Oggi al Salone del Libro di Torino, Roberto Cingolani, IIT, ha spiegato quello che sta facendo nella robotica. Una sorta di imitazione biomeccanica dell’evoluzione per via genetica. E si è soffermato sul paragone tra l’iCab e suo figlio. Il cervello di iCab è prevalentemente di silicio – non biodegradabile – e fa 10alla8 operazioni al secondo con 200 watt. Il cervello del figlio è prevalentemente di acqua – biodegradabile – e fa 10alla18 operazioni al secondo con 40 watt. (Mi scuso per il modo anomalo col quale ho scritto la potenza ma qui sul cellulare non trovo una soluzione migliore). Cingolani dice che un’intelligenza artificiale capace di superare quella umana è lontanissima. E dice di essere più preoccupato dalla stupidità umana.
Commenta