Non so chi freni la costruzione della scuola di h-farm ma ho firmato perché la smetta…
partecipazione
Visibile, invisibile e verità
Rileggendo “Il visibile e l’invisibile” di Maurice Merleau-Ponti, pensando alla prossima edizione della Biennale Democrazia di Torino, che avrà lo stesso titolo, rifletto sulla presentazione di Mauro Carbone. Il libro è un’evoluzione del progetto originario di scrivere sull'”origine della verità”. E si confronta con la visione platonica secondo la quale la verità sta nel mondo delle idee, l’invisibile, mentre il visibile inganna. Nell’esperienza occidentale, che ha attraversato la rivoluzione scientifica, probabilmente c’è bisogno di...
Solidarietà con Barabasi e gli ungheresi liberi
Figyelő è una rivista ungherese un tempo considerata autorevole oggi acquistata dal gruppo editoriale di Maria Schmidt che riesce a riempirla con pubblicità del governo o delle aziende di stato dell’Ungheria guidata da Viktor Orban. La rivista ha pubblicato una lista di persone che, secondo l’articolista, erano coloro che Orban aveva in mente quando ha accusato il miliardario ungherese-americano George Soros di pagare mercenari intellettuali per indebolire il suo governo e aprire l’Ungheria agli immigrati. Nella lista ci sono circa 200 persone: con esponenti di Amnesty...
«Senator…» Facebook è leggermente ingovernabile
La testimonianza di Mark Zuckerberg al Senato americano ha messo in luce una profonda difficoltà. È chiaro che Zuc si assume le sue responsabilità. Non è chiaro che cosa possa fare per rimediare. In parte non può e non vuole controllare troppo i suoi utenti. In parte non sa proprio come evitare certi abusi. Investirà in persone che supervisionano e forse in tecnologie che non esistono ancora per controllare l’uso dei dati raccolti da Facebook dopo che sono usciti dai suoi server. Ci vorrà tempo perché davvero «non succeda più» come promette Zuc. I senatori non hanno dimostrato di avere...
Evgeny Morozov sui commons dei dati
La proposta di Evgeny Morozov sul trattamento dei dati personali che sono raccolti dalle grandi piattaforme va discussa, soppesata e adottata nei modi compatibili con le leggi e la ragionevolezza. In pratica, dice Morozov, che nell’insieme i dati sono un bene comune (Guardian). Non sono del tutto individuali, in effetti, perché riguardano le persone, ma anche le relazioni tra le persone. Del resto, la conoscenza esiste in comune o non è riconoscibile come tale. La conoscenza come bene comune, in un certo senso, è tipicamente accettata nella scienza. E i recenti problemi della scienza...
Il reddito universale di cittadinanza non si fa senza un pensiero. Joi Ito da leggere
Chi sia interessato al reddito universale di cittadinanza dovrebbe leggere Joi Ito. Il direttore del Media Lab all’Mit fa una ricognizione razionale del tema e si mostra possibilista sulla sperimentazione, non sull’applicazione diretta e immediata. Probabile che una proposta elettorale sia cambiata in corso d’opera da un governo che nascesse attraverso compromessi con i suoi ex avversari politici. Diventando così un oggetto di polemica ulteriore. Ma supponendo che si potesse discutere in modo sensato che cosa si potrebbe dire di quella policy? Primo. Non è una cosa...
La gestione della conoscenza. Un corso all’università di Pisa
Il knowledge management è un concetto in piena evoluzione. Ne parliamo al corso 2018 all’università di Pisa. Nell’epoca della conoscenza, l’immateriale intorno al quale si concentra il valore non è più un patrimonio di dati ma un processo creativo. Del resto, in questo contesto, il management non è più la gestione di un insieme di risorse noto e stabile in virtù dell’applicazione di una volontà strategica definita dal livello imprenditoriale dell’azienda: è una cultura che interpreta le risorse e le loro capacità di rispondere alle sfide della contemporaneità. Grazie a Enzo Rullani sappiamo...
Per i prossimi vent’anni
Oggi Beppe Grillo dice che vorrebbe una politica capace di impostare una visione adatta ad accompagnare il paese nei prossimi vent’anni (Repubblica, pagina a pagamento). Mi pare sacrosanto. Se si vogliono fondare alleanze che rispondano alle esigenze degli italiani, si dovrebbe partire da qui, sia in casa PD che in casa M5S. Probabilmente farebbe bene anche a destra. La conseguenza sarebbe un’impostazione di alleanze che si fonda su programmi scritti e precisi, con tanto di analisi visionaria che li motiva. Chi si intesta la capacità di elaborare una visione per gli italiani ma ne...
Promemoria per un umile ragionamento sul PD
All’indomani delle elezioni politiche del 2013, con moltissima umiltà, ho scritto una lettera aperta a Beppe Grillo per proporgli una mossa spiazzante: proporre un programma politico in dieci punti molto concreti e dichiarare che il suo Movimento avrebbe votato per un governo che si impegnasse a realizzarli. Ovviamente, l’umiltà era ben riposta: infatti la proposta non è stata presa in considerazione. Per questo devo ribadire la mia umiltà nel momento in cui mi viene in mente di scrivere una lettera analoga per il PD. Una umiltà tale da indurmi a prepararla con questi appunti. In cinque anni...
Lavoro del futuro. Future of Work Digital
FWD è la sigla di questa iniziativa in casa Microsoft sul lavoro del futuro che si intitola appunto Future of work digital. Una prima puntata si è svolta un mese circa fa e la prossima è lunedì 12 nell’ambito della Digital Week di Milano. L’approccio è decisamente consapevole: sostituzione di vecchie mansioni con nuove macchine, strumenti per la collaborazione tra le persone e l’autovalutazione della performance per migliorare costantemente la produttività, nuova cultura necessaria a alimentare il valore umano nel contesto aziendale. Il programma è da seguire. In vista della...
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