Un’intervista a Mark Zuckerberg, di Facebook, su Facebook e il suo futuro. Temi: certezza dell’identità, semplicità e sicurezza nello scambio di contenuti e messaggi. E quanto a Facebook, beh, a differenza di Dorsey (Twitter), chiaramente Zuckerberg pensa che sarà protagonista: e che se ne parlerà ancora per molto tempo.
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Twitter desidera che non si parli di Twitter
Jack Dorsey è un vero internettaro. Ha co-fondato Twitter, ha controbuito a cambiare il mondo e ne è supercontento. Ma capisce che tutto questo parlare di Twitter è troppo. Quando avrà avuto davvero successo, di Twitter non si parlerà più tanto. Come non si parlerà più tanto di internet. Quando avremo digerito la valanga di novità internettare, il mondo sembrerà più semplice. Ma sarà perché avremo compreso il passaggio epocale che stiamo vivendo. Fino a quel momento, non possiamo che parlarne. Lo riporta Caroline McCarty.
Mazza, Fimi: i giornali cambiano musica?
Ricevo e, con il consenso dell’autore, riporto qui una mail di Enzo Mazza, presidente della Fimi. Mazza pensa che i giornali siano in contraddizione: quando si trattava di parlare di musica gratis erano d’accordo, ora che hanno problemi con i giornali gratis cambiano idea. E cita un pezzo firmato da me e Mario Platero nel quale si riportano le opinioni di editori che parlano di “pirateria” contro i contenuti dei giornali. Peraltro, la “pirateria” contro la musica era fatta dai consumatori; quella presunta contro i giornali è eventualmente fatta da...
Quali Tweet seguono a Twitter
Divertente tabella con tutte le persone che usano Twitter che hanno tra i loro follower almeno una persona che lavora a Twitter. Di Dave Winer. Che spiega in un post come questo suo lavoro sia per lui una forma di giornalismo investigativo, basato sulla scrittura di programmi per computer. Tra l’altro, la velocità con la quale ha realizzato il programmino lo qualifica per collaborare a una redazione da quotidiano. Un dipartimento di ricerca giornalistica che sappia programmare e che dunque tiri fuori dai computer tutto quello che essi possono dare, probabilmente, sarebbe per i giornali...
Perché Bing / 2
Beh qualche feature nuova si vede in Bing. La fa notare Beet.tv: se si fa una ricerca sui video e si passa il cursore sui risultati, i video partono come per far provare il contenuto agli utenti. E Beet.tv si domanda già se sia legale.
I soldi russi di Facebook (e una curiosità)
Eterna domanda: ma Facebook li vale 10 miliardi di dollari? La compagnia russa Digital Sky Technology ha pagato 200 milioni per l’1,96% di Facebook, implicitamente valutando la società, appunto, 10 miliardi. Ma li vale? (vedi FreshNetworks). Certo, Facebook ha 200 milioni di utenti (una volta si sarebbe detto che ciascuno di essi è stato valutato 50 dollari). Ma come li genera? Non con la pubblicità: il valore di Facebook non è tanto nella capacità di ospitare pubblicità, anche perché il click through su Facebook è meno di un terzo di quello già basso dei siti medi. La gente sta su...
La musica del ripensamento
Le major della musica stanno cominciando a capire che le piccole start-up internet che diffondono i brani musicali non sono nemiche ma fanno parte dell’ecosistema che può dare al business un futuro. O almeno questo è quanto conclude il New York Times di fronte al fatto che Warner e Universal hanno deciso di aiutare la Imeem: la piccola azienda fa ascoltare musica a milioni di persone e non ha ancora i soldi per pagare i diritti alle major; e ora che le major l’hanno graziata dei debiti può coltivare la speranza di sviluppare un suo sano modello di business. A vantaggio di tutto...
Riadattamenti nei social media
Impressioni basate soltanto sull’esperienza: l’entrata in campo di Facebook e di Twitter ha mei primi tempi messo in difficoltà i blog. L’attenzione dei blogger e l’accuratezza delle relazioni tra i blog si è sulle prime sfilacciata perché in qualche modo la rete si è riprodotta in più livelli. Negli ultimi tempi però l’ondata Facebook sembra relativamente rallentata. E la rete delle relazioni si sta ricomponendo a un livello multipiattaforma ma di nuovo più ordinato. In sintesi. C’è meno frenesia Facebook. C’è l’effetto calmieratore di Twitter...
Yahoo Meme
Yahoo Meme, a quanto pare, è un servizio tipo-twitter messo a punto da Yahoo e testato in Portogallo. La particolarità è il sistema facilitato per i re-post: chi commenta un post di fatto lo ripubblica sul proprio flusso e poi lo commenta. Il meccanismo facilita la scoperta di nuove persone interessanti da seguire. E alimenta il passaparola. (Probabilmente facilita anche le azioni di marketing).
FeedStats
FeedStats offre un servizio di statistiche per FriendFeed con i numeri sulla quantità di post, i like e gli utenti più connessi. Non ha, per ora, un approccio orientato alle classifiche, ma alle compatibilità tra utilizzatori.
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