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Esquece seo faiscbuc

Un titolo dovuto al fatto che dall’altoparlante esce una ragazza de ipanema… mentre scorre sullo schermo un pezzo che sottolinea come il successo di Facebook sta riducendo l’importanza del Seo e delle pratiche per fare traffico influenzando i criteri di Google per la valutazione della rilevanza delle pagine. Cioè: non proprio riducendo l’importanza. Ma creando un’alternativa.

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  • Mi sembra come minimo un’ipotesi azzardata. è vero che non si può pensare alla rete senza facebook, ma non è (ancora) sinonimo di internet. La maggior parte di quelli che si collegano, dopotutto, non hanno un account, e usano la rete per altre ragioni.

  • Sottoscrivo il commento precedente, anzi, mi sembra che approcciare a Internet come fosse il monolitico vecchio Mercato di massa sia fuorviante. Dipende molto da quali mercati, nicchie e prodotti si vuole promuovere.
    In questo senso, per l’ambito sanitario ad esempio, la recente ricerca del Pew Internet / California HealthCare Foundation sulla “vita sociale dell’informazione sanitaria” evidenzia proprio come Facebook/MySpace/Twitter sono reti sociali poco significative nell’ambito salute: solo il 6% dei “pazienti 2.0” che fanno uso di questi social network hanno iniziato o aderito a un gruppo in materia di sanità, a fronte di un utilizzo di internet per la ricerca di informazioni mediche e sulla salute di ben l’83%.
    Non confondiamo dunque – restando sempre in ambito sanitario -i social media generici, tipo Facebook, con quelli specializzati: hanno finalità diverse e la gente li distingue molto bene.
    Facebook, per dirla in modo aulico, serve a socializzare, appunto, (o come più prosaicamente qualcuno sostiene “a cazzeggiare”), mentre nei social media specifici e specializzati, dove si esprime al massimo il principio della “coda lunga”, le persone si incontrano e condividono bisogni mirati e importanti con una partecipazione ed un coinvolgimento (relativamente) molto elevato, assolvendo una reale funzione d’aiuto e di empowerment, (ovviamente i numeri sono molto più bassi e questo apre l’altra interessante questione della sostenibilità dei social media sulla salute).
    Se siete interessati al tema social media e salute il mio blog sulla Salute 2.0 è:
    http://tecnologiaesalute.it/

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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