Il servizio della Stampa sull’Africa è un segnale importante, per l’analisi, il coraggio e l’identità di un giornale. Esempio da comprendere per chi si interessa del futuro dei giornali.
L’argomento è certamente strategico. Il trattamento è ampio e puntuale, anche nella critica al governo italiano. Geldof con tutte le sue bizzarrie biografiche mette alle strette il premier italiano, ben poco abituato alle interviste incalzanti e sul pezzo. Ed è completato da un’iniziativa di attivismo e vera e propria diplomazia. Giornali così possobo trovare un conenso sufficiente a convincere i lettori a sostenerli.
Il nuovo direttore è proprio bravo, sembra.
Beh anche per i blogs ci sarebbe qualcosa da dire al riguardo. Se sanno incuriosire, ovviamente su basi molto diverse, e stanno sulle notizie hanno successo.
L’importante, mi sembra, è far circolare idee, procedere per tentativi in modo dinamico e con un po’ di capacità di rischiare.
E’ un buon esempio di come l’attività editoriale potrebbe riorganizzare i rapporti con le fonti. Le istanze di molte organizzazioni, che siano di pressione, advocacy, profit o non profit, potrebbero venire allo scoperto e instaurare rapporti se si presentassero mission condivisibili. La stampa si troverebbe a rappresentare gli stessi soggetti di prima ma questi assolverebbero molte funzioni critiche(i Geldoff della situazione hanno meno condizionamenti ad esser buoni giornalisti).
Certo, la selezione di tali istanze sarebbe già un rinnovamento di linea editoriale. Come anche il livello di approndimento tematico che si proponessero di perseguire, sarebbe una nuovo proposta con cui rivolgersi ai lettori.
Il giornalismo assumerebbe nella propria missione il ruolo di cambiamento sociale, che tanto è inutile nasconderlo, l’avrebbe comunque anche nel caso propendesse nel modello “solo fatti, niente interpretazioni”.
Anche il Corriere ha dato un ottimo esempio, anche se su aspetti diversi, sulla copertura di Viareggio. Livelli di approfondimento fatti in un giorno da togliere spazio a settimanali non capita di vederli spesso.
La Stampa con lo speciale ha rappresentato, un nuovo modello di giornalismo, che privilegia la coordinazione delle fonti e svolge la mediazione alla scoperta, con la moderazione.
Chissà se sarà uno dei tanti eventi riusciti o diventerà una delle sue diversificate funzioni.