Bookblogging Leggere per citare Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano
Settimana conclusa il 23 dicembre 2006
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Libri comprati:
| Letture:
| Suketu Mehta Maximum city
Gotham Writers' Workshop Lezioni di scrittura creativa
| Jean-François Lyotard Il postmoderno spiegato ai bambini
W. Somerset Maugham Il velo dipinto
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Il velo dipinto è stata una lettura sorprendente. Sembra avvolta in una bambagia flemmatica superbritish e invece ti piglia alla gola. Sulle prime si limita a battute di società tipo: "Se la gente parlasse solo quando ha qualcosa da dire, rifletteva Kitty sorridendo, il genere umano perderebbe presto l'uso della lingua". Ma la ragazza che va fiduciosamente incontro a una vita di lacrime, finirà per essere molto più critica di così.
Allevata con l'unico obiettivo di trovare un marito conveniente, Kitty decide di sposare un ombroso e sentimentale studioso che la porta a Hong Kong. Presto però tradisce il marito, che vale molto dal punto di vista umano e intellettuale, con un diplomatico brillante e sapientemente egocentrico. Se ne pente amaramente. Finisce con l'accompagnare il marito in una missione pericolosissima in un paese dove infuria il colera. Qui incontra la serenità delle suore francesi, una sorprendente convivenza di fatto tra un funzionario britannico e una principessa orientale, alcune dimostrazioni di generosità umana che la aiutano a maturare.
Riesce a giudicare la vaghezza del Tao. "E' la Via e il Viandante. E' la strada eterna lungo la quale camminano tutti gli esseri, ma nessun essere l'ha fatta, perché è essere essa stessa. E' tutto e nulla. Da esso scaturiscono tutte le cose, tutte le cose vi si conformano, e ad esso infine tutte le cose ritornano. E' un quadrato senza angoli, uno suono che le orecchie non possono udire, un'immagine senza forma. E' una immensa rete, e sebbene le sue maglie siano larghe come il mare non si lascia sfuggire nulla. E' il santurario dove tutte le cose trovano rifugio. Non è in alcun luogo ma senza guardare fuori dalla finestra lo puoi vedere. Desidera di non desiderare, è il suo insegnamento, e lascia che tutte le cose seguano il loro corso. Chi si umilia sarà preservato integro. Chi si piega sarà reso diritto. Il fallimento è la radice del successo e il successo il nascondiglio del fallimento; ma chi può dire quando verrà la svolta? Chi coltiva la tenerezza può farsi eguale a un bimbo. La dolcezza reca vittoria a chi attacca e salvezza a chi difende. Possente è colui che vince sé stesso". "Ha un senso?". "A volte, quando ho bevuto una mezza dozzina di whisky e guardo le stelle, penso che forse sì"
Trova qualche risposta più convincente, anche se non trova le parole per esprimerle, lavorando nella comunità delle suore francesi e aiutandole con i bambini malati. Alla fine quando le deve lasciare la madre superiora la lascia con queste parole: "Addio, mia cara figliola, Dio la benedica. Ricordi che fare il proprio dovere non è nulla, è un obbligo e non è più meritorio del lavarsi le mani quando sono sporche; la sola cosa che conta è l'amore del dovere; quando amore e dovere sono tutt'uno, allora si ha in sé la grazia e si gode una felicità che l'intelletto non può concepire".
Kitty, ragazza leggera diventa consapevole. Suo marito è morto di crepacuore e se ne sente colpevole. Cerca da sola le conclusioni della storia. "Le sembrava che le ultime settimane le avessero insegnato almeno questo: che se a volte era necessario mentire agli altri, era sempre spregevole mentire a sé stessi". Non sapeva chi fosse il padre del bambino che portava in grembo: se avesse detto al marito che era suo, forse si sarebbe salvato. Il dolore che provava ripensandoci però non veniva dall'amore per il marito. E di questo doveva tener conto. La sua decisione è quella di concentrarsi sulla prospettiva che porta al futuro. "Il passato era passato". E la prospettiva è pensare per la prima volta di vivere con suo padre aspettando di mettere al mondo sua figlia. Con in testa un'idea vagamente rivoluzionaria: "Voglio una femmina perché voglio allevarla in modo che non faccia i miei sbagli. Quando ripenso alla ragazza che ero mi odio. Ma io non ho avuto fortuna. Alleverò mia figlia in modo che sia libera e sappia reggersi in piedi da sola. Non intendo metterla al mondo, e amarla, e allevarla, solo perché un uomo abbia tanta voglia di dormire con lei da essere disposto a procurarle vitto e alloggio per il resto dei suoi giorni. (...). Sono stata sciocca, cattiva, odiosa. Sono stata terribilmente punita. Sono ben decisa a salvare mia figlia da tutto questo. Voglio che sia impavida e schietta. Voglio che sia una persona, indipendente dagli altri perché padrona di sé, e voglio che prenda la vita da persona libera e ne faccia un uso migliore di quello che ne ho fatto io".
Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"... Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006) Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006) Leggere o non leggere (3 dicembre 2006) Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)
letture, libri, W. Somerset Maugham
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