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Il lavoro del futuro. Il libro /1

Portando in giro il mio nuovo libro, quello che è emerso da un’inchiesta fatta per il Sole 24 Ore, il lavoro del futuro, sto imparando parecchie cose.

1. Il valore delle aziende che stanno aggregando grandi moli di dati non è soltanto nei dati, ma soprattutto nel vantaggio che stanno accumulando con l’allenamento dei loro algoritmi. Renzo Avesani, Unipol.
2. Il 5% dei lavori è pienamente automatizzabile. Francesco Daveri, Bocconi
3. Molte aziende italiane vengono vendute a fondi internazionali? E allora facciamone un business: moltiplichiamo le nuove imprese programmando di venderle. Per poi fondarne ancora di nuove. Donato Iacovone, EY
4. Il passaggio da un lavoro all’altro passando per un periodo di disoccupazione diventa fisiologico. Maurizio Del Conte, Anpal
5. Le soft skill degli italiani stanno peggiorando. Alessandro Cattani, Esprinet
6. Le piattaforme per la gig economy si devono connettere all’Inps e pagare i contributi. Pietro Ichino, giurista
7. Il lavoro creato sarà più del lavoro distrutto dall’intelligenza artificiale. Silvia Candiani, Microsoft
8. La rivoluzione è già in atto e gli effetti non sono uguali per tutti. La mentalità tipica è “prima facciamo poi aggiustiamo i cocci”. Il processo, se non è governato, porta alla polarizzazione. Susanna Camusso, Cgil
9. Il piano A è: “Se le tecnologie portano via posti di lavoro, possiamo alleviare gli squilibri e creare nuovi posti”. Il piano B è: “Lavorare meno e lavorare tutti aumentando la produttività”. Domenico De Masi, sociologo

Al Festival di Trento è stato incredibile: metà del pubblico che voleva seguire la presentazione del libro è restato fuori dalla porta. La sala non poteva accogliere tutti… Purtroppo. Mi è dispiaciuto moltissimo.

La verità è che non c’è argomento che prenda di più. Ma dovunque è diverso. A Verona, dove c’è il 3% di disoccupazione, interessa fino a un certo punto, a Napoli, dove l’occupazione è una forma di vita in continua evoluzione, appare in tutta la sua urgenza, a Milano, dove pensano alle conseguenze dell’industria 4.0, è già un piano di lavoro, a Sassuolo dove in certe aziende probabilmente l’industria 4.0 l’hanno assorbita e superata è vita vissuta.

Il libro è una ricerca condotta sul campo, andando di azienda in azienda, da interprete a interprete, cercando numeri, fatti, analisi. E non può finire mai. Spero di avere molti consigli, segnalazioni, commenti. Con ogni mezzo.

Illustrazione: Nazario Graziano

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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