Douglas Coupland festeggia il centesimo anniversario della nascita di Marshall McLuhan con un pezzo da leggere. Tra l’altro fa notare quanto sia più grande la ricerca di McLuhan, rispetto alla pur geniale formula, il mezzo è il messaggio.
Tipo quando si interroga intorno a quello che verrà dopo la televisione. Il testo è del 1962. “The next medium, whatever it is – it may be the extension of consciousness – will include television as its content, not as its environment. A computer as a research and communication instrument could enhance retrieval, obsolesce mass library organisation, retrieve the individual’s encyclopedic function and flip it into a private line to speedily tailored data of a saleable kind.”
Sinceramente sono sempre rimasto colpito dallo scarso approfondimento del pernsiero di McLuhan in Italia.
Vengo da una facoltà di filosofia e quando l’ho letto ho trovato molti possibili filoni di analisi sopratutto in ambito fenomenologico.
I Media, la percezione e le appendici tecnologiche del corpo debbono ancora essere investigate a dovere nel nostro paese.
In merito consiglierei gli studi di Merleu-Ponty
sulla percezione.