Ci mancavano anche i grandi fratellini che controllavano chi volevano via internet, azionando persino le telecamere incorporate nei computer delle vittime per registrare quello che accadeva nelle loro segrete stanze. Lo studio che ne parla è serio, dice Markoff.
Google è spesso accusata di ridurre la privacy. Hacker con i server cinesi o con le basi in Russia sembrano capaci di spiare chiunque. Facebook è descritta come un luogo in cui le informazioni personali non sono al sicuro.
E’ chiaro che non c’è sicurezza totale per la privacy in rete. Ed è chiaro dunque che dobbiamo darci una mano e diffondere informazioni di mutuo soccorso che ci rendano consapevoli di quello che accade (come dice sempre Gigi).
L’allarme non serve a nessuno se non ai politici che eventualmente volessero frenare lo sviluppo della rete. A noi serve sapere che livello di sicurezza c’è in rete. E dunque usarla in modo ragionevole. L’unica difesa è la consapevolezza.
“L’unica difesa è la consapevolezza.”
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