Un esempio dell’approccio ecologico all’internet si trova nelle parole di Katharina Borchert, capo dell’innovazione a Mozilla, che ha deciso di occuparsi di disinformazione in rete (Poynter). Il rapporto sulla salute di internet, pubblicato in gennaio, è un esempio importante di analisi perché mette insieme i valori di fondo che rendono l’ecosistema internettiano ricco di possibilità innovative e i fatti che mettono in discussione il suo equilibrio di lungo termine. Borchert è convinta che la disinformazione sia un danno enorme per la salute dell’ecosistema...
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Ma come ti informi? Mi hanno bannato da Facebook (dove si parla anche di una ricerca di Reuters e di una pubblicazione su Nature)
Una persona fortemente critica dei vaccini mi spiega le sue ragioni. Chiedo: «Ma come ti informi su questo argomento?» Risponde: «Mi hanno bannato da Facebook!» Sembra difficile da comprendere. Che cosa voleva dire? In questa risposta c’è un sapere implicito da esplicitare. In pratica, quella persona ha risposto: 1. si informava su Facebook 2. non c’è differenza tra informarsi e informare 3. perché l’informazione equivale all’opinione 4. se si scrive qualcosa di vero e controverso Facebook ti banna 5. dunque le mie informazioni sono vere Si può dire che questa realtà...
Preparando una storia di McLuhan
Marshall McLuhan sarà l’argomento di una prossima puntata di Wikiradio che la Rai progetta di realizzare. In fondo ogni scusa è buona, compreso il prossimo compleanno del grande studioso, nato 106 anni fa, il 21 luglio… e proprio mentre stavo leggendo di lui è arrivata una lettera per la rubrica dei lettori che scrivono di innovazione dedicata a McLuhan. La potenza intellettuale di quello che ha fatto quell’uomo è ancora fortissima. Ma la domanda latente è sempre più importante man mano che il mondo si accorge di quanto accurata e profonda fosse la sua lettura della dinamica...
Il rapporto tra qualità della pubblicità e performance aziendale
McKinsey cerca di trovare una misura della creatività aziendale usando sulla base dei risultati che la pubblicità delle aziende ottiene al festival di Cannes. E trova che le aziende che hanno le migliori pubblicità sono anche quelle che vanno meglio dal punto di vista finanziario e che sono più innovative. Ci si può domandare se nasca prima l’uno o l’altro aspetto del successo di quelle aziende. Ma probabilmente entrambi gli aspetti discendono da una comune cultura aziendale aperta, innovativa, orientata a reagire velocemente al contesto (McKinsey).
Lost in Translated. Amore in tutte le lingue
Ricevo questo comunicato e lo rilancio: I ragazzi di Translated hanno utilizzato la stessa tecnica usata per influenzare gli elettori a votare Trump, per diffondere un messaggio d’amore attraverso la prima canzone al mondo contenente il maggior numero di lingue diverse al mondo. Hanno inserito 38 lingue (e voci) diverse in una sola canzone! Dopo aver composto musica e testo hanno coinvolto circa 100 traduttori per avere la versione multilingua del testo. Hanno quindi inviato un’email a circa 10.000 traduttori invitandoli a partecipare al progetto con la loro voce. Ne hanno selezionati...
Cennamo e Fornaro: il giornalismo del Brand reporter
Diomira Cennamo e Carlo Fornaro scrivono Professione brand reporter (Hoepli 2017). Il libro inquadra ampiamente l’evoluzione del sistema dell’informazione e della comunicazione aziendale nell’epoca di internet ma offre anche un taglio operativo per l’innovazione del contributo che le aziende offrono al pubblico in termini di notizie e servizio informativo. Mentre una parte della pubblicità rischia di perdere credibilità e il sistema dei giornali si mantiene sull’orlo di una grande crisi di trasformazione, la comunicazione aziendale cerca di rinnovarsi. Il libro...
Google, Facebook: utility o editori o aziende di software?
Dalla definizione del business di Google e Facebook discende il modo in cui sono trattate dalle legislazioni e legittimate dagli utenti. Normalmente, Google e Facebook si pensano come aziende di software che mettono a disposizione il loro prodotto di chiunque lo voglia usare per qualunque scopo. Ma la loro diffusione globale le rende indispensabili, quasi come monopoli naturali per la ricerca di informazioni e per la gestione delle relazioni sociali: il che per qualcuno le avvicina a utility: in questo caso dovrebbero essere regolate in modo da mitigare l’effetto monopolistico e imporre...
Zenith: Google e Facebook sommate hanno conquistato un quinto del mercato globale della pubblicità
La pubblicità online supererà quest’anno la pubblicità in tv. Google più Facebook hanno già il 20% del mercato globale. Le prime sette compagnie che raccolgono solo pubblicità digitale hanno il 24% del totale della pubblicità globale. La concentrazione in questo settore internettiano è sempre più spinta. Dal comunicato: “Da questa nuova edizione Top 30 Global Media Owners, pubblicata oggi, Zenith aggiorna la metodologia di rilevazione sulle concessionarie, concentrandosi esclusivamente sulle revenue dell’advertising ed escludendo quelle derivanti dalle altre attività. Google e...
Il metodo di Reporters sans Frontières
Una classifica usata per anni come il podestà straniero dei comuni che non riuscivano a trovare un compromesso tra gli interessi delle famiglie e delle corporazioni locali. La classifica sulla libertà di stampa di Reporters sans Frontières che ha piazzato l’Italia in una posizione pessima per molto tempo è diventata improvvisamente un poco meno severa quest’anno. L’Italia resta peggiore della Romania ma ha migliorato. Anche quest’anno, la classifica è entrata nel dibattito polemico della politica per una questione che riguarda i Cinquestelle. Ma il problema è il...
Populisti o tecnocratici: la bolla dei filtri e la sfera pubblica
Vita ha ripreso un post che era apparso su questo blog in merito alla relazione tra sistema mediatico e sviluppo del cosiddetto populismo. Lo ha fatto aggiungendo un’introduzione che aveva un sapore più di battaglia e meno di ricerca di quanto il post meritasse. Nel frattempo, ieri su Repubblica, sono usciti due pezzi sulla post-truth. Baricco ha detto che è una bufala. Maurizio Ferraris ha ampliato il concetto alla dinamica culturale più profonda cui assistiamo nella contemporaneità (Repubblica). Riprendo l’argomento, anche per spiegarmi meglio (qui il post ripreso da Vita; qui...
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