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Intelligencija artificiale: visione europea, colonialismo americano

Una settimana di discussioni, segnata dalla lettera aperta firmata da più di mille personaggi dell’intelligencija nordamericana sull’intelligenza artificiale. A parte le allucinazioni delle macchine e degli umani, l’esperienza ha segnato una nuova tappa della sudditanza culturale europea nei confronti delle idee che vengono dagli Stati Uniti. Riporto alcune considerazioni in breve. In fondo metto i link per approfondire.

[Update: intanto il Garante protezione dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI – aggiungo il complaint del Center for Artificial Intelligence and Digital Policy (CAIDP) alla Federal Trade Commission, che chiede la sospensione di GPT4 – CAIDP-FTC-Complaint-OpenAI-GPT-033023]


1. È dal suo insediamento che Ursula von der Leyen parla di un programma di policy europeo sull’intelligenza artificiale. La Commissione Europea è riuscita ad avviare un percorso di iniziative normative e finanziarie complesse quanto il problema che affrontano. Non ha banalizzato la questione. È riuscita a fare una serie di leggi importanti che cambiano la struttura delle relazioni tra le istituzioni, la comunità scientifica, la cittadinanza e le grandi piattaforme emerse nel periodo in cui i padroni del digitale non erano chiamati a prendersi nessuna responsabilità.

2. La lettera aperta lancia un allarme generale collegato all’avanzata delle grandi intelligenze artificiali generative, segnala un rischio per l’umanità. Ma a fronte di tanto allarme, si limita a chiedere una moratoria di sei mesi. Il che non sembra proporzionato. Tra l’altro è stata notata proprio perché tra i suoi firmatari c’era uno come Elon Musk. Che se fosse davvero tanto preoccupato per l’impatto sociale dell’intelligenza artificiale non avrebbe dovuto licenziare tutti gli esperti di etica dell’intelligenza artificiale di Twitter.

3. Tra l’altro, l’oligopolio che governa questo mondo dell’intelligenza artificiale – Microsoft, Google, Meta, Twitter – ha consentito a tutte le aziende interessate di licenziare i loro esperti di etica dell’intelligenza artificiale negli ultimi mesi senza il timore che la concorrenza facesse più bella figura mantenendo e magari ampliando gli sforzi per migliorare l’impatto sociale di queste tecnologie. Tutte quelle aziende, tutte insieme, hanno lasciato andare i loro esperti della materia: come in un oligopolio.

4. Il problema dello stato dell’arte nell’intelligenza artificiale riguarda essenzialmente l’interpretazione corretta di questa tecnologia per il bene delle persone, per la società e l’economia, per la tenuta democratica e per la qualità culturale. Si tratta essenzialmente di avviare un processo per il quale la progettazione della tecnologia si accompagna alla progettazione del suo impatto sociale. Si tratta di progettare sistemi composti da umani e macchine, non di produrre macchine e costringere gli umani a subirle.

5. Se l’Europa sarà coerente con la strategia che si è data potrà avere un grande spazio di crescita progettando sistemi più intelligenti dal punto di vista dell’impatto umano. Ma deve cessare di subire la cultura americana. Possibile che una lettera aperta del livello di quella lanciata dal Future of Life Institute abbia avuto la risonanza che ha avuto in Europa, quando da anni la Commissione Europea lavorava molto meglio sugli stessi argomenti? È una forma di sudditanza culturale che non si giustifica con i fatti ma soltanto con i rapporti di potere.

Questo è quanto mi sembra si possa imparare dall’esperienza di questa settimana. Sicuramente è una visuale parziale. E mi aspetto aiuto da parte dei lettori per capire meglio altri aspetti di questa vicenda che mi sono sfuggiti.


Qui aggiungo alcuni link per sostenere questo discorso:

Europe’s Digital Decade: digital targets for 2030 – Commissione Europea

Pause Giant AI Experiments: An Open Letter – Future of Life Institute

CAIDP-FTC-Complaint-OpenAI-GPT-033023 – Center for Artificial Intelligence and Digital Policy (CAIDP)

The Open Letter to Stop ‘Dangerous’ AI Race Is a Huge Mess – Vice

Intelligenza artificiale, il Garante della privacy blocca ChatGPT – Il Sole 24 Ore

Interviene il Garante della Privacy, Stop a Chat Gpt finché non rispetterà la legge – HuffPost

Perché la lettera per sospendere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è tutta sbagliata – Wired

Le contraddizioni di Musk sull’intelligenza artificiale: i buoni propositi non bastano – Nòva100 Sole 24 Ore

Intelligenza artificiale: errori di sistema – La Svolta

L’intelligenza artificiale conosce le lingue, non le culture – La Svolta


update: Luciano Floridi, critico sulla moratoria è anche critico sull’intervento del Garante. Scrive su Linkedin: «Il Garante della privacy ha bloccato ChatGPT e, aggiungo io, ora non si può più insegnare a usarlo in Italia (senza usare una VPN), peccato. Speriamo che sia sbloccato presto.»


Foto: “Artificial Intelligence & AI & Machine Learning” by mikemacmarketing is licensed under CC BY 2.0.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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