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Ogni azienda è una media company?

Leggendo un pezzo lungo e impegnativo – anche se presentato in modo solo apparentemente markettaro – sull’economia digitale, si incoccia nella frase “every company is a media company”.

Il che in un certo senso è vero. Ogni oggetto trasporta “messaggi” e nell’economia della conoscenza i messaggi che trasporta sono parte fondamentale del suo valore.

Ma allora, se ogni azienda è un editore, che cosa sono gli editori?

Se non rispondono a questa domanda, probabilmente non potranno sopravvivere come tali e si trasformeranno in altro. Se vanno dietro solo alla pubblicità, se resistono al cambiamento con i loro oggetti tradizionali, se non hanno un modo chiaro con il quale valorizzare non tanto i messaggi quanto le capacità creative dei loro autori, allora non troveranno un modo di far pagare quello che le altre aziende danno gratuitamente perché hanno un altro focus imprenditoriale. Lo scopo di un editore non è quello di ogni altra azienda. Ma solo riappropriandosi di un’identità di mestiere forte potranno dimostrarlo e farlo valere.

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  • Dovremmo ricordarci che gli Editori non sono stati creati da Dio all’origine del mondo, essi sono organizzazioni aziendali. La cultura (e i libri) esistevano prima di loro e continueranno ad esistere dopo di loro.
    Gli editori sono nati dagli stampatori. Le tipografie del ‘700/’800 stampavano i testi che gli autori si pagavano, poi quando il business è cresciuto hanno pensato bene di appropriarsi di un monopolio culturale.
    Internet e la cultura digitale sta scardinando questo sistema, questa logica… e le cose cambieranno e la “cultura” sta diventando “informazione/comunicazione”. Gli assetti e gli scenari futuri sono ancora incerti e in evoluzione, ma occorrerà cambiare… la storia e l’evoluzione umana è un continuo cambiamento, per tutti, anche per gli editori.
    E siccome io sono lamarckiana, non darwiniana, ritengo che sopravviverà non il più forte, ma colui che saprà adattarsi meglio all’ambiente circostante.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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