Comincerà ad agosto, Diego Piacentini, a regalare il suo tempo all’Italia. Lascerà temporaneamente Amazon, dove da anni è ai vertici di Amazon, lavorando come senior vice president sui progetti internazionali e contribuendo alla crescita del gigante americano. Sarà una sorta di manager del digitale, un nuovo tipo di commissario per la digitalizzazione. Porterà ordine e razionalità nella governance di questo settore. E dovrà imparare a inserirsi in un contesto la cui complessità è enorme, anche per uno come lui. Da anni è abituato a lavorare in un contesto nel quale la relazione tra...
innovazione
A quale figura leggendaria si ispira un ricercatore?
Una piccola inchiesta di Jason Karaian ci fa trovare un elenco di domande che alcuni leader aziendali fanno ai candidati all’assunzione. Quei manager le fanno per scoprire qualcosa di più dei candidati. I candidati però possono leggerle come rivelatorie dello stile di leadership del loro possibile capo (QZ). “Would you rather be respected or feared?” Michael Gregoire, CEO of CA Technologies “Why are you here today?” Gordon Wilson, CEO of Travelport “What’s your biggest dream in life?” Zhang Xin, co-founder and CEO of SOHO China “What is your favorite property in Monopoly, and why?” Ken...
L’Italia dei piccoli passi. Crowdfunding culturale: 200mila euro raccolti da BeCrowdy
Dice Rossella Lombardozzi, cofounder di BeCrowdy, che la piattaforma di crowdfunding per progetti culturali e artistici ha raccolto in due anni oltre 200mila euro. Pochi? Tanti? Di certo, infinitamente di più di qualche anno fa, quando il sistema non esisteva. Per gli scettici, può apparire meno di quello che un paese come il nostro potrebbe fare. Ma non si può non vedere che si tratta dell’apertura di una strada. Tra l’altro, Lombardozzi racconta di come il successo chiarissimo ottenuto da un progetto dei Gang abbia attirato altri gruppi “simili” e alimentato la...
Harvard: le aziende dovranno assumere più umanisti
L’idea è chiara: i computer sono destinati a sostituire molte operazioni tecniche e anche diverse attività di produzione di tecnologia. Quali capacità umane serviranno? Creatività, empatia, ascolto, visione… Capacità che si alimentano di cultura umanistica. Lo dice Tom Perrault sulla Harvard Business Review. “In today’s digitally driven world, companies are competing ferociously for technological skills. They believe the ability to create the hard code that makes a product come to life is at the heart of their success. Without code, after all, you merely have ideas on a...
To be, or how to be: that is the question – digital humanities, identità, media
Oggi all’Open, Milano, si parla di Visioni digitali, il libro di Simone Arcagni che ripercorre in modo colto e problematico la letteratura e la casistica del fenomeno digitale che attraverso una riorganizzazione mediatica radicale, ridefinisce l’ambiente nel quale vive l’umanità e i suoi problemi identitari. Il problema non è più quello di capire come cambiano i media tradizionali. Quelli sono già cambiati. Non è il futuro, l’infosfera, ma il presente nel quale si costruisce il futuro. Il problema è come come cambia l’ambiente e come cambiano gli umani. Per...
Cisco e Jasper. Internet delle cose in cloud per 1,4 miliardi
Cisco propone l’acquisizione di Jasper per 1,4 miliardi di dollari. Il gigante delle tecnologie infrastrutturali per internet si comprerebbe così una solida azienda che fa servizi in cloud per realizzare e gestire progetti di internet delle cose (TechCrunch, Bloomberg). Il prodotto di Jasper consente ai clienti di connettere elettrodomestici, oggetti elettronici e altri prodotti dotati di sensori e chip alla rete mobile e di gestirli via software. Insomma è un abilitatore di una nuova generazione di prodotti connessi. La soluzione in cloud è particolarmente scalabile e adattabile. Gli...
Paper. I limiti della singolarità, i buchi neri dell’evoluzione tecnologica e il rallentamento della crescita esponenziale
Ci vuole un po’ di tempo a leggere questo paper, zeppo di formule e grafici. Il titolo è: On Singularities and Black Holes in Combination-Driven Models of Technological Innovation Networks. Gli autori sono: Ricard Solé, Daniel R. Amor, Sergi Valverde. Si trova su Plos. Parla dell’evoluzione della tecnologia. La domanda di fondo è questa: la tecnologia evolve seguendo uno schema esponenziale? Oppure va in modo lineare? O addirittura rallenta? Gli autori hanno i dati secolari dei brevetti. E una teoria da verificare: la tecnologia evolve con la generazione di innovazioni che...
Perché ci domandiamo dov’è il centro delle startup in Italia?
Da quando è partita la storia delle startup italiane – cioè da quando si chiamano così – c’è un sottodibattito relativo al modello da perseguire: 1. Il discorso mainstream è stato dominato da una visione molto influenzata dall’esempio di Silicon Valley; 2. Molti osservatori hanno invece criticato la centralità della California e sottolineato la moltiplicazione dei modelli, indicando Israele, Londra, Berlino e altri esempi come dimostrazione; 3. Altri hanno detto che l’Italia è diversa da tutti gli altri luoghi. Tutto interessante. Ma nessuna sintesi banalizzante...
I robot al lavoro. E il 47% degli umani? Una nuova ricerca di Frey e Osborne
Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne, ricercatori a Oxford, nel 2013 avevano scritto un paper supercitato che tra l’altro segnalava come il 47% dei lavoratori americani rischiassero di essere sostituiti da robot e altre macchine (The future of employment: how susceptible are jobs to computerisation?) Based on these estimates, we examine ex- pected impacts of future computerisation on US labour market outcomes, with the primary objective of analysing the number of jobs at risk and the relationship between an occupation’s probability of computerisation, wages and educational attainment...
Giulio Cesareo: Nano is big
Una matita ha l’anima di grafite. Impariamo a conoscerne le proprietà fin da piccoli. La usiamo per tracciare segni su un foglio di carta, vediamo che la punta si consuma e le linee diventano imprecise, sappiamo come ridarle una forma sottile usando un temperino. Possiamo dire che l’anima della matita non riserva segreti per noi. Giusto? Sbagliato. Perché una decina di anni fa è venuto fuori che nella matita si nascondeva il grafene, un materiale impossibile. Un materiale lungo e largo a piacere ma senza spessore: o meglio dello spessore di un atomo. Una rete di molecole esagonali di...
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