Pattie Maes lavora al MediaLab dell’Mit. Aveva cominciato con l’intelligenza artificiale. E con Marvin Minsky e Rodney Brooks. Poi si è accorta di non essere tanto interessata a produrre una macchina che sviluppi una propria intelligenza. Ma a un sistema che aumenti l’intelligenza dell’insieme di umani e macchine che sta emergendo nella rete. Il che è molto contemporaneo. Tom Malone la chiamerebbe intelligenza collettiva. Lei la chiama intelligenza aumentata: “non A.I.” dice, “ma I.A.”. L’ha intervistata John Brockman su Edge. Tutto da leggere. Alcune parti, più che a un progetto di ricerca sembrano riferirsi alla descrizione di quanto sta effettivamente accadendo. Altre parti sono visionarie. Perché lentamente, leggendo, ci si accorge che Maes pensa a macchine con interfacce che non sono fatte per entrare senza frizioni nella vita quotidiana e condizionarle affidandole all’istinto più facile, come molte piattaforme attualmente in uso, ma che sono fatte per alimentare la razionalità – l’intelligenza – con la quale si prendono le decisioni quotidiane. Il progetto è illuministicamente rivoluzionario. E va seguito.
Qui sotto la prima puntata della serie Celebrating Marvin Minsky:
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