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Domenica, 10 dicembre 2006
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Paolo De Biase
Eccolo con amici. Leggono i fumetti in treno. Lui è quello in basso a destra.
Oggi Paolo De Biase ha suonato il pianoforte, come ogni anno, per una manifestazione pubblica organizzata dalla sua scuola di musica. Come ogni anno era emozionatissimo. E aveva paura, come ogni anno, di sbagliare. Ma quest'anno è andato tutto bene. Non ha sbagliato. E' riuscito a interpretare il senso alla musica che suonava. E, casomai, con quelle incertezze che inseriva nella melodia ha aggiunto un tono di sofferenza in più che di certo aumentava il senso invece di ridurlo. Alla fine era felice. "Ce l'ho fatta, pa'!"
Si è superato... Io ne sono così orgoglioso...
6:45:58 PM
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Scricchiola la democrazia o la classe dirigente? L'intervento di Giuliano Amato su Repubblica e qualche preoccupazione in più
Dice Giuliano Amato che la democrazia italiana scricchiola e che si potrebbe assistere all'ascesa di qualche populista antidemocratico capace di raccogliere consenso in mezzo a una società frammentata e incattivita. Per questo, dice Amato, ci vuole il Partito Democratico.
C'è tutto in Italia. La frammentazione, l'integralismo, il cinismo e la fiducia ottimistica. Quello che manca, secondo me, è la capacità di ascoltare, il senso del pubblico e un po' di fiducia in noi stessi. Ma un fatto è certo: la democrazia scricchiola e la classe dirigente che è intervenuta a salvarla nel 2006 è sempre quella che lo ha fatto nel 1992, non riesce a rinnovarsi. E invece un rinnovamento è urgente.
3:16:11 PM
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Register: wi-fi municipale non ideologicamente neutrale
Muni Wi-Fi - survey may not be as impartial as it seems. Comment A new report "warns that cities considering municipal WiFi shouldn't fool themselves into believing that the experience will be as routine as running water, gas and electricity systems." The report should come with a Thatcher Warning; it's not ideologically neutral. [The Register]
Altre notizie in Equiliber/Digitalia
2:44:33 PM
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Leggere, leggerezza, legge Rubrica settimanale spontanea sui libri che prendo in mano
Settimana conclusa il 10 dicembre 2006
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Libri comprati:
| Libri letti:
| Bruno Frey e Alois Stutzer Economia e felicità
Rita Levi-Montalcini e Giuseppina Tripodi Tempo di revisione (libro ricevuto gratis)
| Russel Ackoff e Sheldon Rovin Redesigning society
Umberto Eco La misteriosa fiamma della regina Loana
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Settimana difficile per i libri. Ho fatto troppi convegni e pochi viaggi in treno. Il nemico del libro non è il tempo di internet, ma quello dell'automobile.
Redesigning Society è ambizioso. I professori che lo hanno scritto non si sono preoccupati di tener conto di tutto quanto è già stato scritto in materia. Sono andati dritti, con l'ingenuità della passione intellettuale, a raccontare una nuova piccola utopia: la riforma del sistema democratico, in difficoltà nel passaggio al nuovo paradigma della società della conoscenza: sanità, istruzione, welfare sono gli argomenti sui quali si concentra l'attenzione degli autori. Il loro approccio è basato sulla teoria dei sistemi. Alcuni passaggi per definire il loro pensiero?
"La combinazione di burocrazia e monopolio di solito genera il servizio peggiore possibile. E oggi, sfortunatamente, la maggior parte dei servizi pubblici sono monopoli burocratici".
"Un sistema che risparmia poco e cresce poco trae un grande beneficio dalla trasformazione del sistema fiscale: si deve passare dalla tassazione dei redditi alla tassazione dei consumi".
"E' solo attraverso il pensiero creativo e l'innovazione che la nostra società si trasformerà in una che garantisce una distribuzione più equa della ricchezza, della qualità della vita e delle opportunità di sviluppo".
Nel frattempo ho riguardato un pezzo sul nuovo ateismo uscito su Wired qualche tempo fa, perché me ne ha parlato Giuliano da Empoli. E' molto interessante. Soprattutto perché propone l'ateismo come una sorta di religione, con un gruppo "organizzato" di "fratelli intellettuali" che fanno una "crociata" contro la fede in Dio. La conseguenza di questo - non inedito - modo di leggere l'ateismo? Una sola, mi pare: se fosse giusta questa lettura, se cioè ci può essere una religione senza Dio, allora ovviamente al fondamento della religione non c'è Dio, ma l'organizzazione che si dedica alla trasmissione di una fede. Quindi l'ateismo come religione vince la sua prima battaglia perché trasforma la religione in qualcosa di ateo o almeno molto terreno. Ma è invece possibile che perda la guerra perché può sembrare integralista e apriorista come qualsiasi religione. Secondo me il problema non è l'ateismo o il fideismo. Il problema è il metodo di ricerca che si vive per trovare una propria verità...
Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"... 3 dicembre 2006 26 novembre 2006
letture, libri, Redesigning Society
bookblogging
11:34:21 AM
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2007
Luca De Biase.
Last update:
1-01-2007; 20:04:28.
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