3, Università Roma 3. Automatica-mente al Teatro Palladium
Esplorando il possibile: un rilancio del giornalismo
La simulazione dei futuri possibili. Il terzo libro di Cosimo Accoto
Video
Approfondimenti
Il lavoro nel futuro. Upskilling e dintorni
Elon Musk, libertà di espressione, rispetto della diversità, regole sociali e labirinti morali. Con tre libri per discutere i preconcetti
Odio online a Moebius 2022
La privacy transatlantica e il nuovo ordine mondiale dei diritti
La prima decisione giusta di Elon Musk su Twitter
Internet dopo l’epoca delle privatizzazioni
Il giornalismo del clima: tra due complessità e mille difficoltà, con una visione
The risky weaponization of ESG and other media ecology problems
Se le compagnie telefoniche riusciranno a farsi pagare le reti da Google & Co.
Misoginia. Le fonti seicentesche del giudice che vuole consentire l’abolizione dell’aborto negli Stati Uniti
Post più letti
Post più condivisi
Commenti
- Informazione civica | Amazon non è solo un grande e-commerce su Il codice è codice, la legge è software: la cultura digitale è un diritto
- Observation Deck – Novembre 2023 – elementozero.it su ClosedAI – update
- Crossroads | Le ambiguità di OpenAI su ClosedAI – update
- camu su La biodiversità per affrontare l’emergenza climatica
Io ho risolto con il Blackberry (ma qualsiasi cellulare con client di email va bene).
Quando arriva un email leggo il titolo e cancello tutto quello che non mi interessa, senza nemmeno aprirla.
E lo posso fare in autobus, in treno, anche in bagno e durante qualsiasi tempo morto, il che significa che, quando apro il PC, buona parte delle email inutili sono già state eliminate.
Il problema è dell’email marketing che, causa i dispositivi mobili, non possono più spammare.
Non sono d’accordo. L’email per me è e rimane l’applicazione fondamentale di Internet. La strategia di inbox zero descritta nell’articolo è uno dei pilastri del Get Thinks Done e funziona. Si lo spam è un grosso problema ma l’email funziona.
@Roberto Marsicano: interessante strategia, io faccio qualcosa di simile in autobus con l’eeePC solo che io sincronizzo l’email prima di uscire dall’ufficio e quando arrivo a casa.
A me finora l’e-mail non ha dato particolari problemi, forse anche perchè, regolandomi col buonsenso e avendo un basic istint da archivista, seguivo già in parte le regolette del Guardian.
Il problema è ben altro: da alcuni mesi a questa parte NON MI SCRIVE QUASI PIU’ NESSUNO, tranne newsletter, spamming etc! Parlando (di persona) con amici e conoscenti ho infine scoperto che non c’era un blocco di ricezione del mio indirizzo e-mail: è solo che ormai sono tutti su Facebook!
Chi ti dice che ormai gestisce da FB i contatti di lavoro, chi da FB manda un messaggio al gruppo degli amici, il quale rimbalza sui loro cellulari come sms, chi lo usa per comunicare con movimenti e partiti…
Per farla breve: mi ci sono iscritta anch’io. Ho dovuto. Personalmente ne avrei fatto a meno (ho anche un mio blog e, per i libri, mi trovo molto bene con la Community Anobii) ma la paura di sentirmi esclusa da qualcosa in cui quasi tutti quelli che conosco (e ne scopro ogni giorno uno nuovo) entrano per poi gestire tutte le loro comunicazioni DA LA’ DENTRO, mi ha impressionata e condizionata.
Posso sbagliare, ma credo che siamo di fronte a un cambiamento irreversibile.
Gent.mo Sig.De Biase,
innanzitutto mi presento, mi chiamo Elisa Botti ho 27 anni e sono di Milano. Le scrivo per una curiosità: mio padre ha espresso il desiderio di avere gli occhiali da vista uguali ai suoi. Gentilmente potrebbe indicarmi la marca e il modello dei suoi occhiali?
La ringrazio molto per la sua gentilezza,
in attesa di un suo riscontro le ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
Elisa Botti